Tre anni fa, l’ex impiegato fu arrestato per aver fatto sparire circa 570 mila euro dall’ufficio postale in cui lavorava.
E’ in dirittura d’arrivo il processo per le accuse di pedopornografia minorile e violenza privata nei confronti di Pasquale Distefano, ex impiegato delle Poste di Favara. Nei confronti del 66enne, il pubblico ministero ha chiesto 9 anni di carcere e 95 mila euro di multa. I giudici della prima sezione penale del tribunale di Agrigento, presieduta da Alfonso Malato, emetteranno la sentenza il prossimo 1 febbraio.
Il ricatto
L’accusa a Distefano è di avere minacciato una ragazzina. Ciò con lo scopo di inviargli scatti intimi per poi salvarli sul cellulare. Tre anni fa, l’ex impiegato fu arrestato per aver fatto sparire circa 570 mila euro dall’ufficio postale in cui lavorava. Ciò attraverso prelievi non autorizzati, spesso contestualmente a rimborsi di buoni fruttiferi, occultandoli poi tramite diversi escamotage. Una cifra che, in parte, è servita a Distefano per pagare una maxi estorsione messa in atto nei suoi confronti da una coppia che, scoprendo le molestie sulla ragazzina, iniziò a ricattare l’ex impiegato facendosi consegnare circa 250 mila euro. Fu a causa di questo motivo che l’uomo fece perdere le sue tracce trovando rifugio in Germania. Lì venne arrestato in un appartamento di Volklingen, paesino della Germania al confine con la Francia.