Emergenza idrica a Taormina, arriva il mea culpa del Comune - QdS

Emergenza idrica a Taormina, arriva il mea culpa del Comune

Massimo Mobilia

Emergenza idrica a Taormina, arriva il mea culpa del Comune

mercoledì 03 Agosto 2022

Continuano i disservizi legati alla distribuzione dall’acqua che ormai da un mese stanno mettendo in ginocchio la Perla dello Ionio. Il sindaco Bolognari: “La responsabilità è solo mia”

TAORMINA (ME) – “Mi scuso con tutta la cittadinanza, la responsabilità è solo mia”. Con queste parole il sindaco di Taormina, Mario Bolognari – nel corso di una diretta Facebook – ha affrontato venerdì scorso il gravissimo problema dell’emergenza idrica che, da un mese a questa parte, sta mettendo in ginocchio la Perla dello Ionio. Nel bel mezzo della stagione estiva, con la città colma di visitatori, gli alberghi pieni, e con i ristoranti e i bar presi d’assalto, Taormina sta dovendo affrontare lo spiacevole e quasi quotidiano disagio della mancanza d’acqua.

Un disservizio che la cosiddetta capitale del turismo siciliano non può permettersi, eppure la distribuzione idrica ultimamente è arrivata a singhiozzo e a fasi alterne in diverse zone del centro e delle frazioni. “Prendetevela con me, ma è chiaro che questa situazione ci lascia perplessi”, ha detto Bolognari alla cittadinanza, dopo l’ultimo guasto che ha interessato i serbatoi di contrada Decima, che servono buona parte del centro storico, causando notevoli problemi nel weekend appena trascorso.

Mala gestione del servizio idrico da parte dell’Asm

La gestione dell’acquedotto comunale è di competenza dell’Asm, l’Azienda servizi municipalizzati che da un anno a questa parte ha chiuso la fase di liquidazione e commissariamento, tornando a essere gestita da un Cda nominato dal Consiglio comunale. Senza comunque aver risolto i problemi, tanto economici quando amministrativi. A cominciare evidentemente dalla mala gestione del servizio idrico, già oggetto in passato di indagini da parte della Magistratura, e che ancora adesso non solo avverte ritardi nella rendicontazione delle bollette, ma soprattutto accusa tasse non riscosse per diversi milioni di euro, costituendo la parte più importante dei residui attivi che mettono sotto stress le casse del Comune. Quello che il sindaco, interpretando il pensiero di tutta la cittadinanza, non riesce a spiegarsi è appunto come mai si possa arrivare a luglio senza che tecnici e amministratori si fossero accorti in tempo delle necessarie manutenzioni.

È dal 4 luglio infatti, che Comune e Asm stanno dovendo affrontare il problema di dover chiudere i rubinetti, appellandosi continuamente al “buon senso dei taorminesi nel non sprecare acqua”. Lavori generali sull’acquedotto Alcantara, avevano spinto Palazzo dei Giurati a invitare i cittadini a “non innaffiare i giardini, a pulire terrazze, riempire piscine, evitare i bagni in vasca, abbreviare i tempi di utilizzo dell’acqua”. Poi è arrivato il guasto del 18 luglio a una delle pompe del serbatoio di Decima bassa, che ha costretto a nuove interruzioni in diversi quartieri del centro.

Emergenza allargatasi il 20 luglio alle frazioni di Trappitello, Villagonia, Spisone, Mazzarò e Mazzeo, a causa di ulteriori guasti agli impianti di Santa Filomena con conseguente riduzione della fornitura su tutto il territorio comunale. I lavori per il ripristino della normale erogazione idrica sono durati giorni.

Per arrivare infine all’emergenza dell’ultima settimana, con guasti che si sono riproposti ai serbatoi di contrada Decima, lasciando per diverse ore a secco cittadini e turisti. Il sindaco vuol vederci chiaro e, per questo motivo, ha voluto nominare un esperto di fiducia per capire se l’emergenza idrica di luglio poteva essere evitata, individuando eventuali responsabilità, oppure se tutto è da ricondursi a sfortuna e fato.

Ciò che sicuramente è reale, è stato l’imbarazzo degli operatori turistici nell’affrontare il disservizio agli occhi (e alle lamentele) degli increduli visitatori, che in questo periodo dell’anno pagano le tariffe più alte per soggiornare nella Perla. D’altro canto l’amministrazione dovrà fornire spiegazioni anche alla cittadinanza, che si trova costretta a pagare bollette salate, dovute all’applicazione di aliquote massime, nonostante l’acquedotto taorminese, è proprio il caso di dirlo, faccia davvero acqua da tutte le parti.

Twitter: @MassimoMobilia

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