Dpcm, la nuova stretta del Governo Conte scontenta Regioni e imprese - QdS

Dpcm, la nuova stretta del Governo Conte scontenta Regioni e imprese

Dpcm, la nuova stretta del Governo Conte scontenta Regioni e imprese

mercoledì 14 Ottobre 2020

Le misure saranno in vigore fino al tredici di novembre. Le maggiori lamentele riguardano le imprese della movida, i bar, i ristoranti che dovranno chiudere alle 24. Per il resto lo scontro è sempre tra Stato e Regioni e si lamenta l’opposizione, che chiede di “Risarcire gli esercizi colpiti dalle restrizioni”

ROMA – Il nuovo Dpcm con una nuova stretta sulle misure anti-Covid è stato firmato lunedì a notte fonda dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Sul Governo sono subito piovute aspre critiche dettate dallo scontento generale manifestato in primo luogo dalle Regioni, ma anche dalle associazioni di categoria e dalle forze politiche di minoranza.

Il colpo più duro arriva dalla Conferenza delle Regioni, che a causa della “scelta dell’Esecutivo nazionale di rigettare quasi tutte le condizioni dettate dalle Regioni” esprime parere negativo sul documento approvato da Conte. “Spiace che il contributo migliorativo offerto dalla Conferenza delle Regioni – ha dichiarato il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga – non abbia trovato accoglimento nell’ultima stesura del Dpcm: la battaglia contro il coronavirus non può infatti prescindere dall’avvalersi della massima sinergia tra l’Esecutivo e i Territori”. Per il presidente di Regione il testo del nuovo Dpcm rappresenta “un’occasione persa sia in termini di relazioni tra istituzioni che, conseguentemente, di capacità di farsi carico delle tante criticità che accompagnano questa nuova delicata fase di convivenza con il Covid-19”. A fargli eco è il presidente del Veneto, Luca Zaia, che, oltre a dichiararsi dispiaciuto in quanto il Governo non ha accolto le osservazioni della Conferenza, ha lamentato anche una mancanza di provvedimenti economici di sostegno per tutte quelle imprese che saranno danneggiate dal nuovo Dpcm. “A proposito della restrizione sulle feste per i matrimoni – ha proseguito il Governatore – capisco la necessità e la preoccupazione per la salute dei cittadini, ma dietro a ogni provvedimento restrittivo ci deve essere un provvedimento economico di sostegno a quell’attività. Ci sono settori che sono stati massacrati”. Queste restrizioni, che fissano a 30 il numero massimo di invitati che possono partecipare a feste conseguenti a cerimonie civili o religiose, per il presidente di Assoeventi, Michele Boccardi, non hanno “alcun senso o valore scientifico-sanitario” ma rappresentano “un vero e proprio lockdown per i matrimoni”.

“È assurdo – continua Boccardi – fissare un numero arbitrario, per giunta così basso, di persone che possono partecipare ad un evento senza considerare le dimensioni e le caratteristiche della struttura che ospita quell’evento. I matrimoni sono stati programmati prima del varo del nuovo Dpcm, gli sposi sono già in Chiesa: che facciamo, li rimandiamo a casa quando si presentano con parenti ed amici al ricevimento per festeggiare il giorno più bello della loro vita?”.

Tra le imprese più colpite ci sono anche i locali della movida, i bar e i ristoranti, che dovranno chiudere alle 24, mentre dalle 21 potranno servire solamente chi è seduto al tavolo o chi ordina da casa. “Queste chiusure anticipate coinvolgono ben 20mila imprese – ha affermato il presidente di Fiepet Confesercenti, Giancarlo Banchieri – migliaia di famiglie che hanno lottato in questi mesi per rimanere a galla. Lo ribadiamo la tutela della salute dei cittadini viene prima di tutto ma non è possibile penalizzare un settore che chiaramente non può essere la causa dell’impennata dei contagi”.

A criticare le misure adottate dal Governo, che saranno in vigore fino al 13 novembre, ci pensano anche i partiti dell’opposizione. “Molte attività – ha affermato Mara Carfagna, vicepresidente della Camera e deputata di Forza Italia – ricevono oggi due brutte notizie: la chiusura serale anticipata e l’entrata in vigore definitiva del dl Agosto, che farà ripartire tra pochi giorni l’invio delle cartelle esattoriali. Il Governo ha già ignorato i nostri inviti a rinviare ulteriormente il pagamento delle imposte arretrate, adesso non può trascurare il calo degli introiti che sarà provocato dal nuovo Dpcm. Serve un intervento immediato per risarcire gli esercizi colpiti dalle nuove restrizioni”. Ha espresso il suo scontento, anche se con toni più duri, anche la leader di Fratelli d’Italia, Giorgia Meloni. “Dopo nove mesi di poteri speciali e copiose task force i grillopiddini ancora brancolano nel buio. Soluzioni ridicole pensate per devastare interi settori della nostra economia senza risolvere alcun problema. La misura è veramente colma”.

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