L’economia della Sicilia cresce ma non troppo, l’industria soffre e l’inflazione continua a rosicchiare il reddito delle famiglie isolane. Sono alcuni dei dati contenuti all’interno del report “Economie regionali” realizzato da Banca d’Italia e diffuso nella giornata di giovedì 29 giugno 2023.
Dopo il “boom” registrato nella prima parte del 2022, l’economia siciliana ha registrato un brusca frenata nel corso dei mesi successivi a causa dell’invasione russa in Ucraina, l’impennata dell’inflazione e il “peggioramento delle condizioni di finanziamento”.
In base all’indicatore trimestrale dell’economia regionale (ITER), lo scorso anno l’economia della Sicilia è cresciuta del 3,7%, rispettando la media nazionale. Un segno positivo che ha permesso di recuperare la perdita di prodotto avvenuta durante l’emergenza pandemica da Covid-19. Il 2022, tuttavia, non è stato un anno felice per l’industria siciliana che si è “sgonfiata” durante l’estate.
Note positive, invece, provengono dai settori dell’edilizia e del terziario. Per quanto concerne le costruzioni, il comparto dell’edilizia residenziale ha tratto giovamento dallo “stimolo fiscale” per la “riqualificazione e il miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici”.
In tal senso, un’ulteriore spinta potrebbe provenire dai numerosi bandi per lavori pubblici che sono stati pubblicati, anche con l’opportunità concessa dal PNRR.
Quello delle costruzioni, inoltre, è l’unico settore in cui il numero delle occupazioni nel 2022 riesce ad essere superiore al 2019, anno che ha preceduto lo scoppio dell’emergenza sanitaria. Complessivamente, comunque, il mercato del lavoro torna a cresce senza però riuscire a tornare ai livelli pre-pandemici.
Il 2022, come accennato in precedenza, è stato un anno in chiaroscuro anche per i redditi delle famiglie siciliane. Se il reddito è cresciuto, con un aumento del 5,6% a valori correnti (stime Prometeia), l’inflazione galoppante ha però bruciato buona parte delle risorse economiche a disposizione dei nuclei familiari.
Secondo Banca d’Italia, a dicembre 2022 l’inflazione in Sicilia calcolata su dodici mesi ha toccato il 14,2%, di poco inferiore al picco massimo raggiunto nel mese di ottobre. A pesare, sulle tasche dei siciliani, è stato l’aumento dei prezzi che ha interessato “tutte le principali voci di spesa”.
Nello specifico, la crescita maggiore è stata registrata dai prodotti alimentari (con una variazione di +3,2%) e dalle spese connesse all’abitazione e alle utenze con +8,0%. Particolarmente salate le bollette di energia elettrica e gas, raddoppiate rispetto ai 12 mesi precedenti.
Per tutto il 2022 e nei primi mesi del 2023, inoltre, l’inflazione in Sicilia è risultata essere ancora superiore alla media nazionale: +2,6% a dicembre 2022 rispetto al Paese. Secondo Banca d’Italia, nel 2022 la crescita occupazionale “potrebbe aver favorito una riduzione della disuguaglianza nella distribuzione del reddito da lavoro familiare equivalente”, grazie alla “diminuzione della quota di individui in famiglie senza occupati”.
Considerando i nuclei con persona di riferimento in età da lavoro e senza pensionati, durante lo scorso anno il numero delle persone in famiglie senza occupati è sceso di quasi un punto percentuale. Si è passati, infatti, al 25,1%. Il dato, comunque, rimane più alto rispetto alla media del Sud Italia (20,1%) e più che doppio rispetto alla media nazionale (10,4%).
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