Immenso dolore a Messina. Questa notte si è spento infatti Giovanni Arigò, il 42enne peloritano rimasto vittima di una esplosione nella sua fabbrica di fuochi d’artificio mentre stava lavorando. Dopo nove giorni di agonia l’uomo è morto intorno alle 3 al Centro Grandi Ustioni “Villa Scassi” di Genova dove si trovava ricoverato in terapia intensiva dal 4 luglio, cioè dal giorno del violento incidente.
Il trasferimento d’emergenza in Liguria e la morte
Arigò era stato trasferito la sera dell’incidente dal Policlinico di Messina grazie a un aereo messo a disposizione dall’Esercito. Soltanto in Liguria è stato possibile infatti riuscire ad accogliere Arigò, per mancanza di posti disponibili negli altri centri. La salma rimarrà ancora qualche giorno in ospedale e dovrebbe fare rientro lunedì a Messina dove si terranno i funerali. L’uomo aveva riportato il 90% delle ustioni sul corpo, oltre a fratture severe: per lui non c’è stato nulla da fare.
Procura apre fascicolo
Sul caso è stato aperto un fascicolo da parte della Procura. Nel rogo che è divampato dopo l’esplosione sono rimaste ferite anche la madre di Arigò e la sorella, accorse per soccorrere l’uomo appena sentito il boato.
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