Dragaggio al porto di Trapani, i lavori “blindati” in Prefettura - QdS

Dragaggio al porto di Trapani, i lavori “blindati” in Prefettura

Vincenza Grimaudo

Dragaggio al porto di Trapani, i lavori “blindati” in Prefettura

martedì 25 Ottobre 2022

Protocollo di legalità con l’Autorità portuale per i lavori al molo Ronciglio all’interno del porto di Trapani. Azione mirata a prevenire il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata

TRAPANI – Blindati a doppia mandati i lavori di dragaggio dell’avamporto e delle aree a ponente dello sporgente Ronciglio all’interno del porto di Trapani. Unì’opera pubblica imponente che rischia inevitabilmente di far gola alla criminalità organizzata.

Ed è per questo che autorità portuale della Sicilia occidentale, ente appaltatore, e prefettura hanno siglato un protocollo di legalità che mette in campo tutta una serie di iniziative mirate proprio a evitare potenziali infiltrazioni della mafia. La firma è avvenuta nei saloni di rappresentanza della prefettura alla presenza del prefetto, Filippina Cocuzza, e del presidente dell’autorità portuale, Pasqualino Monti, e dei vertici delle forze dell’ordine. In buona sostanza si vanno monitorare con la massima attenzione le opere di dragaggio dell’avamporto e delle aree a ponente dello sporgente ronciglio del porto di Trapani di imminente realizzazione. L’opera è ricompresa nel programma di interventi infrastrutturali in ambito portuale sinergici e complementari al Pnrr. Il patto è finalizzato a prevenire e contrastare il rischio di infiltrazioni della criminalità organizzata nel corso della realizzazione dell’opera nonché per verificare la sicurezza e la regolarità sui luoghi di lavoro di questo importante intervento infrastrutturale. “Il protocollo di legalità, infatti – si legge in una nota della prefettura – è lo strumento attraverso cui l’azione amministrativa di prevenzione si manifesta in modo pieno ed efficace. Le clausole contenute negli accordi di legalità svolgono pertanto una funzione di supplenza in aree contrattuali non sempre presidiate da controlli antimafia cosiddetti classici”.

A sottoscrivere il protocollo anche dall’Ispettorato territoriale del lavoro e le organizzazioni di categoria maggiormente rappresentative che saranno anche componenti dell’apposito tavolo di monitoraggio dei flussi di manodopera, coordinato dalla stessa prefettura. “L’importanza delle previsioni e degli impegni previsti nel documento – aggiungono dalla prefettura – rafforzano l’azione di prevenzione contro i tentativi di indebita interferenza e di infiltrazione mafiosa, anche a garanzia delle stesse imprese e della loro sana operatività. La volontà dei firmatari del protocollo è quella di assicurare la realizzazione del preminente interesse pubblico alla legalità ed alla trasparenza in relazione alla realizzazione delle opere, comprese le procedure ablative, esercitando appieno i poteri di monitoraggio e vigilanza attribuiti dalla legge, anche ai fini di prevenzione, controllo e contrasto di tentativi di infiltrazione mafiosa. Al fine di garantire più elevati livelli di prevenzione antimafia nell’esecuzione delle opere, il regime delle informazioni del ‘Codice antimafia’ sarà esteso a tutti i soggetti appartenenti alla filiera delle imprese che parteciperanno alla realizzazione del progetto”.

Queste opere rientrano nel progetto di riqualificazione del waterfront storico portuale di Trapani ed è stato pensato non solo per riprendere e recuperare ampi spazi della fascia costiera, ma anche per diventare motore di processi di trasformazione urbana e di rigenerazione dell’intera rete dei luoghi della città che entrano in rapporto con il mare e con le aree portuali, per creare un sistema simbiotico di crescita e scambio di energie positive, che portino alla crescita economica e culturale della città. Si tratta di un progetto molto ampio che include siti di notevole interesse paesaggistico, suddiviso in quattro ambiti progettuali: l’area destinata all’arrivo e alla partenza dei passeggeri, quella del mercato e della nautica da diporto, la darsena riservata ai pescherecci e la piazza urbana e, infine, il parco del lungomare. Parliamo di un investimento che vale oltre 60 milioni di euro.

Si prevedono lavori per circa 2 anni dalla consegna, con un premio di accelerazione nel caso di ultimazione in anticipo rispetto ai tempi prefissati.

Ancora, si lavora anche sul fronte delle Zes, zone economiche speciali, che andranno a completare il quadro del rinnovamento della città insieme al porto e all’interporto. A dicembre scorso era già stato inaugurato il terminal crociere e passeggeri, altra struttura ricettiva dopo il Trapani Fast Ferry Terminal, realizzato in otto mesi nel 2019. Il valore di questo intervento, assieme ad altri lavori di manutenzione effettuati, è di 7 milioni di euro. Per dare continuità al progetto del terminal, si procederà anche a un intervento sulla banchina est del ‘Molo Sanità’ che riguarda il consolidamento e l’adeguamento antisismico delle strutture che si trovano su tale banchina e che permetterà la piena operatività del molo.

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