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Basta a periferie “ghetto”, riqualificazione e lotta al degrado a Messina: ecco i progetti

Basta a periferie “ghetto”, riqualificazione e lotta al degrado a Messina: ecco i progetti
Baraccopoli a Messina, foto di Hermes Carbone

Disagio minorile, territori “senza servizi e diritti” e le ferite delle baraccopoli: il tema periferie al centro dell’attenzione delle autorità messinesi.

Fari puntati sulle periferie: l’attenzione è alta già da qualche anno anche a Messina, che ha marginalità urbane e sociali anche in centro e dove le ferite delle baraccopoli lasceranno inevitabilmente un segno anche quando il risanamento sarà compiuto.

Il tema periferie era stato nei mesi scorsi al centro della missione della Commissione antimafia e il 15 ottobre il prefetto Cosima di Stani ha avviato un percorso, che vedrà altri incontri, con un dibattito in cui si è fatto il punto con soggetti istituzionali, sociali e forze dell’ordine, parlando soprattutto di disagio minorile, che è fatto di abbandono e di ragazzi che non hanno punti di riferimento credibili. Uno stato che può sfociare nella microcriminalità e nell’uso di stupefacenti, specialmente crack, che coinvolge anche ragazzini di 12 e 13 anni.

Messina, fari puntati sulle periferie e sulle ferite delle baraccopoli

Messina, è stato detto, si conferma come una delle città con il più alto tasso di spaccio e consumo di droga. “Il tema delle periferie e della marginalizzazione in cui vive tanta parte della popolazione messinese devono diventare centrali nell’azione politica – ha detto in quell’ambito Pietro Patti, segretario della Cgil – bisogna mettere in atto politiche di inclusione e integrazione per fare uscire dalla marginalità sociale, economica e lavorativa chi vive in territori ‘ghetto’ senza servizi e diritti”.

La Commissione parlamentare d’inchiesta sulle condizioni di sicurezza e sullo stato di degrado delle città e delle loro periferie, che è stata a Messina lunedì pomeriggio con una delegazione, sta facendo proprio questo: raccogliere dati, da Nord a Sud, perché il Parlamento possa avere elementi per le determinazioni e i percorsi legislativi da intraprendere.

Nella loro 14esima tappa, i commissari guidati dal deputato Alessandro Battilocchio (FI) hanno ascoltato i rappresentanti delle forze dell’ordine ma anche il sindaco, il sub commissario per il risanamento Santi Trovato e l’assessora Elvira Amata, presente in rappresentanza del Governo regionale.

Una riqualificazione complessa, gli investimenti per il futuro

La città dello Stretto, con le sue baraccopoli, si contraddistingue da ogni altra realtà e il percorso di risanamento avviato è preliminare ad ogni azione di riqualificazione urbana e sociale. La visita della delegazione si è conclusa nella baraccopoli di Rione Taormina per completare il quadro su degrado e criticità ma anche per cogliere i processi di cambiamento.

“Adesso è importante – ha detto Amata al QdS – che il percorso non si interrompa e che ci sia la proroga dei poteri speciali alla struttura commissariale del governatore Renato Schifani che scadono tra due mesi, l’abbiamo chiesta. È importante la continuità, così com’è stato tra Scurria e Trovato, anche se con il Capo del Genio civile è cambiato l’approccio. A Fondo Basile ad esempio si devono costruire 66 alloggi e bisogna consegnare le aree a Invitalia entro il 31 dicembre 2025 per avere gli alloggi nel 2027. Se non ci fosse una proroga si bloccherebbe tutto”.

E su ulteriori finanziamenti necessari “ci sono 40 milioni recuperati dalla legge 10/90 ma in ogni caso le risorse si trovano se ci facciamo trovare pronti – ha concluso Amata – e facciamo comprendere, come si è fatto con queste audizioni, che la strada avviata è quella giusta”.

Il sub Commissario Santi Trovato ha consegnato una corposa relazione, dove è documentato con grafici e foto tutto il lavoro svolto, gli interventi in corso e le previsioni al 2028. Battilocchio durante il punto stampa ha parlato di azione forte avviata per eliminare le baraccopoli grazie al decreto 44/21. “La questione proroga andrà discussa in Parlamento – ha detto – non è competenza della nostra commissione. Da parte di tutti gli interlocutori è arrivata la richiesta di dare continuità a questo percorso”.

Ma si è soffermato molto sugli elementi raccolti con l’audizione del questore e dei comandanti provinciali di carabinieri e guardia di finanza.

“Ci hanno colpito le parole molto nette del questore – ha detto il presidente della Commissione – che sulla base dei dati a disposizione sottolinea come Messina sia una città con un’alta percezione di sicurezza dovuta a un’azione forte di contrasto, presidio e prevenzione in sinergia con le istituzione e le altre forze dell’ordine. Nel 2024 c’è un calo dei delitti del 2% rispetto al 2023. Però è importante una richiesta arrivata da tutte le forze dell’ordine, quella cioè di rafforzare gli organici che sono in sofferenza. Ci sono in atto interlocuzioni – ha rassicurato – perché siano accolte queste richieste. C’è attenzione al tema della criminalità giovanile, su Messina non si può parlare di baby gang a differenza di altre città però è da monitorare per una preoccupante diffusione e consumo di sostanze stupefacenti”.

Battilocchio ha fatto un plauso poi all’iniziativa del prefetto avviata a metà ottobre e al coinvolgimento dei dirigenti scolastici in prossime iniziative. Ricorda infine anche l’importante progetto di videosorveglianza che riguarda il territorio messinese finanziato con circa dieci milioni di euro.

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