Negli ultimi giorni l’Etna ha ripreso la sua attività che sembrava del tutto sopita sin dallo scorso mese di giugno, quando ebbe luogo un’attività stromboliana al Cratere di Sud-Est. La scorsa domenica 10 agosto 2025, si è assistito a una colata lavica in area sommitale, che si è propagata tra la Bocca Nuova e il Cratere di Sud-Est, con l’apertura di una bocca effusiva sul versante meridionale della stessa Bocca Nuova. A ciò, è seguito il proseguimento dell’attività stromboliana al Cratere di Sud-Est nei giorni successivi fino ad arrivare alla colata lavica situata in area sommitale con l’apertura di una bocca effusiva tra la Bocca Nuova e il Cratere di Sud-Est.
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L’attività eruttiva sta ancora proseguendo e adesso ci si chiede quali cambiamenti potrebbero esserci nella struttura del vulcano, come già avvenuto negli anni scorsi. Ma, soprattutto, qual è l’origine di queste ultime attività e cosa potrebbe avvenire nei prossimi mesi. Da non trascurare anche l’aspetto sismico.
Salerno (Ingv): “Area vulcanica sollecitata già a febbraio. Cenere caduta solo in area sommitale”
Ai microfoni del Quotidiano di Sicilia è intervenuto il responsabile del reparto di Vulcanologia dell’Osservatorio Etneo dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia, Giuseppe Salerno. “Al momento all’interno del vulcano non si nota nulla di particolare e sorprendente”, sottolinea Salerno, che ha però dato un’idea del punto dal quale ha avuto origine questa attività eruttiva, ma anche di un legame con gli eventi eruttivi dei mesi scorsi.
“Essa nasce – ha proseguito Salerno – da delle bocche eruttive contenute tra la Bocca Nuova e il Cratere di Sud-Est. Si tratta di un’area che è sollecitata strutturalmente, tanto che è stata la sede anche dell’attività effusiva all’apertura della bocca che ha alimentato l’attività di febbraio e marzo di quest’anno. Queste recenti attività nascono da due bocche che sono contenute in quest’area con allineamento Nord Nord Est-Sud Sud Ovest”. Questa attività è puramente effusiva e, inoltre, non si temono ripercussioni per il traffico aereo, che nelle precedenti occasioni sono state invece tante.
“L’attività non implica – ha aggiunto Salerno – un’attività esplosiva. Quest’ultima c’è, ma è alimentata dal Cratere di Sud-Est, quindi non dalla bocca che sta alimentando l’attività effusiva. Nonostante questo l’attività esplosiva alimentata dal Cratere di Sud-Est è modesta nella quantità di cenere non ha un’influenza nella circolazione aerea, e quindi nella chiusura dell’aeroporto di Catania. La cenere caduta è confinata all’area sommitale e non c’è un’attività eruttiva esplosiva capace di creare quel contenuto di cenere tipico delle attività viste negli ultimi anni”.
Cosa c’è da aspettarsi prossimamente
Fare previsioni al momento è difficile, ma non si escludono degli incrementi per l’attività nei prossimi mesi o settimane.
“La previsione è sempre complessa in un sistema naturale come quello vulcanico – ha concluso Salerno -. Questa attività effusiva potrebbe vedere proseguire la colata per diverso tempo, se consideriamo che l’evento iniziato l’8 febbraio è terminato il 2 marzo. In quel caso ci fu una lunga colata che raggiunse quote basse e con una certa estensione. Ma non è da escludere che ci possa essere un’attività esplosiva più energetica e creare ricadute di cenere corpose. C’è da ricordare che nei vulcani attivi come l’Etna la morfologia cambia anche a scale di mesi e anni e l’esempio è la crescita del cono nella Voragine. Il tremore vulcanico era aumentato leggermente, ma si è stabilizzato e non ci sono variazioni nei parametri. Gli eventi sismici non sono legati a quello che sta accadendo adesso”.

