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Eriksen, Balzanelli (118), salvato da soccorso immediato

Eriksen, Balzanelli (118), salvato da soccorso immediato

Il presidente nazionale del servizio di soccorso, prendendo spunto dall’episodio, ha chiesto che le manovre salva-vita vengano insegnate a scuola, così come previsto dalla legge

“Il soccorso immediato e appropriato assicurato poche ore fa sul campo ad Eriksen ha fatto la differenza tra la vita e la morte. Un massaggio cardiaco immediato ad una vittima di arresto cardiaco improvviso, attivato entro i primi 90 secondi, e la scarica erogata da un defibrillatore entro i primi 5 minuti hanno significative probabilità di salvare la vita senza esiti neurologici invalidanti”.

Lo ha detto il presidente nazionale del 118 Mario Balzanelli.

Che ha aggiunto: “Auguriamo ad Eriksen la più pronta e completa guarigione e auspichiamo, contestualmente, con massima urgenza, il decollo istituzionale intensivo di ogni percorso di formazione-addestramento della popolazione nazionale in tema di conoscenza teorico-pratica delle manovre salvavita del Primo Soccorso, in tutti gli ambienti di vita e di lavoro, ma particolarmente a partire dagli anni della formazione scolastica”.

Il presidente del 118 ha quindi sottolineato la necessità di attuare l’articolo 1, comma 10 della Legge 107/2015, che prevede l’insegnamento delle manovre salvavita agli studenti delle scuole secondarie di primo e di secondo grado.

“Riteniamo di estrema importanza da parte dello Stato attivare, dopo ben 27 anni, questa svolta sostanziale di civiltà che riguarda la vita di noi tutti, e consentire finalmente a chiunque si trovi di fronte a un arresto cardiaco (dopo 3-4 minuti dall’insorgenza le lesioni cerebrali diventano irreversibili), di saper mettere correttamente due mani sul torace e di poter disporre in tempi brevissimi di un defibrillatore”.

“Si tratta – ha concluso – di salvare innumerevoli vite, di qualunque fascia d’età, ogni giorno, ovunque, come la storia di Eriksen dimostra con estrema chiarezza, vite che diversamente continueranno, dati alla mano, a spegnersi”.