Ambiente

Extra-costi rifiuti, arrivano i 50 milioni contro gli aumenti: ecco quanto riceveranno i Comuni

Dagli oltre 14 milioni e mezzo di Catania alle poche centinaia di euro di Santa Cristina Gela, in provincia di Palermo. La torta degli extra-costi sostenuti dai Comuni della Sicilia per spedire all’estero i rifiuti è stata distribuita.

L’elenco degli enti locali beneficiari è stato ufficializzato la scorsa settimana con un decreto firmato dal neodirigente generale del dipartimento Acque e Rifiuti, Arturo Vallone, dopo che a inizio mese l’Ars aveva approvato lo stanziamento di 50 milioni di euro.

Un sostegno straordinario che i Comuni attendevano dalla fine della scorsa legislatura, ma che di rinvio e rinvio non era mai stato ratificato. A fine 2023 sembrava tutto fatto, ma problemi di natura burocratica avevano stoppato l’iter con non poche polemiche da parte dei territori.

Extra-costi dei Comuni della Sicilia per i rifiuti, il peso dell’export

La misura varata dall’Assemblea regionale siciliana e voluta dal governo Schifani va incontro alle necessità finanziarie dei Comuni che, ormai da due anni, si trovano a fare i conti con un innalzamento delle tariffe per il conferimento e lo smaltimento dei rifiuti.

Gli aumenti sono scaturiti dalla necessità di portare fuori regione i rifiuti, in seguito alla venuta meno degli spazi nelle discariche siciliane. Tra i protagonisti del trasferimento all’estero – in particolar modo nei termovalorizzatori del Nord Europa – è stata Sicula Trasporti, la società dal 2020 amministrata dal tribunale di Catania dopo il sequestro connesso all’inchiesta su corruzione e reati ambientali denominata Mazzetta Sicula.

Sicula Trasporti, la cui discarica è chiusa da tempo per saturazione degli spazi autorizzati allo smaltimento, continua a essere centrale nel sistema di gestione dei rifiuti di mezza isola per via dell’impianto Tmb, il trattamento meccanico-biologico a cui la spazzatura indifferenziata deve essere sottoposta prima di essere smaltita.

Quando Sicula ha iniziato ad avere difficoltà a smaltire in Sicilia i rifiuti trattati nell’impianto, ha iniziato a spedirli all’estero, affrontando maggiori costi per poi rivalersi sui Comuni. Questi ultimi, di fatto, si sono visti via via costretti ad aumentare la Tari alle famiglie. Il tutto nella precarietà generale di un sistema che continua a essere sempre a rischio emergenza, come testimoniato dalla temporanea chiusura di Sicula a giugno, per problemi con le autorizzazioni all’esportazione dei rifiuti.

I criteri per la ripartizione e gli aiuti previsti

Per dividere la torta da 50 milioni, la Regione ha fissato una serie di criteri. Innanzitutto è stato preso come riferimento il quantitativo di rifiuti indifferenziati prodotti tra l’1 giugno 2022 e il 31 luglio 2023 dai singoli Comuni. La cifra è stata poi moltiplicata per 120, cioè la tariffa media in euro per tonnellata con cui sono stati calcolati gli extra-costi dovuti all’esportazione dei rifiuti. Infine, sono stati introdotti dei meccanismi di premialità legati alle percentuali di differenziata raggiunte: per gli enti locali che si sono attestati tra il 30 e il 60 per cento una somma aggiuntiva del 10%, mentre per chi ha superato il 60% di raccolta differenziata la premialità è stata fissata nel 20% in più rispetto al contributo spettante.

Le richieste giunte alla Regione riguardano Comuni delle province di Palermo, Catania, Messina, Siracusa, Ragusa e Trapani, quelle che non hanno potuto contare su discariche all’interno della stessa regione.

Il contributo della Regione servirà ad alleviare i bilanci di quest’anno, ma, considerati i tempi per la realizzazione degli impianti promessi dal governo Schifani, dai termovalorizzatori a quelli utili per migliorare il ciclo della differenziata, è chiaro che si tratta di una soluzione temporanea come già fatto presente di recente da Anci Sicilia.

