Fascicolo sanitario elettronico, 7,6 milioni alla Sicilia - QdS

Fascicolo sanitario elettronico, 7,6 milioni alla Sicilia

Serena Giovanna Grasso

Fascicolo sanitario elettronico, 7,6 milioni alla Sicilia

venerdì 31 Gennaio 2020

Pubblicato sulla Guri 13/20 il decreto contenente la ripartizione dei 94 milioni di euro tra le 20 regioni italiane. Fermo al palo: nell’Isola solo il 12% dei cittadini ha manifestato il proprio consenso ad alimentarlo

PALERMO – Oltre 7,6 milioni di euro alla Sicilia per favorire lo sviluppo del Fascicolo sanitario elettronico. A tanto ammonta la quota destinata alla nostra regione per il 2020, secondo la ripartizione approvata dal decreto dello scorso 23 dicembre pubblicato sulla Guri numero 13/2020. Complessivamente a livello nazionale, sono stati stanziati poco più di 94 milioni di euro per l’anno in corso (di cui oltre l’8% andrà alla nostra regione).

Le Regioni dovranno occuparsi della digitalizzazione ed indicizzazione dei documenti sanitari regionali sia degli erogatori pubblici, che dei privati convenzionati, dovranno garantire l’interoperabilità del Fascicolo sanitario elettronico con Ini (Infrastruttura nazionale per l’interoperabilità) e dovranno lavorare sull’attivazione di canali alternativi per il rilascio del consenso da parte dell’assistito. Grazie ai fondi stanziati, le regioni dovranno anche garantire la corretta gestione delle anagrafi regionali degli assistiti e l’interconnessione con l’Ana (Anagrafe nazionale degli assistiti) e dovranno promuovere, anche mediante campagne di comunicazione regionale, la diffusione del Fascicolo sanitario elettronico tra gli assistiti e gli operatori del Servizio sanitario nazionale.

In particolare, i 7,6 milioni di euro stanziati in favore della Sicilia si compongono di 6,2 milioni di euro destinati alla digitalizzazione e conservazione dei documenti sanitari, 1,2 milioni di euro finalizzati al raggiungimento dell’interoperabilità Fse-Ini, 156 mila euro per l’attivazione di canali alternativi per il rilascio del consenso e 78 mila euro per le campagne di comunicazione. Le risorse sono state ripartite tra le regioni per il 90% tenendo conto della popolazione residente e per il restante 10% dividendo in egual misura l’ammontare per il numero delle regioni.

Il monitoraggio sull’attuale stato di attuazione del Fascicolo sanitario elettronico, effettuato dall’Agenzia per l’Italia digitale, restituisce risultati impietosi in riferimento all’Isola. Infatti, a fine 2019 solo il 12% dei cittadini siciliani ha prestato il proprio consenso all’alimentazione del Fascicolo sanitario elettronico, contro il 79% del Friuli Venezia Giulia o il 59% della Lombardia. Sempre in Sicilia, s dicembre 2019 solo per il 9% dei cittadini assistiti nei tre mesi precedenti è stato reso disponibile un referto utilizzando il fascicolo sanitario elettronico. Se nel Mezzogiorno la situazione è simile rispetto a quella siciliana, se non addirittura peggiore come in Basilicata (1%), Molise (2%) e Puglia (2%), nelle regioni settentrionali lo scenario si ribalta completamente: ad esempio, è quello che accade in Lombardia (59%), Friuli Venezia Giulia (78%) e nella Provincia autonoma di Trento (97%).

Stesso infausto scenario si prospetta anche nel momento in cui osserviamo l’utilizzo operato da parte dei medici: infatti, pure in questo caso nell’Isola si osservano dati sottodimensionati rispetto a quanto accade nelle regioni settentrionali. Nel dettaglio, al quarto trimestre dell’anno appena concluso lo strumento è stato utilizzato da poco più di un terzo dei medici siciliani (41%), mentre in regioni come Emilia Romagna e Lombardia si è invece registrata la massima copertura (100% in entrambi i casi).

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