Ermal Meta in Sicilia: l'intervista del QdS

Ermal Meta, dalla nascita della figlia alla collaborazione con Levante: l’intervista

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Ermal Meta, dalla nascita della figlia alla collaborazione con Levante: l’intervista

Sandy Sciuto  |
sabato 24 Agosto 2024

Per l’occasione, il cantautore ha deciso di sposare l’iniziativa “Palco Aperto”, che darà la possibilità a musicisti e cantautori emergenti di avere uno spazio e aprire le date del suo tour.

Un’estate trascorsa a cantare con e per il suo pubblico è stata finora quella di Ermal Meta che con il suo tour fa tappa in Sicilia con due date. Il cantautore, infatti, si esibirà il 24 agosto all’Anfiteatro Falcone Borsellino di Zafferana Etnea per la rassegna Sotto il Vulcano Fest 2024, organizzata da Puntoeacapo, con la direzione artistica di Nuccio La Ferlita, nell’ambito della programmazione di spettacoli estivi “Etna in scena” promossa dall’amministrazione comunale di Zafferana Etnea. Il 25 agosto sarà a Palermo, al Teatro di Verdura, per la rassegna Dream Pop Fest Palermo, organizzata da Puntoeacapo e in collaborazione con Gomad Concerti e il Comune di Palermo.

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Per l’occasione, Ermal Meta ha deciso di sposare l’iniziativa “Palco Aperto” anche in Sicilia, che darà la possibilità a musicisti e cantautori emergenti, selezionati tra le molte candidature arrivate on line aperte ai residenti nella regione di appartenenza del concerto, di avere uno spazio e aprire le date del suo tour.

“Un palco per un musicista è ossigeno, o elio per i suoi prossimi sogni, almeno per me è stato così – ha spiegato il cantautore – Sono cresciuto rimbalzando di locale in locale, di palco in palco. Tutti piccoli, tutti difficili, tutti, a loro modo, necessari e meravigliosi. Quest’anno, desidero che il palco del Buona Fortuna Tour non sia solo mio, ma che rappresenti un’opportunità per chi ha qualcosa da dire quando imbraccia una chitarra o quando si siede davanti ad un pianoforte”.

Cuore pulsante dei concerti sarà il nuovo album di inediti “Buona Fortuna”, pubblicato lo scorso 6 maggio e nel quale il cantautore ha raccolto le emozioni provate nell’attesa della nascita della figlia.

Ermal Meta, l’intervista

A poche ore dai concerti, abbiamo intervistato Ermal Meta che ha parlato del tour, del nuovo album “Buona Fortuna” e del legame con la Sicilia.

Ermal, sarai in Sicilia con due date. Cosa ti fa sentire così vicino all’Isola da voler tornare per esibirti?

Ho una lunga storia d’amore con la Sicilia dal punto di vista musicale. A partire dal 2009, probabilmente, quando ero il cantante de La Fame di Camilla. Pensa che il primo fanclub ufficiale di quella band era nato a Catania da tre ragazze catanesi. Noi come band e in seguito io ho fatto tantissimi concerti in Sicilia e ogni volta è stato speciale. Non potrei essere più contento.

Come vivi la dimensione palco? È sempre come se fosse la prima volta oppure ogni volta si riempie di significati nuovi?

La dimensione del palco è sacra. Ogni volta provo lo stesso tipo di emozione e di agitazione. Credo sia una cosa salutare prima di andare sul palco avere quelle farfalle nello stomaco. Io non ho mai smesso di averle dalla prima volta che ci sono salito.

Sposi l’iniziativa “Palco aperto”. Prima di te si esibiranno degli artisti emergenti. Quali consigli ti sentiresti di dare a chi vuole fare il cantante oggi?

Il consiglio che mi sento di dare a chi vuole intraprendere la strada della musica oggi è quello di cercare di imparare come fare a dire la propria. Significa scriversi le proprie canzoni e raccontare la propria dimensione all’interno delle cose che uno canta. Quindi, ascoltarsi il più possibile e non tirarsi indietro nella scrittura. Scrivere tutto fino in fondo, non mettere barriere.

A proposito di artisti emergenti, sei artisticamente vicino ad Alex Wyse. È raro, non lo hai mai fatto in maniera così chiara. Cosa apprezzi di lui?

