Dall'allerta per il turismo alla retorica emergenziale, dalla polemica Schifani-Musumeci al dibattito sull'uso delle risorse: Federconsumatori si esprime sul racconto dell'emergenza siccità.
“L’emergenza siccità in Sicilia è sempre più accompagnata da un’emergenza informazioni che non consiste in una carenza d’acqua potabile ma in un’abbondanza di notizie incontrollate”. Sono le parole del presidente di Federconsumatori Sicilia Alfio La Rosa.
E sullo sfondo si aggiunge – sulla questione dell’emergenza idrica – una polemica tra l’attuale presidente della Regione Siciliana Renato Schifani e il predecessore, nonché attuale ministro alla Protezione civile, Nello Musumeci sull’utilizzo delle risorse.
Emergenza siccità e notizie, è allerta fake news
“A partire dal razionamento dell’acqua a Palermo, annunciato dall’Amap e poi bloccato e rinviato a seguito dell’interessamento diretto del presidente della Regione Renato Schifani – aggiunge il rappresentante di Federconsumatori Sicilia – alla nave cisterna Ticino della Marina Militare che dopo essere stata un fantasma per settimane alla fine è effettivamente arrivata a Licata. Senza dimenticare la notizia della proposta di utilizzare i mini dissalatori portatili di Veolia, ex partner commerciale di Siciliacque spa. Il tutto con, sullo sfondo, l’incredibile polemica tra Renato Schifani (attuale presidente della Regione) e Nello Musumeci (suo predecessore e attuale ministro della Protezione Civile) sulla percentuale di fondi spesi per fronteggiare l’emergenza siccità”.
“La disinformazione è uno dei pilastri sui quali si basa ogni emergenza che si rispetti – afferma La Rosa – Lo abbiamo visto con l’emergenza rifiuti nei mesi scorsi, lo vediamo ora con l’emergenza siccità. Purtroppo il risultato di tutto ciò è che si crea il panico e il panico è utilissimo a chi specula sulla crisi. Se oggi le autobotti sono così care è anche perché i cittadini non stanno capendo più niente e hanno paura di restare senza acqua anche nelle zone dove la crisi è meno grave”.
Per questo Federconsumatori Sicilia invita la Regione a fare maggiore chiarezza sulla situazione acqua, sui lavori già effettuati, sui tempi necessari per effettuare gli interventi.
La polemica tra Musumeci e Schifani
Negli scorsi giorni l’ex governatore Musumeci aveva parlato di “solo il 30% di risorse utilizzate” contro l’emergenza siccità. Una percentuale non reale per l’attuale presidente della Regione Schifani, che sostiene che le risorse siano state usate al 60%.
Musumeci, in un’intervista a “Il Giornale”, replica a distanza: “Non ho mai parlato di risorse anti-siccità ma di programmazione anti-siccità. Alle Regioni abbiamo dato l’anno scorso 800 milioni del Pnrr, una parte dei quali destinati alla Sicilia, che oggi risultano impegnati solo al 30% a livello nazionale (…). La Sicilia ha avuto 63 milioni e 700mila euro per finanziare 20 interventi. Gli interventi per la messa in sicurezza del territorio. Non solo per la siccità. Oggi la percentuale dell’avanzamento degli impegni nell’Isola è del 7 per cento. Questo è un dato ufficiale”.
Il dibattito sull’immobilismo delle autorità
“Siamo mobilitati su un’emergenza che tocca un settore che non ha precedenti. L’anno scorso abbiamo combattuto, a causa del mutamento climatico, con gli incendi che hanno devastato una parte di macchia mediterranea, a causa dei forti venti provenienti dal Sud che hanno distrutto una parte della vegetazione. Adesso ci siamo attrezzati, abbiamo rafforzato la flotta aerea antincendi. E siamo pronti ad affrontare il futuro con ulteriori mezzi di terra. La novità è che il cambiamento climatico è un fatto consolidato e ci ha ‘regalato’ un clima torrido come l’Algeria o il Marocco, perché qui non piove da tantissimi mesi. Da qui discendono le conseguenze del passato. Io scopro, ad esempio, che tre grandi dissalatori, come Porto Empedocle, Gela e Trapani, che 14 anni fa funzionavano e garantivano un getto di 600 litri al secondo, furono disattivati dalla politica. E questo è un buco che mi trovo a colmare, ovviamente ci vogliono dei tempi”.
Questa è la denuncia del presidente della Regione Siciliana, Renato Schifani, su Radio 1. “Chiederò al governo dei poteri in deroga, modello Genova, altrimenti rischiamo di non potere riattivare i tre grandi dissalatori, Porto Empedocle, Gela e Trapani, che 14 anni fa furono disattivati dalla politica”, aggiunge il presidente della Regione parlando delle misure contro la siccità.
Schifani punta il dito contro “l’immobilismo” degli anni precedenti e, con riferimento a Musumeci, commenta: “Non voglio fare polemica con chi mi ha preceduto. Dico solo che ho trovato una situazione disastrosa. Per cui, non escludo che in passato si siano fatti dei progetti e degli stanziamenti, ma non trovo né laghetti né nulla. Trovo un territorio dove alcune dighe sono completate ma non collaudate, alcune dighe non sono mai state pulite e gli ultimi 10 metri sono composti da sabbia. In questo non voglio fare processi a qualche mio predecessore. Sono concentrato più sul fare che no additare ad altri, non è nel mio stile”.
E Musumeci non manca di rispondere a distanza: “Quando Schifani parla di immobilismo ha ragione, ma dimentica di dire che prima del suo arrivo c’era stato un governo di centrodestra che aveva fatto quello che non era stato fatto per 30 anni”.
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Siccità e turismo, i pareri
Tornando al concetto espresso da Federconsumatori Sicilia sulle notizie relative alla siccità e ai rischi del turismo, che hanno ottenuto visibilità internazionale anche per mezzo di un articolo sul New York Times, Schifani ribadisce che circolano molte “fake news“. “C’è stato da parte di certa stampa internazionale il tentativo di disegnare la Sicilia in ginocchio, dal punto di vista turistico. Ribadisco che non c’è alcun calo sul turismo in Sicilia. Il direttore del Parco della Valle dei Templi ha parlato di un aumento 30% dei visitatori, quindi questa fake news di certa stampa internazionale che ci ha disegnato in maniera negativa io la contesto e la contesterò in tutte le forme”, spiega Schifani a Radio anch’io.
“C’è stata quasi una aggressione da parte di tutti i media nazionali – dice – purtroppo fa più breccia la notizia negativa. Io non ho registrato ulteriori attacchi da questi giornali, anche perché li ho sfidati pubblicamente a indicarmi quale albergo è stato costretto a chiudere per mancanza di acqua. Attendo ancora risposte”.
Su questo fronte, il ministro Musumeci appare d’accordo con il suo successore: “Sono rientrato oggi dalla Sicilia. Le assicuro che è un allarme infondato. Ci sono difficoltà ma non incidono sul turismo”, commenta.
Immagine di repertorio