Come è stata uccisa la piccola Elena Del Pozzo: confessione della madre

Elena Del Pozzo uccisa con 7 coltellate, la confessione della madre: “Guardava i cartoni animati”

Elena Del Pozzo uccisa con 7 coltellate, la confessione della madre: “Guardava i cartoni animati”

mercoledì 15 Giugno 2022

L'avrebbe pugnalata con 7 coltellate mentre stava guardando i cartoni animati. Così Martina Patti ha ucciso sua figlia, Elena Del Pozzo

L’avrebbe pugnalata con 7 coltellate mentre stava guardando i cartoni animati. Così Martina Patti ha ucciso sua figlia, Elena Del Pozzo. È quanto emerso dal drammatico interrogatorio della 23enne nella caserma del comando provinciale dei carabinieri di Catania, assistita dall’avvocato Gabriele Celesti.

Come la piccola Elena del Pozzo è stata uccisa dalla madre: la confessione di Martina Patti

La madre della piccola Elena è crollata dopo ore di interrogatorio, raccontando – in una prima ricostruzione – come è stata uccisa. Secondo quanto riportato da Corriere.it, ecco le sue parole agli inquirenti: “Quando ho preso mia figlia all’asilo siamo andate a casa mia – racconta -, Elena ha voluto mangiare un budino poi ha guardato i cartoni dal mio cellulare. Io intanto stiravo. In serata saremmo dovute andare da un amico per il suo compleanno ed Elena era contenta. Poi siamo uscite per andare a casa di mia madre, ma poi ho rimosso tutto”.

Omicidio Elena del Pozzo, la madre: “Ricordo solo di aver pianto tanto”

Il corpo senza vita della piccola Elena è stato ritrovato in un campo a a pochi metri dalla casa in cui la bambina viveva, nel tratto compreso tra via Turati e via Teocrito, a Mascalucia, in provincia di Catania.

“Non ricordo – aggiunge Martina Patti – se ho portato con me qualche oggetto da casa. All’incirca erano le 14.30, siamo andate nel campo che ho indicato ai carabinieri. Era la prima volta che la portavo in quel campo. Ho l’immagine del coltello, ma non ricordo dove l’ho preso. Non ricordo di aver fatto male alla bambina, ricordo solo di aver pianto tanto”.

L’avvocato di Martina Patti: “Elena uccisa sul luogo del ritrovamento

“La signora ha detto di avere ucciso la figlia sul luogo del ritrovamento” e l’arma utilizzata “sembrerebbe sia stato un coltello”. Lo ha detto, prima di entrare al Palazzo di Giustizia, l’avvocato Gabriele Celesti che assiste la donna accusata di omicidio premeditato pluriaggravato e occultamento di cadavere della figlia Elena di cinque anni.

Per il resto la donna “non ha saputo ricostruire” cosa accaduto, perché “era come annebbiata”. “E’ chiaro che poi – aggiunge il penalista – si possono innescare dei meccanismi psichici di rimozione perché ovviamente si tende ad allontanare da sé il fatto”.

Perizia psichiatrica? Noi faremo accertamenti del caso con uno specialista – ha anticipato il legale – per vedere se ci sono rilievi di profilo psichiatrico che possono avere influito sul fatto. Ma una valutazione su questo oggi è prematura. Poi tecnicamente cercheremo di fare tutto quello che possiamo fare anche per colmare le lacune che ancora ci sono nelle indagini”.

“Il rapporto con l’ex – ha detto il penalista – si era concluso da tempo. C’era la figlia che, come può accadere nelle separazioni, può costituire motivo di ripicca, conflitto o ricatto, a seconda delle mentalità dei protagonisti. Non so se il movente della gelosia sia reale o parziale, di questo la signora non ne ha parlato”.

La gelosia per la nuova compagna

Si tratta di uno dei tanti dettagli emersi nel corso della conferenza stampa che si è tenuta nel pomeriggio nella sede del comando Provinciale Carabinieri di piazza Giovanni Verga a Catania.

A quanto pare, la madre temeva che la figlia potesse affezionarsi alla figura della donna. Questa, al momento, l’ipotesi principale sostenuta dagli inquirenti che stanno cercando di fare piena luce sulla vicenda. Nel corso dell’interrogatorio e della successiva confessione, Martina Patti non avrebbe spiegato chiaramente le motivazioni che l’avrebbero spinta a compiere il delitto.

La nonna di Elena: “Un giorno l’abbiamo dovuta togliere dalle mani della madre”

La suocera Rosaria Testa ha definito Martina Patti “autoritaria e aristocratica”. Davanti ai cronisti ha svelato anche un episodio: “Quando hanno litigato non voleva andare via da casa – ricorda la nonna di Elena – un giorno la mamma le stava dando botte e gliela abbiamo dovuta togliere dalle mani. Quella mattina l’ho accompagnata a scuola e le ho detto ‘nessuno ti vuole bene più di me‘. Lei mi ha guardata e mi ha fatto capire che aveva capito quello che avevo detto. La madre aveva un atteggiamento autoritario e aristocratico. Decideva lei quando portarci la bambina…”.

Carabinieri: “Madre distaccata, poi ha pianto. Verifiche su familiari”

“In un primo momento era fredda e distaccata, ma poi, all’esito della discovery di quello che era successo, ha avuto un cedimento e ha pianto. Dopo le contestazioni mosse ha fatto qualche precisazione, ammettendo le proprie responsabilità e confermando alcuni elementi che poi sono stati riscontrati sul posto e dai primi rilievi scientifici e autoptici”. Lo ha dichiarato Salvatore Mancuso, capitano dei carabinieri del comando provinciale di Catania, a margine di un sopralluogo a Mascalucia.

“Abbiamo fatto verifiche su tutti i familiari stretti al momento non si sono evidenziate anomalie. I punti da chiarire – evidenzia infine il capitano dei carabinieri – sono il luogo del delitto e l’eventuale responsabilità di altre persone o nella commissione dell’omicidio o nell’occultamento del cadavere”.

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