Estate 2022, riesplode la voglia di vacanza e anche in Sicilia si torna a prenotare. Presenze in risalita dopo due anni di restrizioni
Sole, mare e tanta voglia di viaggi. L’estate è ormai entrata nel vivo da settimane e anche in Sicilia, come nel resto del Paese, è riesplosa la voglia di spostamenti dopo due anni segnati dall’emergenza pandemica e dalle numerose restrizioni.
L’Isola, come accade da decenni, rimane una delle destinazioni prescelte dai vacanzieri per l’estate.
In particolare, secondo una recente indagine effettuata da eDreams, le città di Catania e Palermo figurano ancora una volta tra le 10 mete preferite dai viaggiatori italiani e internazionali.
Si viaggia tra inflazione e spettro della guerra
Certo, l’effetto rincari dovuto all’inflazione galoppante e il riverbero della guerra russo-ucraina si fa sentire sul portafoglio dei globetrotter, così come sui bilanci delle strutture ricettive. Tuttavia, il dolce richiamo del relax sembra essere irrinunciabile.
Secondo le ultime stime, sono già 34 milioni gli italiani che si concederanno una vacanza durante l’estate. Tra questi, molti trascorreranno le proprie ferie al di qua dello Stretto.
QdS.it ha intervistato Nicola Farruggio, vice presidente vicario di Federalberghi Sicilia, per fare un primo resoconto sull’andamento della stagione turistica nella nostra regione e sulle previsioni future.
“In Sicilia voglia di vacanza superiore alle attese”
Vicepresidente Farruggio, quali sono i numeri raggiunti in Sicilia in questa prima parte d’estate? La ripartenza, dopo due anni di restrizioni, ha inciso positivamente sulle prenotazioni dei pernottamenti?
“L’effetto rimbalzo era prevedibile e così infatti è stato. La voglia di vacanza è stata certamente tanta e forse, in alcuni casi, anche superiore alle attese, nonostante manchino ancora diverse nazionalità all’appello”.
“Viaggiamo intorno a una media dell’80-90% di occupazione media anche se nella prima parte della stagione hanno performato meglio, e subito, le città d’arte. È comunque una stagione da combattimento sotto tanti punti di vista e pertanto molto complicata per noi operatori”.
Sono aumentate o meno le assicurazioni stipulate per i viaggi, considerata anche la situazione pandemica dovuta alla ripresa dei casi con il proliferare di Omicron 5?
“Le assicurazioni in molti casi fanno già parte dei pacchetti vacanza. Comunque, la grande flessibilità di gestione da parte delle strutture ricettive contribuisce a rendere meno problematico l’imprevisto almeno per quanto riguarda i pernottamenti”.
Estate in Sicilia, pesano i rincari
In questi mesi di rincari dovuti a inflazione e conflitto russo-ucraino vi è stato un aumento significativo dei costi da sostenere per le strutture e i consumatori in Sicilia?
“Certamente i costi di gestione delle nostre strutture sono aumentati e anche di molto, ma abbiamo cercato di mantenere un forbice tariffata abbastanza contenuta per venire incontro alla domanda stimolandola anche con offerte interessanti”.
A quanto ammonta la spesa media che il consumatore è disposto a pagare per pernottare in albergo?
“Orientativamente non posso dire che ci sono rincari di dimensione importante, ovviamente molto dipende dal periodo di vacanza e dalla destinazione”.
Registriamo, comunque, un approccio nuovo post Covid dell’utenza che dimostra una certa sensibilità verso il nostro settore per quello che oggettivamente ha subìto con la pandemia”.
Camera e colazione, connubio perfetto
Il turista intende stringere la cinghia puntando alla sola colazione o preferisce ancora la mezza pensione o pensione completa?
“La base resta sempre con la formula camera e colazione, essendo aumentato il turismo individuale e le opportunità di gustare diverse tipologie di gastronomia. A ogni modo, le strutture che offrono una cucina di qualità particolare hanno un buon feedback almeno sulla mezza pensione”.
Estate in Sicilia, nuove restrizioni da evitare
Vicepresidente, in conclusione: una previsione per la chiusura della stagione turistica in Sicilia, tra settembre e ottobre?
“Per noi diventa determinante allungare il più possibile la stagione e puntiamo molto nei mesi di settembre-ottobre, anche perché storicamente sono dei periodi in cui un certo turismo di qualità e alto spendente si muove”.
“Scongiuriamo qualsiasi ipotetica idea di altre restrizioni che sarebbero ulteriormente catastrofiche per il nostro settore”.