Il Family Act è diventato legge. Ecco cosa prevede il testo dopo l'approvazione arrivata in Senato oggi, dall'assegno unico alle detrazioni
Il Family Act è diventato legge. Per la prima volta, e da oggi con il voto del Senato è realtà, l’Italia si dota di una riforma organica delle politiche per la famiglia, che prevede un potenziamento del sistema del welfare.
Quali sono le novità?
L’introduzione dell’assegno unico e universale, il sostegno alle spese per i percorsi educativi dei figli, la revisione dei congedi parentali.
Inoltre c’è la conciliazione dei tempi di lavoro e di cura dei figli per entrambi i genitori, misure di incentivo al lavoro femminile e infine il tema della formazione e della emancipazione giovanile.
Cosa prevede: l’assegno unico
L’assegno unico e universale è già in vigore e può essere richiesto dai nuclei familiari di cittadini italiani o con permessi di soggiorno, residenti in Italia, con a carico un figlio minore (a partire dal 7° mese di gravidanza), o un figlio entro i 21 anni di età.
Tutto questo sostituisce le detrazioni Irpef sui figli a carico gli assegni al nucleo per figli minori e gli assegni per le famiglie numerose.
Scompare il Bonus Bebè, così come il premio alla nascita e il fondo natalità per le garanzie sui prestiti, con un’unica prestazione calcolata sulla base dell’Isee.
Cosa prevede: i congedi
Con il Family Act vengono inoltre rivisti e rafforzati i congedi parentali di maternità e di paternità fino al compimento dei 14 anni del figlio.
Le detrazioni fiscali
Nel family Act vengono introdotte detrazioni fiscali per le spese legate all’istruzione universitaria e per la locazione dell’immobile adibito ad abitazione principale.
Per le giovani coppie composte da soggetti aventi entrambi età non superiore a 35 anni alla data di presentazione della domanda, per l’acquisto della prima casa.
Cosa prevede: i datori di lavoro
Il Family Act prevede anche misure premiali per i datori di lavoro che realizzino politiche atte a promuovere una piena armonizzazione tra vita privata e lavoro, quali, ad esempio, il lavoro flessibile.
I fondi per le piccole e medie imprese
Inoltre una quota della dotazione del Fondo di garanzia per le piccole e medie imprese verrà riservata all’avvio delle nuove imprese femminili e al sostegno della loro attività per i primi due anni.
Premi anche per chi incentiva il lavoro femminile nelle regioni del Mezzogiorno.