Con un post Instagram è intervenuta la segretaria del Partito Democratico Elly Schlein sulla bocciatura del governo Meloni sulla legge regionale che introduceva l’obbligo di assunzione di personale medico non obiettore nelle strutture sanitarie pubbliche in Sicilia. Primo firmatario del provvedimento era il deputato Ars Dario Safina, parlamentare regionale appartenente proprio ai dem.
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Schlein: “Giorgia Meloni è la prima Presidente del consiglio donna contro le altre donne”
“È assurdo che in questo periodo in cui il governo non trova una parola per condannare i crimini di Netanyahu non trova nemmeno una parola sulla scadenza dell’otto agosto” per l’European Media Freedom Act, “trova però il modo di bloccare la legge regionale sul salario minimo e una legge regionale siciliana proposta dal Pd che è all’opposizione in Regione ma che aveva trovato i voti della maggioranza, per ostacolare il diritto all’aborto. Era una legge che obbligava ad avere medici non obiettori in tutte le strutture sanitarie dove le donne cercano di accedere all’interruzione di gravidanza. La prima presidente del Consiglio donna ancora una volta si muove contro tutte le altre donne”. Lo ha detto la segretaria del Pd Elly Schlein in diretta sul suo profilo Instagram.
La questione di legittimità
Il Governo ha sollevato una questione di legittimità costituzionale sulla norma, ponendo un punto interrogativo sull’ammissibilità del provvedimento rispetto ai principi dell’ordinamento italiano. L’impugnazione della norma da parte del Consiglio dei ministri è stata accolta con favore dal senatore e capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione insularità Raoul Russo, e da Carolina Varchi, capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera in commissione giustizia.
“L’obiezione di coscienza rappresenta l’espressione più autentica della libertà personale, religiosa, morale e intellettuale”, hanno dichiarato Varchi e Russo. “Per tale motivo – hanno aggiunto – apprendiamo favorevolmente l’impugnativa da parte del Consiglio dei ministri.
Noi non siamo contro l’obiezione di coscienza, che non è solo una questione di principio ma anche uno strumento concreto di tutela della dignità umana, della pluralità delle coscienze e della convivenza democratica, ma va garantita a tutti la possibilità di partecipare a un concorso pubblico”.

