“Catania è una città che esprime condizioni di sicurezza non minori rispetto a quelle del resto dell’Italia, anzi oserei dire che queste condizioni risultano eccellenti”: usa parole cariche di ottimismo e rassicurazione il Prefetto del capoluogo etneo, Pietro Signoriello, al termine dell’ultima riunione del Comitato provinciale per l’Ordine e la sicurezza.
Una riunione che – si ricorda – arriva al culmine di un’estate contrassegnata da una lunga serie di episodi di violenza e criminalità che hanno interessato soprattutto il centro storico, ultimo l’omicidio dello scorso weekend in corso Sicilia.
Catania e l’emergenza sicurezza, le dichiarazioni del Prefetto
Se – già tempo fa – il sindaco di Catania Enrico Trantino aveva invocato l’arrivo dell’esercito per le zone più a rischio e, con gli episodi degli ultimi giorni e le numerose sparatorie registrate nel Catanese, è stata avanzata anche l’ipotesi di una “missione” della Commissione parlamentare antimafia contro una “criminalità organizzata che purtroppo continua a tenere sotto scacco un’intera città e la sua provincia”, il Prefetto conferma che sarà “la Commissione a decidere in tutta autonomia eventuali audizioni“.
Le misure
A proposito del tema sicurezza, il Prefetto di Catania ha aggiunto: “Oggi il Comitato provinciale per l’Ordine e la sicurezza ha deciso di avere un ulteriore momento di approfondimento sull’attuale situazione grazie a un confronto con il Procuratore capo della Repubblica, per una migliore risposta ai target operativi. Con l’operazione Alto impatto abbiamo potenziato in questo periodo tutte le attività di prevenzione nel territorio e sono certo che ciò sia visibile agli occhi di tutti. Tali controlli proseguiranno in attesa di ottenere quei risultati investigativi che presto ci aspettiamo di concerto con l’autorità giudiziaria, allo scopo di dare serenità ai cittadini. Nel tracciare un primo bilancio posso sin d’ora affermare che sono stati effettuati numerosi arresti, sono stati sequestrati ingenti quantitativi di stupefacenti, sono state sequestrate armi, sono stati eseguiti controlli a tappeto alla ricerca di covi, sono state identificate numerose persone sospette ed effettuate perquisizioni domiciliari mirate”.
“Dai numeri, ma non vorrei che apparisse un mero esercizio burocratico, gli indici dell’attività criminale che si registrano a Catania sono nettamente inferiori a quelli di altre realtà italiane, in rapporto fra questo periodo e quello analogo dello scorso anno: meno 27%. E tutto questo rispetto alla media nazionale del tutto più bassa e ciò mi fa dire che la città è tenuta sotto controllo e che l’impianto di prevenzione messo in atto dalle forze dell’ordine è più che efficace per garantire lo stretto controllo dei fenomeni di criminalità”, conclude.
L’attenzione richiesta dalle forze di polizia
A fronte dei dati in apparenza rassicuranti sullo stato di sicurezza della città di Catania, il segretario generale del Siap Catania, Tommaso Vendemmia – in occasione di un sit in organizzato nel capoluogo etneo (e seguito dal QdS) – ha chiesto l’attenzione del Viminale su due questioni fondamentali: il monitoraggio della città e le condizioni di lavoro e le carenze di personale della polizia. “Così non si può andare avanti”, le parole che sintetizzano lo stato di difficoltà degli organi addetti al mantenimento della sicurezza e della vivibilità in città.
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