Il recente annuncio da parte del deputato di Fratelli d’Italia, Manlio Messina, riguardante l’apertura di una nuova compagnia aerea in Sicilia – l’Etna Sky – ha ottenuto grande risonanza mediatica, soprattutto perché per certi versi – considerando il periodo delle Feste in arrivo e il perenne dibattito sul caro voli – arriva anche in un momento delicato ma giusto.
Delle problematiche dello squilibrio tra domanda e offerta, dei rincari dei biglietti aerei in periodi di alta stagione e di tentativi di soluzione (come il Sicilia Express, il treno che viaggia da Nord a Sud per permettere il rientro sull’Isola di chi risiede fuori a costo contenuto), si discute tanto anche quest’anno.
E in questo contesto la notizia della nascita di Etna Sky, compagnia totalmente Made in Sicily e che promette di offrire voli a prezzi competitivi da e per l’Isola, non può che alimentare curiosità e speranze per i viaggiatori siciliani. Su QdS.it ne abbiamo parlato con il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori di Catania, Mario Intilisano.
Etna Sky, Intilisano (Unc Catania): “Iniziativa apprezzabile, si vedrà se sarà concreta”
In merito alla creazione della nuova compagnia aerea Intilisano sottolinea: “La mia impressione, secondo quanto appreso dalla stampa, è che ci sia stato un semplice lancio pubblicitario di una compagnia aerea, della quale non sono stati specificati né gli investitori né tantomeno il piano industriale. È stato solo detto che saranno utilizzati dalla prossima estate quattro aeromobili che partiranno dagli aeroporti siciliani di Palermo, Catania e Trapani e che verranno fatte delle tariffe agevolate per i residenti”.
Questa formula però “è stata già utilizzata – prosegue Intilisano – da Ryanair quando ha iniziato la sua attività di vettore low cost. L’iniziativa è apprezzabile, ma se sarà concreta lo diranno i fatti e il tempo. Non è la prima compagnia che vuole combattere il mercato delle compagnie più grosse. Lo hanno già fatto altre compagnie negli anni passati diventando leader di mercato, ma non è detto che questa compagnia con questi numeri possa fare concorrenza alle grandi compagnie. Si possono abbassare leggermente i costi del tragitto Sicilia-continente”.
“Ecco cosa ci vuole per una politica di concorrenza seria”
Per fare una politica di concorrenza seria “ci vogliono – conclude Intilisano – forti investimenti e si deve ipotizzare che gli investitori vadano in perdita anche per quattro anni per potere poi avere una quota di mercato rilevante e acquisire credibilità e mezzi. Bisogna vedere il tutto con numeri alla mano, anche perché il volo, l’equipaggio e la benzina costano. Si parla di una compagnia esclusivamente nazionale con qualche volo europeo. La politica dei piccoli passi non esiste più”.
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