Io e Alex siamo diventati amici. Per me è un amico, gli voglio bene. Penso sia un bravissimo artista, un bravissimo cantante e un bravo performer. Ha tutte le carte in regola per fare una carriera straordinaria.

Al centro dei live ci saranno le canzoni di “Buona fortuna”, il tuo nuovo e ultimo album. Hai spiegato di averlo scritto mentre aspettavi la nascita di tua figlia. Adesso che sei diventato padre, di quali emozioni si colora la tua musica?

Quel tipo di emozione cambia di giorno in giorno perché ogni giorno scopri qualcosa di nuovo e di te che prima non conoscevi. È anche difficilissimo spiegare come cambia. È uno stato di grazia e di agitazione perenne che fa bene e fa bene alla creatività. Dall’altra parte, io sono anche in tour, quindi in questo momento è molto complicato trovare lo spazio e il tempo per scrivere. Lo scoprirò a breve.

Fortuna, destino e sogni sono parole chiave di “Buona Fortuna”. Come si declinano oggi in relazione alla musica?

Non si declinano in relazione alla musica, ma con te in prima persona. Dipende da come vuoi interagire e mettere in relazione questi tre concetti con quello che fai. Tutto dipende dall’obiettivo che hai. È vero che oggi la musica è più fast food, ma è anche vero che ci sono tanti che non fanno questo. Mi viene da pensare che anche negli anni ’80 – ’90 c’erano tante realtà da fast food. Dipende da come sei proiettato, cosa ti aspetti da te e soprattutto cosa vuoi comunicare al pubblico. La fortuna è un percorso che ti crei sul quale cammini. Può essere anche incidentato, però è la tua strada. A seconda della strada che prendi, il destino è cosa incontrerai. Questi tre concetti credo si mettano poco in relazione con la musica. La musica è quello che fai, questi tre concetti si collegano a chi sei.

E oggi la musica di Ermal Meta verso quale direzione tende?

La mia musica tende ad andare nella stessa direzione in cui vado io, cioè, seguendo sempre uno stato interiore. Le mode non sono qualcosa che mi affascinano. Seguo in maniera naturale quello che mi viene da scrivere. Non ho una direzione ben precisa. So soltanto che voglio essere coerente e fedele a me stesso ovunque mi porti.

In “Buona Fortuna” c’è un featuring con Levante sulle note di “Io e te”. È la vostra prima collaborazione ufficiale. Ci racconti perché hai scelto lei?

Ho scelto Claudia perché ha un’anima nella voce. Ha una voce molto strutturata. L’ho sempre apprezzata molto e mi sono reso conto durante la realizzazione dell’album che quella canzone non avesse bisogno di qualcosa, ma di qualcuno che non fossi io, bensì di un altro punto di vista, di un altro punto di sentimento e di temperatura. Ho pensato che Claudia potesse essere l’artista perfetta con cui condividere questa canzone. Dato il risultato finale, sono contento di avere avuto ragione perché sono estremamente soddisfatto del risultato. Poi ho sempre avuto una grande stima in Levante come artista e come persona. Questo incontro per me è stato molto molto bello.

Cerchi di mantenere vivo il rapporto con il tuo pubblico, anche aggiornando i tuoi social. Oggi qual è la cosa più importante per te nel rapporto con loro?

Credo che la cosa più importante sia il rispetto reciproco perché, al di là dei ruoli che possiamo avere, siamo tutti quanti delle persone, ognuno con il suo carico giornaliero di vita. È proprio in virtù del rispetto reciproco che si fanno delle scelte artistiche di un certo tipo perché le persone ti seguono per cosa trasmetti e quello che trasmetti non deve essere interrotto perché c’è una sorta di patto silenzioso tra chi fa musica e chi ascolta in maniera intensa anche.

Ultima domanda. Il tour finirà a settembre, c’è qualche progetto nuovo che puoi svelare?

Dopo il tour mi metterò a scrivere. Non decido mai prima di aver finito un percorso di scrittura. Devo vedere che cosa mi porta il raccolto dopo il tour. Quando dico raccolto intendo proprio la scrittura. In base a quello, vedremo.

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