Presentato ufficialmente l’ambizioso progetto per sostenere la candidatura ennese a Capitale italiana della Cultura 2025. Atteso per il 17 novembre il primo verdetto della Commissione nazionale
ENNA – È “Il mito nel cuore” il claim scelto dalla città per perorare la propria candidatura a Capitale italiana della Cultura 2025. L’ambizioso progetto è stato presentato nei giorni scorsi nel Teatro Garibaldi in una visione di sviluppo condivisa con imprese e associazioni locali e con numerosi altri comuni del centro Sicilia.
A illustrare i dettagli dell’iniziativa sottoposta al vaglio del ministero della Cultura è stato il sindaco Maurizio Dipietro. “Enna – ha detto – ha una tradizione culturale antichissima e sono fermamente convinto che lo sviluppo sociale ed economico della nostra città debba partire dalla cultura, intesa come forza di cambiamento e ispirazione per uno sviluppo più consapevole, sostenibile ed aperto a tutti”.
“La candidatura a Capitale italiana della Cultura 2025 – ha aggiunto – è un sogno nato proprio su questo palco nel 2015, anno del mio primo incarico di sindaco. In questi anni abbiamo lavorato sodo per diventare una città della cultura: abbiamo attivato con risultati eccellenti la raccolta differenziata dei rifiuti, rilanciato la vocazione musicale di Enna (una delle poche città siciliane ad avere un liceo musicale), aperto tre musei in breve tempo, ripristinato e reso fruibile il Castello di Lombardia, trasformato Palazzo Chiaramonte in Palazzo della cultura, solo per fare qualche esempio. Quest’estate abbiamo messo insieme i pezzi di un mosaico che abbiamo costruito in questi anni tutti insieme e ora siamo pronti per affrontare una partita importante come quella di questa candidatura, e qualunque sia il risultato, perché una partita si può vincere o perdere per mille motivi, dobbiamo impegnarci tutti, e al meglio, per giocarla bene fino in fondo”.
Fili conduttore è il Mito
Ideato dal grafico Sandro Libertino, il logo della candidatura di Enna a Capitale italiana della Cultura 2025 mostra proprio le tessere di un mosaico che danno corpo ad un triscele, antico simbolo dell’Isola, con il cuore dorato come il grano e circondato da una greca di onde (ripresa da un reperto di età classica rinvenuto a Enna) e spighe. Filo conduttore di tutto il progetto è il Mito, identità del territorio e legame imprescindibile con il passato, ma anche propulsore di sviluppo e forza trainante verso il futuro.
La candidatura di Enna a Capitale italiana della Cultura 2025, facendo perno su queste antiche radici e passando per testimonianze religiose, monumenti e prodotti agroalimentari eccellenti, segna così per i promotori una traiettoria di sviluppo culturale e turistico che si proietta verso un futuro fondato su valori condivisi che possano impattare positivamente sul sistema locale e ispirare un importante processo trasformativo.
Quella ennese, come detto, è una candidatura a cui ha lavorato tutta la città e che ha visto il coinvolgimento di oltre 55 realtà, principalmente giovani, tra associazioni, cooperative, gruppi scolatici ma anche singoli cittadini, che attraverso un lavoro che ha del “sartoriale” si sono fatti interpreti della cultura in chiave ennese. Alla fine sono stati selezionati settanta progetti, tra nuove proposte e sviluppo di processi già in atto, che hanno arricchito il già sostanzioso dossier redatto dalla Starting4 di Padova per conto dell’Amministrazione, e che annovera cinquanta eventi che spaziano dalla contaminazione tra arti performative al dialogo internazionale, oltre a una fitta proposta di visite e itinerari.
“Riuscire a candidare Enna a Capitale italiana della Cultura 2025 – ha detto Giuseppe Maria Amato, coordinatore del progetto e responsabile scientifico del Rocca di Cerere Unesco Global Geopark – è stata una sfida condivisa da una squadra importante di oltre 26mila persone. Questa città è riuscita in tempi brevissimi, e nel cuore dell’estate, a presentare settanta progetti di altissimo valore e noi che ne abbiamo la visione d’insieme vi possiamo assicurare che è venuta fuori la comunità. Cultura non è il numero di Musei aperti, per quanto essi siano importanti, o il numero di scrittori e intellettuali a cui si è dato i natali, ma la capacità di condividere un percorso. E per questo risultato noi possiamo già festeggiare”.
Il primo verdetto il 17 novembre
È atteso per il 17 novembre il primo verdetto della Commissione del ministero della Cultura – composta da esperti del mondo della cultura, delle arti e del turismo – che decreterà le dieci finaliste tra le quindici candidate.