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Dopo sei anni riapre a Taormina Palazzo Corvaja

Dopo sei anni riapre a Taormina Palazzo Corvaja
Palazzo Corvaja

I lavori di riqualificazione, partiti nel 2021, si sono conclusi con l’inaugurazione di sabato scorso nell’ambito della mostra dell’opera “Le ore”, organizzata dal Comune e dal Maxxi di Roma

TAORMINA (ME) – Dopo quasi sei anni di chiusura ha riaperto al pubblico Palazzo Corvaja, uno dei monumenti simbolo di Taormina.

Il lieto evento è avvenuto sabato scorso, nell’ambito della settimana dedicata al Taobuk, con un’esposizione dell’opera “Le Ore” di Luigi Ontani (1975), considerata tra le massime espressioni della fertilità fantastica di uno dei più influenti artisti italiani. La realizzazione della mostra è stata possibile grazie ad un lavoro di sinergia tra l’amministrazione comunale e il Maxxi di Roma – il Museo nazionale delle arti del XXI Secolo – che ha scelto Taormina per un evento espositivo di grandissimo valore, proprio nella sala del ‘400 che ospitò il primo Parlamento siciliano, e che rimarrà aperta al pubblico fino al 28 luglio, come prima tappa del progetto Maxxi Med, il nascente polo culturale del Maxxi a Messina.

Palazzo Corvaja, riapertura in grande stile

Una riapertura in grande stile quindi per Palazzo Corvaja, che è stato oggetto in questi anni di importanti lavori di restauro e risanamento, purtroppo prolungati da vicissitudini burocratiche e dal cambio al vertice a Palazzo dei Giurati. L’antico edificio di piazza Santa Caterina aveva ottenuto un finanziamento da 1 milione e 180 mila euro per lavori di ristrutturazione e messa in sicurezza, che il Comune di Taormina aveva richiesto al Fondo europeo di sviluppo e coesione, attraverso l’assessorato regionale alle Infrastrutture.

Ad accendere i riflettori sul suo stato di salute era stata la Sovrintendenza ai Beni culturali di Messina, che nel 2018 aveva interdetto l’accesso al monumento, perché le continue infiltrazioni di acqua, oltre a danneggiare l’intonaco dei muri, avevano determinato delle vere e proprie lesioni strutturali, a cominciare dalla trave di sostegno dell’ingresso principale ritenuta pericolosa e pericolante. Lavori iniziati a settembre del 2021 e conclusi soltanto nelle scorse settimane.

Dopo il suo insediamento a giugno del 2023, l’amministrazione del sindaco, Cateno De Luca, aveva ritenuto di dover apportare delle modifiche al progetto originario, a cominciare da ulteriori verifiche sulla vulnerabilità antisismica, alla manutenzione del giardino, al ripristino degli impianti di climatizzazione e di sicurezza, e in generale sul completamento dei lavori edili. Insomma tutta una serie di interventi aggiuntivi per circa 326 mila euro, che il Comune di Taormina ha finanziato attingendo dal proprio bilancio, nonostante la fase di commissariamento per dissesto finanziario.

“Questo è solo l’inizio di un rinnovato utilizzo del Palazzo Corvaja e degli eventi culturali a Taormina”, ha fatto sapere Palazzo dei Giurati, escludendo così definitivamente anche la vecchia idea di farne un Museo Civico in pianta stabile. Lo stesso De Luca aveva deciso infatti di revocare anche la convenzione che la precedente amministrazione aveva sottoscritto con il Parco archeologico di Naxos, volta proprio a creare il Museo Civico, motivata dal fatto che ci sarebbero stati squilibri nella suddivisione dei costi tra il Parco stesso e il Comune, per utenze e manutenzione.

L’amministrazione taorminese avrebbe evidenziato, inoltre, delle lacune nel partenariato di gestione tra pubblico e privato, come ad esempio la mancanza dell’elemento minimo del contratto che un ente pubblico intende stipulare con un privato. Non era stata rilevata, inoltre, la definizione di modalità e termini per l’istituzione di un eventuale ticket d’ingresso al futuro museo, così come sulla gestione della sicurezza interna.

Speranze invece per il ritorno a Palazzo Corvaja degli uffici del locale Servizio turistico regionale, che dopo la chiusura nel 2018 si era trovato costretto a ripiegare nel vicino Str di Giardini Naxos. Proprio negli anni del rinnovato boom turistico per la Perla, la mancanza di un ufficio turistico nel cuore della capitale del turismo siciliano ha rappresentato un notevole disservizio.