Dopo la delusione Cateno De Luca punta alla Regione - QdS

Dopo la delusione Cateno De Luca punta alla Regione

Massimo Mobilia

Dopo la delusione Cateno De Luca punta alla Regione

mercoledì 12 Giugno 2024

Alle europee risultati al di sotto delle aspettative per il primo cittadino di Taormina, che rilancia il progetto “sindaco dei siciliani”. In provincia, intanto, le comunali, hanno incoronato dieci nuove amministrazioni

MESSINA – “Stacco la spina per i prossimi quindici giorni perché devo guarire dalla polmonite e disintossicarmi dallo stress della campagna elettorale”.

Cateno De Luca ha preso atto della cocente debacle

Così il sindaco di Taormina e leader di Sud chiama Nord, Cateno De Luca, ha preso atto della cocente debacle alle ultime elezioni europee dove la sua lista, Libertà, non è andata oltre l’1,2% sul piano nazionale, ben al di sotto della soglia del 4% utile ad accaparrarsi il seggio a Strasburgo.

“Non ci sono dubbi che sul piano nazionale abbiamo registrato una grande sconfitta – ha ammesso – causata anche dall’oscuramento mediatico che ci è stato riservato. Grazie comunque ai 300 mila elettori che ci hanno votato”.

È tempo di guardare avanti quindi, per il primo cittadino di Palazzo dei Giurati e mettersi alle spalle un anno travagliato che lo ha visto prima trionfare alle elezioni comunali di Taormina – eletto sindaco con quasi il 64% dei voti – poi perdere nelle elezioni suppletive di ottobre il seggio al Senato lasciato vacante da Berlusconi nella circoscrizione di Monza Brianza.

L’obiettivo di De Luca è diventare presidente della Regione siciliana

Infine, non riuscire ad accattivarsi il voto degli italiani nelle europee di questi giorni. Insomma, il progetto di affermarsi al livello nazionale, per Sud chiama Nord, stenta ancora a decollare. Meglio rientrare nei ranghi isolani, dove è risaputo che l’obiettivo di De Luca è quello di diventare “sindaco dei siciliani”, come ama definirsi, ovvero presidente della Regione. Ci sarà da lavorare, visti appunto i numeri dell’ultima tornata elettorale, dove in Sicilia la lista Libertà ha raccolto appena il 5,9%, in caduta rispetto al 24% ottenuto nel 2022, piazzandosi dietro all’eletto Renato Schifani.

“In Sicilia abbiamo mantenuto una posizione strategica, in parte scalfita dalla potenza dei partiti nazionali”, il giudizio del Sindaco. Meglio guardare ancor più a casa propria, e ripartire magari dal dato di Messina, dove Libertà è risultata la prima lista votata, con quasi il 30% dei voti e Cateno De Luca il candidato che ha raccolto maggiori preferenze, ben 31.490. Stesso trend nella sua Taormina, dove alla fine dei conti Libertà è stato il primo partito con 1.267 preferenze pari al 37,43% dei voti, seguito da Fratelli d’Italia (16,3%), Forza Italia (11,7%) e Pd (11,4%).

Eppure, a voler analizzare meglio il dato taorminese, bisogna rilevare che pure a “casa propria” il primo cittadino dovrà riflettere su un vistoso calo di consensi, se si pensa che le ultime 1.115 preferenze sono davvero poche rispetto alle 4.019 che lo incoronarono sindaco a maggio del 2023. Probabilmente paga un anno ricco di cambiamenti, soprattutto sul piano economico e finanziario, con la stretta delle cartelle esattoriali. Paga sicuramente anche la poca presenza in città, concausa dei continui impegni elettorali.

Si ripartirà dalla relazione del primo anno di attività a Palazzo dei Giurati, che De Luca ha già annunciato essere ricca di contenuti che verranno pubblicamente illustrati alla cittadinanza. I progetti di espansione politica del movimento Sud chiama Nord resteranno, ma per forza di cose seguiranno una logica più vicina agli interessi locali.

Probabilmente si ripartirà proprio dalla provincia di Messina, dove “abbiamo confermato – ha detto – la nostra primaria posizione e, come racconto nel mio ultimo libro, nella vita si cade spesso ma ci si differenzia dagli altri per come si riprende il percorso”.

Dove si è votato in provincia di Messina

Provincia di Messina nella quale, insieme al voto europeo, sono stati chiamati a votare anche i cittadini di dieci Comuni: Brolo, Condrò, Falcone, Forza d’Agrò, Leni, Longi, Mandanici, Oliveri, Rometta e Spadafora.

Bruno Miliadò è stato rieletto per la terza volta sindaco di Forza d’Agrò. Giuseppe Catanese ha vinto la sfida a Condrò, mentre Francesco Irrera si è aggiudicato Oliveri. Grandissimo equilibrio a Spadafora dove alla fine a spuntarla è stato Lillo Pistone. Batte tutti i record l’onorevole Pippo Laccoto, sindaco di Brolo per la quinta volta.

A Rometta passa da vicesindaco a sindaco Nino Cirino, mentre Calogero Lazzara trionfa a Longi. A Mandanici è stato rieletto sindaco Armando Carpo, a Leni l’ormeggiatore Ireneo Giradinello e infine a Falcone il nuovo sindaco sarà l’ingegnere Carmelo Paratore.

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