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I Comuni beneficiari

  • Provincia di Catania: Aci Catena 697.130,12 euro; Aci Sant’Antonio 442.974,83 euro; Catania 14.683.235,81 euro; Gravina di Catania 572.328,85 euro; Mascalucia 415.386,92 euro; Misterbianco 1.105.326,14 euro; Ragalna 82.765,32 euro; San Giovanni la Punta 726.818,29 euro; Tremestieri Etneo 274.854,93 euro; Zafferana Etnea 171.797,64 euro. Acireale 1.368.837,15 euro; Adrano 462.818,87 euro; Bronte 337798,73 euro; Calatabiano 177.065,48 euro; Castiglione di Sicilia 44,343,39 euro; Fiumefreddo di Sicilia 249.466,65 euro; Giarre 729.704,33 euro; Linguaglossa 91.649,10 euro; Maletto 79.479,20 euro; Maniace 46.642,66 euro; Mascali 275.202,30 euro; Piedimonte Etneo 70.072,82 euro; Randazzo 162.741,44 euro; Riposto 586.341,55 euro; Santa Venerina 139.406,81 euro.
  • Provincia di Messina: Alì 4.745,22 euro; Alì Terme 33.577,64 euro; Antillo 6.391,77 euro; Barcellona Pozzo di Gotto 937.751,4 euro; Casalvecchio Siculo 6.646,84 euro; Castelmola 23.892,75 euro; Castroreale 23.877,60 euro; Condrò 9.870,92 euro; Fiumedinisi 10.628,12 euro; Forza d’Agrò 16,733,26; Furci Siculo 42.823,11 euro; Furnari 66.607,27 euro; Gaggi 61.552,06 euro; Gallodoro 7.446,12 euro; Giardini Naxos 424.809,46 euro; Gualtieri Sicaminò 16.370,87 euro; Itala 33.340,25 euro; Letojanni 133.296,82 euro; Limina 15.428,83 euro; Mandanici 2.583,53 euro; Merì 36.083,04 euro; Messina 5.959,324,82 euro; Milazzo 702.440,89 euro; Monforte San Giorgio 81.229,30 euro; Mongiuffi Melia 10.101,26 euro; Nizza di Sicilia 58.080,28 euro; Pace del Mela 126.003,28 euro; Pagliara 5.699,31 euro; Roccafiorita 1.858,69 euro; Roccalumera 97.245,35 euro; Roccavaldina 31.910,46 euro; Rometta 55.877,12 euro; San Filippo del Mela 154.226,24 euro; San Pier Niceto 63.797,56 euro; Santa Lucia del Mela 82.249,56 euro; Santa Teresa di Riva 143.422,18 euro; Sant’Alessio Siculo 70.406,72 euro; Saponara 33.838,76 euro; Savoca 35.559,86 euro; Scaletta Zanclea 30.698,69 euro; Spadafora 98.292,63 euro; Taormina 483.638,10 euro; Terme Vigliatore 129.721,92 euro; Torregrotta 182.752,06 euro; Valdina 36.550,03 euro; Venetico 89.941,91 euro; Villafranca Tirrena 155.011,22 euro; Acquedolci 43.800, 44 euro; Alcara li Fusi 11.344,07 euro; Basicò 15.505,50 euro; Brolo 104.215,44 euro; Capo d’Orlando 169.221,61 euro; Capri Leone 30.840,11 euro; Caronia 54.813,68 euro; Castel di Lucio 3.558,28 euro; Castell’Umberto 28.622,82 euro; Cesarò 44.528,65 euro; Falcone 65.157,86 euro; Ficarra 13.505,81 euro; Floresta 7.881,23 euro; Fondachelli Fantina 19.141 euro; Francavilla di Sicilia 47.882,73 euro; Frazzanò 7.578,71 euro; Galati Mamertino 16.945,39 euro; Gioiosa Marea 141.611,47 euro; Graniti 54.166,13 euro; Librizzi 20.677,93 euro; Longi 3,719,91 euro; Malvagna 14.946,12 euro; Mazzarrà Sant’Andrea 15.071,55 euro; Militello Rosmarino 12.983,05 euro; Mirto 2.767,83 euro; Mistretta 59.283,63 euro; Moio Alcantara 15.994,16 euro; Montagnareale 44.159,88 euro; Montalbano Elicona 35.736,85 euro; Motta