Fegato arrivato dalla Lettonia per salvare un siciliano: adesso sta bene - QdS

Fegato arrivato dalla Lettonia per salvare un siciliano: adesso sta bene

ritacinardi

Fegato arrivato dalla Lettonia per salvare un siciliano: adesso sta bene

Redazione  |
mercoledì 09 Novembre 2022

La squadra di prelievo di Irccs Ismett-Upmc ha impiegato circa 4 ore di volo e poi un tragitto di mezz'ora in ambulanza per coprire i 2300 km di distanza fra la Sicilia e l'ospedale in Lettonia

In volo da Palermo a Riga per dare speranza ad un uomo siciliano. È arrivato dalla Lettonia, l’organo che ha dato una nuova possibilità di vita ad un paziente di 50 anni. Il ricevente del trapianto era in insufficienza epatica terminale e le sue condizioni di salute erano estremamente gravi. “L’intervento reso possibile grazie ad una perfetta macchina organizzativa messa in moto da Irccs Ismett, dall’utilizzo di tecniche all’avanguardia e da un circuito di collaborazione nazionale ed europea che ha visto coinvolto il Centro Nazionale Trapianti e l’Euro Transplant. Per eseguire questo tipo di interventi, infatti, il tempo, l’organizzazione e l’esperienza sono indispensabili”, afferma una nota dei sanitari.

La squadra di prelievo di Irccs Ismett-Upmc ha impiegato circa 4 ore di volo e poi un tragitto di mezz’ora in ambulanza per coprire i 2300 km di distanza fra la Sicilia e l’ospedale in Lettonia, dove è intervenuta direttamente per prelevare il fegato del donatore. Arrivato l’organo a Palermo dopo circa sette ore di ischemia, per testare ed ottimizzare la funzione dell’organo, il team di Ismett guidato dal Salvatore Gruttadauria ha deciso di utilizzare la tecnica di “ricondizionamento ipotermico” per poter così trapiantare l’organo con maggiore sicurezza. È stata, quindi, utilizzata la macchina di perfusione, un sistema che serve per “ricondizionare” l’organo da trapiantare. Il ricondizionamento del fegato da destinare a trapianto è possibile utilizzando apparecchiature molto complesse, in grado di migliorare le condizioni degli organi espiantati. A tal fine, l’organo espiantato viene perfuso alcune ore prima del trapianto così da migliorare le sue condizioni. “Il paziente – racconta Gruttadauria – sta bene ed è in ottime condizioni generali, tanto che è stato già dimesso “

Tag:

Articoli correlati

0 commenti

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Commenta

Ediservice s.r.l. 95126 Catania - Via Principe Nicola, 22

P.IVA: 01153210875 - Cciaa Catania n. 01153210875


SERVIZIO ABBONAMENTI:
servizioabbonamenti@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/372217

DIREZIONE VENDITE - Pubblicità locale, regionale e nazionale:
direzionevendite@quotidianodisicilia.it
Tel. 095/388268-095/383691 - Fax 095/7221147

AMMINISTRAZIONE, CLIENTI E FORNITORI
amministrazione@quotidianodisicilia.it
PEC: ediservicesrl@legalmail.it
Tel. 095/7222550- Fax 095/7374001
Change privacy settings
Quotidiano di Sicilia usufruisce dei contributi di cui al D.lgs n. 70/2017