Fabio Fatuzzo: “I dissalatori costano troppo, meglio l’acqua depurata” - QdS

Fabio Fatuzzo: “I dissalatori costano troppo, meglio l’acqua depurata”

Fabio Fatuzzo: “I dissalatori costano troppo, meglio l’acqua depurata”

Giuseppe Bonaccorsi  |
venerdì 21 Giugno 2024

Intervista a Fabio Fatuzzo, commissario nazionale per la depurazione e presidente di Sidra, partecipata del Comune di Catania. “Pensare in prospettiva a due condotte: una per il consumo domestico e l’altra per le attività agricole e industriali”

CATANIA - “Stiamo provvedendo a risolvere gli ultimi intoppi per effettuare i lavori di chiusura dello scarico a mare del torrente Arci, ma il problema non è quello delle acque che noi regolarmente analizziamo, ma la questione delle aree che dovrebbero essere interdette ai lidi”. Lo dice il commissario nazionale per la depurazione, Fabio Fatuzzo che ha mantenuto anche la poltrona di presidente della Sidra, la partecipata del Comune di Catania che gestisce il servizio idrico nella città etnea. Fatuzzo proprio in questi giorni sta contattando le cave apposite per ottenere l’argilla idonea a sbarrare il torrente in prossimità della Plaia.

Commissario di quale spinosa questione parla?
“Guardi c’è un’inchiesta in atto sulle norme che disciplinano le aree interdette alla balneazione a cinquanta metri in entrambi i lati della costa che confinano con la foce dei torrenti. è questo il problema. Il nodo è che l’organismo che dovrebbe garantire il rispetto della legge nelle aree demaniali dovrebbe essere commissariato. La Capitaneria spero che individui presto le responsabilità e la magistratura persegua chi non rispetta le leggi. Quanto ai torrenti noi concluderemo presto gli sbarramenti a mare. Stiamo solo cercando le cave che possono fornirci le argille certificate”.

Ma i torrenti trasportano acqua putrida e liquami?
“Assolutamente no. Noi periodicamente effettuiamo le analisi sulle acque del Forcile, dell’Arci, dell’Acquicella. Non sono inquinati. Quello che è anomalo è come si permetta ai lidi di piazzare sdraio e ombrelloni all’interno delle foci a mare dei torrenti. Se dovesse arrivare un violento temporale non so cosa potrebbe accadere”.

Senta nel Catanese come in tutta la Sicilia, non piove abbondantemente da mesi. Che estate sarà dal punto di vista idrico?
“Al momento non abbiamo problemi. Ho comunque sottolineato alle autorità competenti che occorrono interventi strutturali per affrontare il problema a monte, perché le falde si stanno abbassando e gli anni a venire potrebbero essere molto duri. Potremmo essere costretti a cercare acqua ancora in più profondità trovando minore purezza”.

Avete in mente di realizzare anche alcuni dissalatori?
“Al momento no. Questi impianti costano moltissimo e poi ci vuole tempo per realizzarli. è molto meglio invece pensare a un affinamento più avanzato della depurazione delle acque. Oggi per qualsiasi attività domestica consumiamo acqua potabile. Dovremmo cominciare a parlare in prospettiva, di due condotte, una per l’acqua per uso umano, l’altra per altre attività. Ad esempio per l’agricoltura sono già scattati progetti per depurare l’acqua del depuratore per produrre un’acqua da convogliare nelle condotte idriche per l’uso industriale e per l’agricoltura, liberando così risorse potabili per il consumo domestico”.
A proposito di condotte fognarie. Catania è ancora molto indietro rispetto alle norme europee…
“Stiamo completando l’approvazione del progetto. Ci sono poi alcune problematiche che stiamo attenzionando… Il problema è che il Tar dice che questi interventi devono essere effettuati dalla Sie. Vedremo cosa dirà il Cga”.

Che ci dice del nodo del sifone di piazza Galatea?
“Abbiamo risolto il problema. Adesso, però, dobbiamo allacciare la condotta tra piazza Mancini Battaglia e piazza Galatea”.

E la famosa condotta che dovrebbe trasportare i liquami della riviera castellese sino al depuratore di Pantano D’Arci quando verrà ultimata?
“Noi stiamo approvando tutti gli interventi e i progetti che riguardano tutta la provincia. Poi tutto l’iter sarà affidato alla Sie, non so con quali capacità finanziarie ed organizzative. Il problema della condotta che parte da Aci Castello necessita di un iter più lungo perché c’è l’intoppo del collegamento tra piazza Mancini Battaglia e piazza Galatea, perché ci sono degli errori nella realizzazione dell’intervento a piazza Galatea, quando fu fatta la deviazione per consentire il transito della linea metro”.

Oltre trent’anni fa l’allora sindaco Castorina di Acicastello parlava di un progetto per liberare dai liquami Aci Castello ed Acitrezza… Quindi a distanza di tutti questi anni ci sono ancora problemi?
“Purtroppo stiamo parlando di tempi biblici… perché i progetti e i lavori sono stati affidati con scarsa attenzione e in corso d’opera questi sono stati soggetti a continue perizie e varianti”.

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