Famiglia siciliana prenota albergo a Firenze ma è chiuso da 2 anni - QdS

Famiglia siciliana prenota albergo a Firenze ma è chiuso da 2 anni

Antonino Lo Re

Famiglia siciliana prenota albergo a Firenze ma è chiuso da 2 anni

mercoledì 16 Febbraio 2022

Vacanza rovinata per una famiglia siciliana. Prenota un albergo a Firenze, ma è chiuso da due anni. Lo rende noto l'Aduc - Associazione Diritti Utenti e Consumatori, che spiega come tutelarsi

Vacanza rovinata per una famiglia siciliana. Prenota un albergo a Firenze, ma è chiuso da due anni. Lo rende noto l’Aduc – Associazione Diritti Utenti e Consumatori, che spiega come tutelarsi.
“La storia per fortuna – si legge in una nota dell’Associazione – ha temporaneamente un lieto fine, ma è tragica per significare lo stato comatoso in cui si trova il settore turismo (non per sua colpa) e che da parte del consumatore occorre alzare gli scudi per difendersi. Albergo 4 stelle prenotato a Firenze in centro per il 14 febbraio tramite piattaforma online e confermato. Famiglia siciliana con figli arriva davanti al portone alle 19 e trova sbarrato. Un commerciante di zona fa sapere che è chiuso da due anni.

Inutili i tentativi di far intervenire la piattaforma online per soluzione alternativa. Il nostro turista prenota per conto proprio un altro albergo e paga ulteriormente… ed ha deciso di rivalersi anche per danni alla piattaforma”.

Come funzionano queste piattaforme

“Un ‘disguido’ – sottolinea l’Aduc – che fa riflettere ed è occasione per capire come funzionano queste piattaforme e cosa fare perché episodi del genere non si ripetano. Oltre, ovviamente a non fidarsi e mettersi in contatto con la struttura alberghiera che è stata confermata dalla piattaforma sì da aver ulteriore conferma, c’è un grosso problema che spesso viene sottovalutato: la sede legale della piattaforma. Al di là della propaganda con prezzi accattivanti e vari spot che ci compaiono sui motori di ricerca per invitarci a prenotare, spesso si tratta di organizzazioni che hanno sede legale in Paesi al di fuori dell’Unione Europea (Svizzera, Usa, Canada, Paesi asiatici, etc), e questo significa che in caso di problemi tutto diventa più difficile“.

“In questi casi, – aggiunge l’Aduc – a fronte dell’assenza di un servizio di reclamo funzionante e non solo cuscinetto per respingere o non rispondere agli stessi reclami (purtroppo spesso è così), è bene accertarsi prima di dove è la sede legale con cui interloquire per avere eventualmente giustizia. Una sede legale in Italia e Ue significa potersi avvalere della giustizia italiana e comunitaria con normali risultati di domanda/risposta… quanto è extracomunitaria, invece, ci si affida alla disponibilità della piattaforma a non ‘nascondersi’ di fronte alle proprie responsabilità, ché adire un’azione legale in Usa o in Svizzera è costoso, complicato, lungo e di difficile soluzione“.

“Usare solo piattaforme all’interno dell’Ue”

“Quindi, al di là di ‘disguidi’ come il nostro, il consiglio è di usare i servizi solo di piattaforme all’interno dell’Ue – consiglia l’Aduc -. Se si valuta che il servizio di una piattaforma con altre sedi legali è particolarmente interessante… è bene sapere a cosa si va incontro. Infine ricordiamo che le piattaforme più organizzate, oltre alla sede legale in un Paese extra-Ue hanno talvolta anche una sede legale all’interno dell’Ue o in Italia. Informazioni che si possono ricavare verificando sui loro web alle voci ‘chi siamo’ e/o ‘privacy'”.

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