Dopo la protesta degli ex sportellisti la Regione apre al dialogo - QdS

Dopo la protesta degli ex sportellisti la Regione apre al dialogo

Michele Giuliano

Dopo la protesta degli ex sportellisti la Regione apre al dialogo

giovedì 06 Giugno 2019

Interrotto il presidio portato avanti dai lavoratori da anni inoccupati per la chiusura delle strutture. Sindacati: “Riconosciuta la volontà del governo a risolvere il contenzioso che si trascina da anni”

PALERMO – La lotta dei lavoratori rimasti a casa dopo la chiusura degli sportelli multifunzionali non sembra avere fine.

In questi giorni si è fermata l’ennesima protesta dei lavoratori degli ex Sportelli Multifunzionali che avevano dato vita ad una manifestazione permanente a Palermo, davanti la sede dell’assessorato regionale al Lavoro, retto da Antonio Scavone. Ed è stato proprio in seguito ad un incontro con l’assessore che i lavoratori, raccolti sotto la sigla Ex Sportellisti Liberi, hanno deciso di interrompere la protesta.

In un comunicato, i lavoratori spiegano la propria posizione: “I lavoratori, che in questi giorni si sono resi protagonisti in piazza per rivendicare il loro diritto di vivere, a seguito dell’attenzione mostrata dall’assessore Antonio Scavone alla delegazione degli Ex Sportellisti Liberi e della Usb, incontrata il 6 maggio scorso, avendo percepito la volontà di risolvere il problema da parte dell’amministrazione regionale, hanno deciso di interrompere il presidio permanente come atto di buona volontà e apertura. Detti lavoratori, ustionati dall’acqua calda che fa scottare pure quella fredda, saranno vigili e attenti e non escludono altre forme di protesta se dovessero ravvisarne i motivi. Le parole, per quanto confortanti, sono sempre parole, ma ciò che conta sono i fatti”.

Hanno chiarito anche come si dissocino da qualsiasi iniziativa di diffide avverso l’amministrazione regionale, poiché ritengono che tali azioni debbano essere messe in campo solo quando si chiudono le porte del dialogo costruttivo e risolutivo.

Sulla vicenda è intervenuto anche Sandro Cardinale, dell’Usb: “La vertenza della Formazione professionale per la nostra sigla – scrive Cardinale – assume un interesse nazionale. Lo dimostrano le tante attestazioni di solidarietà che stanno arrivando all’indirizzo dei lavoratori e delle lavoratrici della Formazione professionale della Sicilia. Milano, Napoli, Piacenza, Roma, Messina, Catania, Palermo sono alcune delle federazioni dell’Unione Sindacale di Base che stanno aderendo a questo tam tam mediatico di solidarietà”.

Commentando l’incontro dei giorni scorsi con l’assessore al Lavoro, Cardinale sottolinea l’interesse mostrato da Scavone a risolvere il problema dei lavoratori della Formazione professionale e degli ex Sportelli multifunzionali penalizzati dai precedenti Governi regionali. I vertici dell’Usb, di solito molto cauti, dicono di percepire “una certa assunzione di responsabilità da parte della Regione alla risoluzione definitiva della vertenza”.

Dopo la cocente delusione venuta fuori dalle promesse fatte ma non mantenute circa l’inserimento nel Centri per l’impiego come navigator, si cerca un’altra strada. Un nulla di fatto che ha lasciato l’amaro in bocca a molti, visto anche come il personale costituente gli ex sportellisti è stato qualificato con normativa regionale nel lontano 1999, svolgendo per almeno 15 anni attività di orientamento quali esperti delle politiche attive del lavoro.

Le speranze vennero meno presto, quando il deputato regionale Giancarlo Cancelleri affermò come fosse necessario un regolare concorso con selezione per accedere al ruolo, a cui molti degli ex sportellisti non possono partecipare per mancanza di requisiti, scatenando le ire di tutti coloro che avevano creduto in un rientro nel mondo del lavoro in tempi non remoti. In V Commissione all’Ars si discusse molto, in una altalena di notizie, che però si sono concretizzate in un nulla di fatto per questi lavoratori che aspettano una risposta ormai da anni su quello che sarà il proprio futuro lavorativo.

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