Ferragosto da tutto esaurito e a Taormina tornano americani e australiani

Ferragosto, boom di turisti, a Taormina tornano australiani e americani

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Ferragosto, boom di turisti, a Taormina tornano australiani e americani

Dario Raffaele  |
giovedì 11 Agosto 2022

Sarà un Ferragosto da tutto esaurito, meglio dell'estate 2019. Tornati anche i turisti stranieri. A Taormina si rivedono gli americani.

Sarà un Ferragosto da tutto esaurito, meglio dell’estate 2019, a patto che il meteo non guasti la festa.

E’ quanto emerge da un’indagine condotta da CNA Turismo e Commercio focalizzata sul periodo 12-21 agosto che l’Ansa ha pubblicato in anteprima.

Secondo le previsioni di Cna turismo oltre 10 milioni di turisti pernotteranno in strutture ricettive, tradizionali e non. Per salire fino a 15 milioni e più aggiungendo al computo gli italiani che andranno nelle seconde case. Tra quelli che passeranno la notte in strutture ricettive, gli italiani dovrebbero essere 5,5 milioni, ben 4,5 milioni gli stranieri. La spesa complessiva, diretta e indiretta, dovrebbe toccare i 3,5 miliardi.

Le mete preferite

Gli italiani secondo Cna sono orientati in prevalenza verso mare, montagna e terme e gli stranieri (in particolare gli extra-europei) vengono attratti da città d’arte e borghi. A integrare queste scelte le attività esperienziali e la ricerca (non solo da parte straniera) delle proprie radici familiari, il cosiddetto “turismo ancestrale”.

Il pernottamento medio degli italiani si fermerà a tre notti, mentre sarà di quattro notti il pernotto dei turisti stranieri.

Due terzi dei turisti opteranno per gli alberghi e un terzo per le sempre più diffuse strutture extra-alberghiere: Bed&Breakfast i preferiti in riva al mare e in città d’arte e borghi, agriturismi e campeggi per quanti prediligono l’aria aperta.

Il ritorno del turismo straniero in Italia

Il ritorno dei turisti stranieri in Italia, secondo l’indagine, è trainato, per quanto riguarda l’Europa, prima di tutto dai vacanzieri provenienti da Germania, Francia e Regno Unito.

L’euro debole sta calamitando verso l’Italia anche molti turisti extra-europei: i viaggiatori partiti dagli Stati Uniti d’America sembrano avviati a superare ogni risultato precedente. 

Uno studio di Confcommercio, in collaborazione con TRA Consulting, sulle previsioni degli arrivi di turisti stranieri in Italia per la stagione estiva 2022 conferma questa tendenza.

Cresce il turismo americano che, grazie anche al dollaro forte sull’euro, torna sui livelli del 2019 con quasi 4,4 mln di presenze nelle strutture turistico ricettive tra luglio e settembre, si riduce quello asiatico, mentre risulta praticamente azzerato il turismo russo.

Sul fronte europeo, anche gli arrivi dalla spagna recuperano i livelli pre-Covid (con circa 1 mln di passeggeri tra giugno e settembre), mentre si sta riprendendo solo in parte il turismo tedesco che, comunque registra a luglio un calo degli arrivi in aereo del 27% rispetto al 2019

Cambiano i comportamenti dei viaggiatori

Pandemia e conflitto russo-ucraino stanno cambiando i comportamenti dei viaggiatori aumentando l’incertezza nella programmazione dei viaggi: i biglietti aerei, infatti, vengono prenotati sempre più a ridosso della partenza con una riduzione del tempo intercorrente tra l’acquisto e il viaggio vero e proprio che passa, facendo una media tra le principali provenienze, da 79 a 61 giorni (per gli americani da 103 a 80 giorni, mentre è addirittura più che dimezzato per i giapponesi da 76 a 32 giorni). In ogni caso, è evidente che gran parte della ripresa turistica italiana, soprattutto per questa stagione estiva, dipenderà dal protrarsi o meno dei disagi nel trasporto aereo.

La situazione a Taormina

Specchio di quanto detto è la nostra Taormina, probabilmente la principale attrazione turistica della Sicilia. Nella Perla dello Ionio la ripresa turistica c’è stata nonostante “una diminuzione di russi chiaramente legata alla guerra” ha detto il sindaco Mario Bolognari.

Al sindaco fa eco Gerlad Schuler presidente Federalberghi di Taormina che sottolinea: “Rispetto al 2019 prima della pandemia e della guerra in Ucraina c’è stato un calo delle presenze di russi del 70- 80% nelle strutture a 4 e 5 stelle dove di solito si recavano poiché hanno una capacità di spesa maggiore. Tuttavia la minore presenza russa influisce parzialmente sull’andamento generale perché sono stati sostituiti dagli australiani, che hanno ricominciato a viaggiare dopo anni, e dagli americani”.

Anche alle isole Eolie, pur avendo ancora dati molto parziali il sindaco Riccardo Gullo e il presidente di Federalberghi isole minori, Christian del Bono, parlano di “un calo di turisti dalla Russia anche se alle Eolie il flusso russo non è mai stato consistente”.

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