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FOTO e VIDEO | Dopo l’esplosione, il lento ritorno alla normalità: la situazione a San Giovanni Galermo

Giuliano Spina
Giuliano Spina

Dopo la tragedia sfiorata si cerca nel più breve tempo possibile di ripristinare la normalità. È questa la sintesi di quanto sta accadendo nel quartiere San Giovanni Galermo a Catania dopo la fuga di gas che due giorni fa ha provocato una violenta esplosione e il crollo di una palazzina e l’incendio di un’altra palazzina in via Galermo, all’altezza dell’innesto con via Fratelli Gualandi.

Ecco come procede la situazione e come stanno i feriti coinvolti nella drammatica vicenda.

I lavori nel luogo dell’esplosione e del crollo a San Giovanni Galermo

Nella mattinata QdS ha verificato che l’area è stata messa in sicurezza. Permangono, anche due giorni dopo il drammatico evento, delle precauzioni al fine di garantire la massima tutela dei residenti e degli utenti della strada. Delle strade risultano ancora interdette al traffico, in particolare nella zona dove si è verificata l’esplosione e fino alla rotonda in corrispondenza di via Capo Passero e via Ustica e il viale Tirreno.

Sulla rotonda di via Galermo i tecnici della Catania Rete Gas stanno eseguendo dei lavori di installazione di una valvola di chiusura del gas. Lo stesso personale in servizio ha riferito che l’erogazione del gas, anche per il vicino Policlinico, verrà ripresa per gradi. Le tempistiche, però, risultano ancora in fase di definizione.

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San Giovanni Galermo, i lavori dopo l’esplosione

Rimane alta la tensione

Oltre al danno importante provocato dall’esplosione, ci sono i problemi causati dall’incidente ai residenti della zona. Molti residenti sono ancora senza utenze: la “zona rossa” è quella collocata tra la via Fratelli Gualandi, dal civico 1 al civico 23 e dal civico 2 al civico 24, e le vie Don Gnocchi e Abate Silvestri.

Riguardo al recupero dei beni, ai rientri e agli sfollati il vicequestore e dirigente della Squadra Volanti di Catania, Antonino Ciavola, ha dichiarato: “Le persone coinvolte nell’evacuazione e attualmente sfollate sono 150 circa, quelle che hanno dormito al Palacus nella notte sono 12, mentre le altre hanno preferito trovare una sistemazione alternativa. Le operazioni di messa in sicurezza e di riattivazione del servizio del gas da parte di Catania Rete Gas e per verificare la staticità degli immobili da parte dei vigili del fuoco sono ovviamente ancora in corso”.

Si lavora H24 per i cittadini, che ovviamente cominciano a essere stanchi di dover stare fuori casa. Abbiamo cominciato a evacuare anche le abitazioni più lontane e adesso i rientri ci sono stati per migliaia di persone, che hanno potuto recuperare i loro beni. Ovviamente aspettiamo a far rientrare loro nella piena disponibilità gli immobili. Si procede celermente, ma senza fare il passo più lungo della gamba: dobbiamo salvaguardare l’integrità delle persone. Per quanto riguarda l’energia elettrica, quasi tutte le utenze sono state riattivate grazie anche alla partecipazione dell’Enel nelle valutazioni di tipo tecnico”, aggiunge Ciavola.

Come stanno i feriti

Riguardo alle persone rimaste ferite nell’esplosione, l’ufficio stampa dell’ospedale Cannizzaro di Catania ha riferito che rimane ricoverato solo il 66enne: ha ustioni sul 10% del corpo e pregressi problemi di salute. Gli altri, fortunatamente, sono stati dimessi.

L’azienda ospedaliera Gaspare Rodolico Policlinico San Marco, invece, fa sapere tramite una nota: “L’Azienda Ospedaliera ha disposto un rifornimento eccezionale di gas per il presidio Rodolico al fine di garantire il regolare prosieguo di tutte le attività sanitarie. L’interruzione dell’erogazione era stata decisa dalla società Catania Rete Gas in accordo con le forze dell’ordine e con i vigili del fuoco, a seguito della deflagrazione avvenuta lo scorso martedì sera a San Giovanni Galermo. L’approvvigionamento rimarrà attivo fin quando la società stessa avrà espletato tutte le procedure necessarie a rimettere in sicurezza gli impianti e ritornare alla normale distribuzione del gas. Fino ad allora, soltanto con il ricorso alla fornitura straordinaria disposta in emergenza dall’Azienda sarà possibile garantire l’acqua calda e il riscaldamento per i pazienti”.

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