Il 45enne favarese Antonino Pirrera, papà del minorenne aggredito, condannato a 6 anni di reclusione per omicidio preterintenzionale.
Un uomo è stato picchiato a morte per vendicare uno schiaffo sferrati da un giovane che aveva colpito con un calcio l’insegna del suo autolavaggio. La Corte di appello di Palermo conferma la sentenza di primo grado: il 45enne favarese Antonino Pirrera, papà del minorenne aggredito, condannato a 6 anni di reclusione per l’accusa di omicidio preterintenzionale. Al centro del processo di secondo grado finito da poco il presunto pestaggio di Bennardo Chiapparo, morto a 68 anni il 10 febbraio del 2016. Il decesso è avvenuto 9 giorni dopo avere battuto la testa per terra a causa, secondo quanto sostenuto dall’accusa, di un violento pugno al torace ricevuto. Finì in galera Pirrera quasi un anno più tardi dalla morte di Chiapparo.
La ricostruzione
Il 68enne avrebbe perso la vita per il pestaggio ritenuto una spedizione punitiva poiché aveva dato uno schiaffo al figlio minore di Pirrera. A causa del gesto, secondo le ipotesi del pm, sarebbe stata indetta l’azione vendicati insieme agli altri tre amici. Questi ultimi, però, sono considerati estranei. Infatti erano accusati anche i favaresi Giovanni Ruggeri (48enne) Carmelo Pullara (32enne) e Michele Sorce (39enne). Tutti sono stati posti in prima istanza ai domiciliari. Tuttavia in primo grado e in appello Pirrera è stato considerato l’unico responsabile.