Elezioni Sicilia, centrodestra a rischio implosione: vertice per sbloccare lo stallo - QdS

Elezioni Sicilia, centrodestra a rischio implosione: vertice per sbloccare lo stallo

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Elezioni Sicilia, centrodestra a rischio implosione: vertice per sbloccare lo stallo

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mercoledì 16 Marzo 2022

Sul tavolo nazionale il nodo sindaco di Palermo e il caso Musumeci. L'appello di Cesa: "Ricomporre subito unità su candidature"

Centrodestra sempre più diviso sulla Sicilia, sia per la scelta del candidato governatore alle prossime regionali, che per quella del sindaco di Palermo. Da qualche giorno il rebus elettorale si è trasformato in una vera e propria grana che incombe sul tavolo nazionale. Si attende, infatti, un vertice tra i leader di Lega, Fdi e Fi per provare a sbloccare lo stallo attuale, che rischia di far implodere una coalizione già frammentata e ulteriormente indebolita dalla bocciatura in commissione Affari costituzionali della Camera della riforma sul presidenzialismo targata Fdi che ha fatto andare su tutte le furie Giorgia Meloni.

Le comunali a Palermo

I boatos parlavano di un summit tra domani e venerdì, ma il gelo calato tra gli alleati sulla proposta di elezione diretta del capo dello Stato affossata dal ‘fuoco amico’ Lega-Fi avrebbe contribuito a bloccare ogni appeasement, almeno per ora. Allo stato, il centrodestra va in ordine sparso sulle comunali di Palermo. Forza Italia appare dilaniata da una guerra interna tra l’ala che segue Gianfranco Miccichè e i cosiddetti dissidenti.

Miccichè, che in un primo momento aveva sostenuto l’esponente dell’Udc, Roberto Lagalla, assessore regionale all’Istruzione del governo Musumeci sabato scorso ha lanciato in campo Francesco Cascio dopo che da più parti in casa azzurra è arrivata la richiesta di ‘battere un colpo’ e schierare in campo un nome di Fi, come risposta al candidato di Fdi, Carolina Varchi, e a quello proposto dalla Lega, Francesco Scoma.

Il nodo Musumeci

Quanto alle regionali, resterebbe sempre il nodo di Nello Musumeci: la sua riconferma a governatore sarebbe caldeggiata da Berlusconi (con il sostegno di Marcello Dell’Utri) e Giorgia Meloni, ma lascerebbe molto scettica lo stesso Miccichè mentre Matteo Salvini starebbe a guardare e non vedrebbe male in campo il ‘suo’ Nino Minardo.

Il clima, insomma, non è dei migliori. Non a caso oggi Lorenzo Cesa lancia un forte appello agli alleati: ”le imminenti scadenze elettorali richiamano le forze politiche del centrodestra ad uno sforzo di ricomposizione unitaria che guardi alla prospettiva nazionale, in vista delle politiche del 2023″.

Il segretario dell’Udc propone di definire con urgenza prima il “quadro dei candidati in campo nelle Città metropolitane di Palermo e Messina dove la scadenza è ormai prossima e le scelte non ulteriormente rinviabili”. Una volta chiusa questa partita, il leader centrista sollecita di ”trovare una sintesi anche sulla candidatura alla presidenza della Regione”. Da qui l’invito pressante a Fi e Lega, in particolare, a ”coordinarsi’ per agire in maniera unitaria.

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