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Federcontribuenti chiede a governo bonus a società per prevenire e gestire crisi

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Federcontribuenti chiede a governo bonus a società per prevenire e gestire crisi

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sabato 12 Novembre 2022

Federcontribuenti chiede al Governo per le aziende un beneficio di almeno il 50% degli investimenti sostenuti per supportarle.

Federcontribuenti chiede al Governo nazionale il riconoscimento di un bonus destinato alle società per adottare gli strumenti utili a prevenire e gestire le crisi aziendali. Nello specifico vorrebbe per le imprese un beneficio di almeno il 50% degli investimenti sostenuti per supportarle ad adottare gli strumenti di prevenzione e gestione delle situazioni di crisi e di insolvenza. Federcontribuenti sottolinea che lo stesso legislatore, con il decreto legislativo 83 del 2022, impone alle aziende di adottare adeguati assetti organizzativi, amministrativi e contabili. Il decreto legislativo 83 del 2022, sottolinea la federazione, ha sancito l’entrata in vigore del Codice della Crisi d’Impresa e dell’Insolvenza a partire dal 15 luglio 2022. Inoltre ha introdotto novità sostanziali. In particolare il decreto mette in evidenza l’importanza di adottare soluzioni orientate alla gestione dell’early warning come mettere in sicurezza l’azienda, preservarne l’incolumità finanziaria e garantirne la crescita sostenibile nel tempo. Il legislatore quindi deve fornire direttive e strumenti per consentire alle imprese di individuare e fronteggiare con tempestività un possibile stato di crisi. Le aziende devono impiegare gli strumenti “idonei alla programmazione e al controllo di gestione dovendone sopportare i relativi costi. Gli investimenti necessari sono tutt’altro che marginali, e sono collegati alla tipologia e al dimensione dell’impresa, nonché al rischio imprenditoriale connesso al carattere innovativo del progetto perseguito”

Federcontribuenti spiega che “l’aiuto dello Stato dovrebbe essere definito sotto forma di bonus da fruire in forma di credito d’imposta, eventualmente cedibile a terzi. L’importo dovrà essere pari ad almeno il 50%. delle spese sostenute, il governo se lo riterrà opportuno potrà fissare un tetto massimo. Nel novero di tali spese, inoltre, devono essere incluse anche quelle per i professionisti incaricati di individuare le criticità aziendali, pianificare e adottare gli strumenti maggiormente idonei alla prevenzione dello stato di crisi, verificare periodicamente lo stato di salute aziendale sulla base degli strumenti adottati; per l’acquisto di hardware e software gestionali dedicati a tali scopi; per le eventuali implementazioni si rendessero necessarie in base all’evoluzione dello scenario economico complessivo”.

Le parole del presidente di Federcontribuenti

Parla della tematica Marco Paccagnella, presidente di Federcontribuenti. “L’attuale congiuntura internazionale è caratterizzata dall’aumento esponenziale a livello continentale dell’inflazione, dei costi dell’energia e delle materie prime. Tutto questo determina gravi problemi alle imprese che si trovano a fronteggiare uno scenario di estrema imprevedibilità. Le imprese si vedono quindi costrette a impegnare tutte le risorse disponibili per sostenere la loro attività, e nella maggior parte dei casi non hanno possibilità di effettuare simili investimenti, anche se sono finalizzati a preservare la salute aziendale e prevenire una situazione di crisi o addirittura di insolvenza. Le risorse, invece, ci sono perché si può tranquillamente tagliare sugli sprechi come i bonus sui monopattini elettrici che non hanno migliorato minimamente la mobilità ma bensì, hanno contribuito notevolmente ad intasare i pronto soccorso e a regalare qualche ulteriore milione di euro all’Export cinese che così tanto bene non fa alla nostra economia”.

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