Camastra 33.988,12 euro; Motta d’Affermo 4.805,82 euro; Naso 26.183,29 euro; Novara di Sicilia 21.112,29 euro; Oliveri 68.766,48 euro; Patti 261.916,20 euro; Pettineo 6.189,74 euro; Piraino 52.571,13 euro; Raccuja 9.114,15 euro; Reitano 23.864,97 euro; Roccella Valdemone 13.944,99 euro; Rodì Milici 28.703,63 euro; San Fratello 27.347,49 euro; San Marco d’Alunzio 21.705,76 euro; San Piero Patti 40.663,90 euro; San Salvatore di Fitalia 9.529,57 euro; San Teodoro 11.915,44 euro; Santa Domenica Vittoria 27.697,26 euro; Sant’Agata di Militello 202.225,98 euro; Sant’Angelo di Brolo 18.569,22 euro; Santo Stefano di Camastra 76.400,75 euro; Sinagra 17.596,95 euro; Torrenova 35.615,63 euro; Tortorici 73.191,60 euro; Tripi 8.491,64 euro; Tusa 31.979,07 euro; Ucria 12.845,42 euro.
  • Provincia di Palermo: Campofiorito 852,32 euro; Camporeale 1.379,54 euro; Marineo 4.848,32 euro; Monreale 51.983,22 euro; Palazzo Adriano 3.514,84 euro; Prizzi 4.654,22 euro; Roccamena 1.130,51 euro; San Cipirello 1.263,03 euro; Santa Cristina Gela 315,59 euro; Altofonte 6.110,11 euro; Bagheria 83.752,70 euro; Balestrate 5.099,61 euro; Belmonte Mezzagno 8.179,67 euro; Borgetto 7.437 euro; Capaci 20.427,31 euro; Carini 59.857,65 euro; Cinisi 6.405,86 euro; Giardinello 768,48; Montelepre 3.451,96 euro; Partinico 27.458,69 euro; Terrasini 10.853,11 euro; Torretta 5.409,68 euro; Trappeto 3.815,11 euro.
  • Provincia di Ragusa: Acate 80.255,76 euro; Chiaramonte Gulfi 112.421,71 euro; Comiso 422.772,44 euro; Giarratana 27.785,65 euro; Ispica 352.287,43 euro; Modica 950.046,95 euro; Monterosso Almo 21.055,47 euro; Pozzallo 311.205,58 euro; Ragusa 1.308.833,47 euro; Santa Croce Camerina 253.280,61 euro; Scicli 469.200,55 euro; Vittoria 1.095,654,86 euro.
  • Provincia di Siracusa: Augusta 1.048.609,71 euro; Avola 349.282,21 euro; Buccheri 15.925,14 euro; Buscemi 7.298,39 euro; Canicattini Bagni 60.968,06 euro; Carlentini 234.586,38 euro; Cassaro 10.881,74 euro; Ferla 13.998,26 euro; Floridia 139.535,60 euro; Francofonte 144.941 euro; Lentini 326.600,72 euro; Melilli 111.220,88 euro; Noto 523.057,10 euro; Pachino 285.175,71 euro; Palazzolo Acreide 90.275,89 euro; Portopalo di Capo Passero 48.139,06 euro; Priolo Gargallo 242.045,98 euro; Rosolini 159.640,26 euro; Siracusa 2.039.087,38 euro; Solarino 62.730,79 euro; Sortino 50.841,23 euro.
  • Provincia di Trapani: Alcamo 104.052,13 euro; Buseto Palizzolo 2.462,68 euro; Calatafimi-Segesta 7.098,88 euro; Castellammare del Golfo 35.052,89 euro; Custonaci 12.845,84 euro; Erice 82.054,26 euro; Favignana 14.921,29 euro; Marsala 134.732,30 euro; Paceco 7.730,23 euro; Pantelleria 16.473,57 euro; San Vito lo Capo 28.983,53 euro; Trapani 172.221,99 euro; Valderice 16,744,93 euro; Campobello di Mazara 83.494,58 euro; Castelvetrano 151.725,68 euro; Gibellina 28.213,70 euro; Mazara del Vallo 161.766,64 euro; Partanna 35.554,27 euro; Petrosino 32.335,15 euro; Poggioreale 5.332,24 euro; Salaparuta 7.061,63 euro; Salemi 40.595,71 euro; Santa Ninfa 17.478,25 euro; Vita 7.235,25 euro.