Sono stati firmati a Palazzo Zanca i contratti a tempo determinato per 46 agenti-istruttori. Operativi già a partire da questa settimana nei servizi viabilità e sicurezza urbana
Alla presenza del sindaco di Messina, Cateno De Luca, sono stati firmati nel Salone delle Bandiere di Palazzo Zanca i contratti di assunzione individuale di 46 nuovi agenti-istruttori del Corpo di Polizia municipale.
Sono stati stipulati contratti a tempo pieno e determinato con una durata di un anno e l’ingresso in servizio da questa settimana. È previsto, da parte della sezione Formazione e Statistica del Comando, un corso di formazione della durata di tre settimane al termine del quale, dopo il giuramento davanti al sindaco De Luca, i nuovi agenti-istruttori saranno operativi nei servizi di viabilità e sicurezza urbana.
“Si conclude un iter abbastanza travagliato – ha dichiarato il primo cittadino – che attraverso l’ottenimento di un finanziamento da parte del Comune di Messina ci consente di dare un segnale ancora più forte di presenza sul territorio”.
“Il Corpo di Polizia municipale – ha aggiunto – come dico spesso, è lo specchio dell’autorevolezza di un sindaco. Se funziona, significa che c’è quell’autorevolezza che dal Palazzo si diffonde all’interno della città. Caso contrario, vuol dire che qualcosa non funziona nell’organizzazione e nella struttura”.
L’ingresso in organico di questi nuovi vigili urbani è stato salutato con grande soddisfazione da parte di De Luca.
“Per noi – ha affermato rivolto ai 46 neo ingressi nel Corpo di Polizia municipale – questo è un momento molto importante. Tenevamo molto affinché il percorso fosse completato nella maniera più idonea possibile. I ritardi non sono dipesi ovviamente dalla nostra volontà, ma ora si chiude questa fase ed entrate in servizio. Aver superato la selezione pubblica è per noi garanzia delle vostre qualità. Firmate un contratto annuale, ma tutti noi sappiamo, come già avvenuto in passato, che il regno del precariato può sfociare in altri tipi di percorsi e per tale ragione mi auguro che non sia transitorio”.