Il Governo si rafforza, la maggioranza litiga - QdS

Il Governo si rafforza, la maggioranza litiga

Carlo Alberto Tregua

Il Governo si rafforza, la maggioranza litiga

martedì 04 Agosto 2020

In pochi giorni si sono verificati tre eventi che hanno rafforzato il Governo, seppure la sua maggioranza litighi, ma poi, al momento del voto, non faccia mancare il proprio supporto.
Conte ha ottenuto un ampliamento dello stato di emergenza, che sarebbe scaduto il 31 luglio, ma è stato prorogato al 15 di ottobre. Tale prolungamento non era necessario, perché lo stato di emergenza si può proclamare in un’ora quando vi siano fatti e circostanze che inducano in tal senso. Così infatti è avvenuto lo scorso 31 gennaio.
Tuttavia, la cautela non è mai troppa e il Governo ha ritenuto di mantenere le condizioni per poter agire immediatamente se dovessero verificarsi circostanze negative, che in atto non si intravedono.
Lo stato di emergenza dà facoltà al Governo di prendere provvedimenti straordinari, saltando a piè pari tutte le procedure e tutti i controlli, consentendo così l’immediatezza dell’azione, con le conseguenze.

Altro importante fatto verificatosi mercoledì scorso riguarda l’autorizzazione al Governo, ad ampia maggioranza delle Camere, di indebitare il popolo italiano di altri 25 miliardi. Cosicché, a oggi, il totale debito portato da cambiali firmate, alias i Buoni poliennali del tesoro, raggiungono l’imponente ammontare di cento miliardi tondi tondi, solo per quest’anno.
Tutto questo denaro in parte è stato speso e in parte verrà speso in breve tempo per supportare cittadini e imprese dei vari settori cui è venuto a mancare il fatturato di colpo, perché le persone sono rimaste chiuse in casa per lungo tempo e perché, avendo chiuso le ex Dogane, nessuno è più arrivato dall’estero.
Il peggio di quanto scriviamo riguarda la cattiva abitudine che hanno preso molti cittadini di starsene chiusi in casa e di non uscire, sia per andare a visitare beni culturali che per turismo. Cosicché, la ruota economica italiana si è fermata e anche il secondo trimestre ha accusato una forte diminuzione del Pil pari al 12,4%, dopo l’altra forte diminuzione del Pil pari al 5,3%.
Il ministro dell’Economia, Gualtieri, ha annunciato però che nel terzo trimestre il rimbalzo del Pil dovrebbe essere del 15%. In ogni caso, l’anno chiuderà con una perdita che viene da più parti stimata intorno al 10%, cioè 150/170 miliardi in meno del 2019, con un ritorno al Pil di qualche decina d’anni fa.
Il terzo fatto, accaduto giovedì 30 luglio, riguarda l’autorizzazione del Senato a processare l’ex ministro Matteo Salvini.
Vi è stata una giravolta di Italia Viva, perché in un primo momento la posizione del partito di Renzi era diversa, quando la Commissione per le autorizzazioni fu chiamata ad esprimersi e il cui voto fu negativo, con la conseguenza che negativa è risultata la proposta al Senato, giovedì poi ribaltata.
Dunque, Matteo Salvini sarà processato dal Tribunale dei ministri di Palermo. La sua difesa sarà tenuta anche dalla senatrice e avvocato penalista Giulia Bongiorno. Si tratterà di vedere quale posizione assumerà la Procura e se i giudici valuteranno con serenità fatti, circostanze e responsabilità non soltanto di Salvini ma anche, eventualmente, di tutto il Governo, Conte compreso.
La linea di demarcazione fra gli atti compiuti sotto il profilo istituzionale o i loro eccessi non emerge con chiarezza, per cui il compito dei giudici sarà estremamente difficile.

Il Governo continua per la sua strada. Dobbiamo registrare che l’improvvisato presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sta comportandosi con grande abilità, mostrandosi coriaceo e alternando periodi di bonomia con altri di tipo guerresco.
Non avendo un partito dietro le spalle, cerca di barcamenarsi fra i quattro litigiosi associati, appesantiti da un’ulteriore, forte, litigiosità che si trova all’interno del Movimento 5 stelle.
Quest’ultimo si sta dividendo in due: una parte, tradizionale, contro tutti e contro tutto; la seconda parte, che fa riferimento a Luigi Di Maio, si è convinta a comportarsi come un partito vero e proprio, tanto che al suo interno sono nate le correnti.
Non sappiamo alle prossime elezioni, che verosimilmente si terranno nel 2023, quale parte prevarrà, anche tenuto conto che l’M5s probabilmente dimezzerà il numero dei propri elettori.
Lo scenario politico è fluido, la novità è la crescita del partito di Giorgia Meloni, probabilmente per un trasferimento dell’elettorato dalla Lega, che perde il 10% e da Forza Italia che perde circa l’otto per cento.

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