L’estetica senza etica diventa cosmetica - QdS

L’estetica senza etica diventa cosmetica

Carlo Alberto Tregua

L’estetica senza etica diventa cosmetica

venerdì 08 Ottobre 2021

Paracelso (1493-1541) fu un giovane che si addottorò in medicina a Ferrara. Poi intraprese lunghi viaggi, studiando le più diverse malattie, i cui rimedi erano contrari alla tradizione dell’epoca. Fu anche considerato un mago perché affrontava i problemi in modo teorico e pratico diversamente da come facevano tutti gli altri. Mise in risalto la forza interiore della persona umana, con i suoi dodici sistemi automatici, la quale trova le risorse per guarire dalle malattie senza l’utilizzo di medicine. Insomma, fu un innovatore del suo tempo.

Perché citiamo Paracelso? Perché ai nostri tempi, nonostante i notevoli progressi della scienza – cui puntualmente vengono sottolineate le innovazioni dai premi Nobel – vi è sempre più confusione in quanto l’informazione a volte non è equilibrata e completa, bensì esalta erroneamente le notizie, facendo catastrofismo di qualunque evento capiti, non già per una comunicazione obiettiva e completa, ma per colpire il cittadino.

Cosicché l’ignoranza si diffonde sempre di più, con la conseguenza che trascina la gente verso il basso, verso un materialismo che ha cambiato le regole del gioco del vivere civile, regole che sono fatte di attività materiali e, soprattutto, di attività immateriali.

Per fortuna, vi è il Colto che spinge verso l’alto. Ma di questa figura ve n’è una quantità nella popolazione largamente minoritaria, per cui la tendenza generale va verso il basso e non verso l’alto.

Con un calembour potremmo dire che l’estetica senza etica diventa cosmetica. Sembra un gioco di parole, ma ha un significato. Proviamo ad interpretarlo.

Cosa è l’estetica? “È la dottrina della conoscenza sensibile, ma dal diciottesimo secolo diventa dottrina dell’arte. Nel linguaggio comune significa bellezza, aspetto bello e armonico”.

Cosa è l’etica? È un termine introdotto da Aristotele “per designare le sue trattazioni di filosofia della pratica”. L’etica indica una dottrina che gira intorno al comportamento pratico della persona umana. Non sempre il filosofo raggiungeva le stesse conclusioni cui prima di lui era giunto Socrate.

La cosmetica può considerarsi l’arte dell’abbellire, cioè di migliorare l’estetica, che rappresenta la parte esterna e visibile della persona umana.
Qual è il senso del collegamento fra le tre parole: estetica, etica e cosmetica? La differenza si trova fra apparire o essere. L’estetica è la parte esteriore, la cosmetica serve per abbellirla, l’etica è tutta la parte interiore che dovrebbe servire da guida a chi vive in una Comunità.

Ora, è del tutto pacifico che un guscio vuoto, senza la parte interna, non funziona. In altri termini, la persona umana senza spirito, pensiero, intelletto o senza la capacità di capire che cosa sia bene e che cosa sia male, è qualcosa che funziona meccanicamente, ma che non ha la capacità e la possibilità di vivere in una Comunità, ove invece il collante è l’etica, cioé la somma di tutti quei principi morali che consentono di vivere insieme in maniera rispettosa e civile.

Quanto scriviamo non sembri complicato. È abbastanza semplice se ovviamente oggetto anche di modesta riflessione.

Un calembour serve, per l’articolazione o disarticolazione delle parole, a indurre chi lo legge o chi lo sente a fare uno sforzo di comprensione e con esso uno sforzo di interpretazione. La conseguenza è che non tutti vanno nella stessa direzione; per cui c’è ci va a Nord e c’è chi va a Sud.
Però i principi morali costituiscono un punto di riferimento, a prescindere dalla loro interpretazione. La conseguenza è che melius re perpensa (a pensarci meglio), ben riflettendo con calma e ponderazione, la strada indicata dagli stessi diventa chiara. Ovviamente per vederla bisogna volerlo, non bisogna far sopire il proprio istinto che tende a voler capire. Non c’è peggior sordo di chi non vuol sentire.

Nella nostra era, l’esteriorità (estetica) ha preso il sopravvento. A ciò si è aggiunto che essa vuole sempre apparire migliore e vi è quindi largo uso di cosmetica. Sempre meno si dà peso ai sentimenti, all’altruismo, alla voglia di far bene, insomma al rispetto dell’etica.

Dispiacciono queste annotazioni, ma abbiamo il dovere di scriverle.

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