Estate 2020, la ripresa del turismo viene dal mare - QdS

Estate 2020, la ripresa del turismo viene dal mare

redazione

Estate 2020, la ripresa del turismo viene dal mare

martedì 18 Agosto 2020

Non sono incoraggianti i primi bilanci della stagione turistica nell’anno della pandemia. Città d’arte in sofferenza. Pochissimi stranieri ma tanti italiani che hanno riscoperto la Penisola. In Sicilia boom alle Eolie: +40%

di Nino Sunseri

MILANO – I primi bilanci della stagione turistica 2020 non sono incoraggianti. Nè, probabilmente, basteranno i 27,4 milioni di italiani che si sono spostati per Ferragosto secondo Coldiretti a raddrizzare i risultati di una stagione che si annuncia drammatica a causa dell’emergenza Covid 19 non ancora superata. Soprattutto nelle località, come le città d’arte (Roma, Firenze, Venezia) tradizionalmente frequentate dagli stranieri. I danni per l’economia nazionale saranno notevoli considerando che, secondo i dati Istat il turismo genera il 13% del Pil con 283mila addetti in 52 mila imprese diverse. In realtà, come spiegano tanto l’Istituto di statistica quanto la Banca d’Italia nelle loro rilevazioni periodiche, calcolare esattamente l’impatto dell’industria delle vacanze sull’economia nazionale è molto difficile, visto che “non riguarda un unico comparto ma un insieme di servizi anche fortemente eterogenei”.

La novità di quest’anno, come spiega Franco Iseppi, presidente del Touring Club Italiano, è costituita dalla riscoperta del turismo di prossimità: pochi stranieri in Italia ma anche pochi italiani all’estero. Risultato: gran pienone sulle spiagge e vuoto nelle città e nelle località tradizionalmente meta delle provenienze estere.

Marco Michielli, vice presidente nazionale di Federalberghi, intervistato nei giorni scorsi dal Corriere, ha portato l’esempio di Venezia dove è mancato, dice, il 90 per cento delle presenze.

Alle Cinque Terre, zona legata tradizionalmente alla presenza di americani, australiani e nord europei, si parla di un meno 75-80 per cento. Un’indagine interna di Firenze Convention Bureau, associazione nata per promuovere Firenze come meta per eventi e congressi, dice che in città c’è stato “un crollo verticale” degli arrivi internazionali, con punte del meno 70 per cento, calo non compensato dal turismo domestico.

Viceversa alle isole Eolie c’è stato il boom. Il sindaco di Lipari, Marco Giornanni, parla di un aumento del 40% di presenze nelle isole, 150 mila vacanzieri e oltre 5000 natanti. Un salto che ha suscitato problemi di ordine sanitario: “Per ridimensionare lo sbarco selvaggio dei turisti giornalieri (almeno 10 mila a Stromboli e Panarea) occorre un provvedimento del governo nazionale – dice il primo cittadino – In passato aveva tentato l’ex sindaco che era anche commissario per l’emergenza vulcanica rivolgendosi al Tar ma aveva perso il ricorso”.

A seguito dell’emergenza sanitaria dovuta al coronavirus, Federalberghi ha raccontato di “un vero e proprio tracollo delle presenze negli esercizi ricettivi”.

Il 2020 era iniziato con un aumento delle presenze a gennaio rispetto all’anno precedente (+3,8 per cento per gli stranieri e +4,8 per cento per gli italiani). A febbraio si è registrato un primo lieve calo che a marzo ha raggiunto percentuali molto alte: – 92,3 per cento stranieri e – 85,9 per cento italiani. Ad aprile e maggio stop assoluto. A luglio c’è stato un calo generale delle presenze del 51 per cento (meno 76,4 per cento gli stranieri, meno 24,5 per cento gli italiani). Per agosto non ci sono ancora dati, ma le prime impressioni mostrano una situazione migliore nelle aree più interessanti per il turismo italiano estivo (il mare, la campagna prossima al mare per esempio in Puglia e Toscana) e peggiore nelle città d’arte.

A tutto questo va aggiunta anche la riduzione dell’offerta dell’ospitalità, a cui si deve anche l’impressione di “tutto esaurito” che si è avuta in alcune regioni in questi ultimi giorni: “Paradossalmente – scrive Federalberghi – contribuisce al disastro una sorta di circolo vizioso. Mancando la clientela, diversi albergatori preferiscono chiudere e riaprire in tempi migliori; ma con meno hotel a disposizione molti turisti non prenotano e restano a casa”.

La ricerca di Firenze Convention Bureau dice ad esempio che in città, sul fronte dell’offerta, solo il 40 per cento degli hotel risulta aperto, con un’occupazione media per il mese di agosto del 24 per cento e tariffe inferiori anche del 35 per cento rispetto allo stesso periodo dello scorso anno. Dall’analisi dei dati di Airbnb sulle strutture extra-alberghiere risulta poi che gli annunci, e quindi gli alloggi, sono passati dai 380 mila del luglio 2019 ai 240 mila di luglio 2020, con una riduzione del 37 per cento.

Controverso il bilancio del “bonus vacanze” cioè il bonus del governo per le  famiglie con un reddito Isee (Indicatore della situazione economica equivalente) inferiore a 40 mila euro. è stato un successo o un flop? Dipende dai punti di vista.

All’inizio di agosto la ministra dell’Innovazione tecnologica Paola Pisano ha comunicato che il numero di persone che l’hanno ricevuto ha superato un milione per un corrispettivo di 450 milioni di euro. Oltre 140 mila bonus sono già stati spesi, ha detto il ministro dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo Dario Franceschini, per un valore di 60 milioni di euro.

Secondo gli ultimi dati riportati dal ministero, fino ad ora la maggior parte dei bonus è stata utilizzata in Emilia-Romagna (16 per cento), Puglia (10 per cento) e Toscana (7 per cento).

L’Emilia-Romagna è anche la regione con il maggior numero di strutture che aderiscono al bonus che, in tutt’Italia, sono al momento circa 10 mila. Significa appena quattro alberghi su cento. Non moltissimi.

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