Lo rende noto il Comitato promotore del Referendum per l'Eutanasia Legale, sottolineando come questo risultato sia merito di 10.937 volontari e quasi 2000 autenticatori, provenienti da 2300 città
“Nell’inerzia del Parlamento e nel silenzio dei salotti televisivi”, in poche settimane sono già state superate 250.000 firme per convocare il referendum sulla legalizzazione dell’eutanasia, ovvero la metà delle 500.000 necessarie. Lo rende noto il Comitato promotore del Referendum per l’Eutanasia Legale, sottolineando come questo risultato sia merito di 10.937 volontari e quasi 2000 autenticatori, provenienti da oltre 2300 città e appartenenti a qualsiasi schieramento politico e fede religiosa.
Le prime 10 regioni per firme raccolte ai tavoli ogni 10.000 abitanti sono Valle d’Aosta, Friuli Venezia Giulia, Piemonte, Umbria, Trentino Alto Adige. Mentre Cuneo è il comune con più di 50.000 abitanti che ha registrato più firme in rapporto alla popolazione, con 31 firme ogni 1000 abitanti, seguita da Cagliari (29), Trieste (26), Treviso (25), Trento (24), Pavia (23).
“Che si tratti di gazebo, conferenze stampa e comizi improvvisati, dibattiti o altri punti di raccolta – afferma Marco Cappato, Tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni – la scena è sempre la stessa: entusiasmo, voglia di firmare e di partecipare al raggiungimento dell’obiettivo. Un’atmosfera che non vedevo da molti anni, con una straordinaria partecipazione giovanile, mentre il dibattito in Parlamento è affossato, nel silenzio assoluto dei vertici nazionali dei principali partiti e dei salotti televisivi, la campagna referendaria sta riscuotendo un successo di partecipazione democratica senza precedenti. Le persone, infatti, conoscono l’importanza del tema della malattia terminale e della libertà di scelta per averlo vissuto direttamente in famiglia”.
La raccolta firme è partita il 17 giugno e nelle prossime settimane verranno raccolte anche nelle località di vacanza.