Emergenza scuola, studenti catanesi contro la nuova Maturità

Emergenza scuola, studenti catanesi contro la nuova Maturità
ritorno a scuola

Gli studenti italiani sono in stato d’agitazione. Ad accendere la scintilla è stata la decisione del Ministero dell’Istruzione, che ha previsto per la l’esame di Stato una seconda prova scritta

La posizione dei docenti, Pacifico (presidente ANIEF): “Sosteniamo le proteste dei ragazzi”

Marcello Pacifico, presidente nazionale di ANIEF (Associazione Nazionale Insegnanti e Formatori) esprime, ai nostri microfoni, la posizione dei docenti: “In un momento in cui 1 studente su 7 sta seguendo le lezioni a distanza, con la didattica digitale integrata, non si può parlare di normalità. Quindi i ragazzi hanno ragione a volere, anche quest’anno, le regole di quelli precedenti perché la scuola è ancora in emergenza.

Questa è la nostra posizione, che ha inoltre trovato conforto nella pronuncia del CSPI. Crediamo, quindi, che il ministro debba fare un passo indietro, ascoltare le ragioni della protesta dei ragazzi e iniziare a lavorare con i sindacati per garantire la sicurezza dei lavoratori. Come farlo? La strada era stata indicata, oltre un anno e mezzo fa, quando di comune accordo ci eravamo impegnati ad aprire un tavolo per discutere i criteri del rapporto alunni – insegnanti per classe e, quindi, il superamento delle cosiddette classi pollaio. Ma si era anche previsto di ridefinire gli organici per le effettive esigenze dei territori. La scuola, per fare lezioni in presenza ed in sicurezza, ha bisogno del rispetto del distanziamento e non di una deroga  come quella inserita nell’ultimo protocollo, che come ANIEF non abbiamo voluto firmare. Servono anche, come ci ricorda l’Oms, apparecchi di ventilazione e dispositivi di protezione che non siano quelli malconci  inviati in questi giorni e nemmeno a tutte le scuole. E, prosegue Pacifico, basta  alle discriminazioni tra gli studenti e alla sospensione del personale sulla base della vaccinazione”.

Sicurezza degli studenti nell’alternanza scuola-lavoro

“La sicurezza degli studenti sull’alternanza scuola – lavoro? Lo avevamo denunciato già nel 2016, all’entrata in vigore della legge 107 del 2015. Ritenevamo che quel passaggio era stato troppo veloce, arrivato senza un confronto ed una riflessione con le componenti della scuola. Ad oggi, purtroppo, i fatti ci danno ragione perché è mancata la fase di concertazione, necessaria per adeguare il nostro sistema al modello tedesco. In Italia, però, per ragioni storiche non si può fare, o comunque non si può fare in ogni parte del territorio. Mancano quelle regole fondamentali, relative anche alla sicurezza degli studenti, che devono essere decise insieme alle sigle sindacali. 

Il sostegno alle proteste degli studenti, conclude Pacifico, è unanime e prescinde da sigle e schieramenti perché nella scuola vige il caos. La giornata è impiegata in atti burocratici di vigilanza su chi è vaccinato e chi no, su chi deve stare in quarantena e chi no. La didattica è resa molto più difficile, perché non è né in presenza né a distanza ma è mista. Si tratta di una evidente discriminazione tra studenti che seguono le lezioni in classe e studenti che le seguono da casa, che rende molto più difficile il lavoro di tutto il corpo docente”. D’altra parte emergono anche le perplessità da parte dei dirigenti scolastici. Ecco cosa dice l’Associazione nazionale presidi. CONTINUA LA LETTURA

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