La proposta è emersa durante la presentazione a Roma del libro parlato di “Ritorno all’Amarina”, letto dall’autore, Giuseppe Lazzaro Danzuso, e donato dall’editore Fausto Lupetti all’Unione italiana ciechi e ipovedenti
“Invito tutti gli autori italiani a
donare la propria voce per i loro libri, registrandoli, magari con la
collaborazione dell’Unione Italiana dei Ciechi e degli Ipovedenti”.
La proposta, di quell’autorità del giornalismo culturale che è Alberto Sinigaglia, “papà” del “Tuttolibri” del quotidiano La Stampa, è stata lanciata nella Biblioteca storica dell’Uici durante la presentazione dell’audiolibro “Ritorno all’Amarina”, romanzo di Giuseppe Lazzaro Danzuso edito da Fausto Lupetti e donato a ciechi e ipovedenti italiani che potranno ascoltarlo attraverso il servizio on line curato dal Centro nazionale Libro parlato “Francesco Fratta”. GUARDA LA DIRETTA FACEBOOK
Sinigaglia, che è
anche presidente dell’Ordine dei giornalisti del Piemonte, era in collegamento
da Torino e ha sottolineato come l’iniziativa potrebbe portare a far nascere “una banca delle
voci degli autori italiani”.
La proposta è
stata colta al volo dal presidente dell’Unione, Mario Barbuto, il quale ha sottolineato che “gli audiolibri
rappresentano una nuova frontiera della lettura e della diffusione del sapere:
non solo il formato audio favorisce un allargamento della platea dei fruitori a
non vedenti, ipovedenti, anziani, viaggiatori, ma trasmette emozioni nuove,
derivanti direttamente dall’ascolto della voce stessa dell’autore con i suoi
sentimenti, con le sue inflessioni dialettali, le sue sottolineature dei
passaggi più significativi del testo”.
È il caso
dell’audiolibro di “Ritorno
all’Amarina”,
da poco ristampato nell’edizione cartacea, definito durante la presentazione
dal giornalista del Corriere della sera Paolo
Fallai “il
pagamento gioioso e commosso di un debito emotivo gigantesco”.
“Per questo – ha detto Fallai,
che è anche presidente delle Biblioteche
di Roma – il
libro è piaciuto subito e piace da Aci Castello a Trieste. Perché è un debito
che condividiamo con i nostri padri, le nostre madri, quella straordinaria
eredità di fatica, sacrificio, ottimismo che ha permesso la rinascita del
nostro Paese dopo il buio del fascismo e la tragedia della guerra. Generazioni
che erano innamorate del futuro. E quel futuro eravamo noi bambini”.
L’ascolto di un brano del libro, dedicato
agli aquiloni, ha suscitato emozione e applausi nel numeroso pubblico.
“Il fatto che un
autore legga il proprio libro – ha sottolineato Katia
Caravello, coordinatrice del Centro Libro parlato – accresce il suo
fascino. E noi siamo a disposizione, con le nostre articolazioni territoriali,
per fare la nostra parte dando consulenza e supporto anche agli editori,
soprattutto ai piccoli”.
Nel corso della presentazione, condotta da Chiara Gargioli e trasmessa in diretta streaming su Slash Radio Web, il canale radiofonico dell’Uici, Giuseppe Lazzaro Danzuso ha descritto “l’esperienza emotiva di leggere davanti a un microfono una vicenda che è la propria stessa storia, simile a quella di migliaia di ragazzi e bambini della generazione di Carosello, passati dalla preistoria alla fantascienza”.
A concludere
l’incontro è stato il “padrone di casa” Pietro Piscitelli, presidente della Biblioteca Italiana per Ciechi
Regina Margherita, che ha plaudito all’iniziativa mettendo a disposizione
la propria struttura per stampare “Ritorno all’Amarina” sia in Braille
sia in large print per gli ipovedenti.