Un valore che supera i 15 miliardi per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche cibo di strada o souvenir
Oltre un terzo della spesa turistica di italiani e stranieri nell’estate 2023 è destinato alla tavola per un valore che supera i 15 miliardi di euro per consumare pasti in ristoranti, pizzerie, trattorie o agriturismi, ma anche cibo di strada o souvenir enogastronomici in mercati, feste e sagre, grigliate e picnic. E’ quanto stima la Coldiretti in occasione di Ferragosto.
I menu tipici della tradizione
Se protagonista comune lungo tutto lo stivale è il cocomero, si spazia dalla caponata di melanzane, tipicamente siciliana, alle frittole di maiale calabresi, dalla pastasciutta al sugo di papera, un cavallo di battaglia dell’Umbria, agli zitoni di Ferragosto, tipica pasta caratteristica della costiera amalfitana condita con pomodori freschi e secchi, dal coniglio all’ischitana dell’isola del golfo di Napoli alle lumache di Belluno fino all’oca in porchetta delle Marche: sono alcuni dei menu tipici della tradizione che gli italiani, sottolinea la Coldiretti, riscoprono in questa giornata speciale.
Agriturismo tra le mete preferite
Un appuntamento che circa mezzo milione di vacanzieri hanno scelto di trascorrere in agriturismo. Se la cucina a chilometri zero resta la qualità più apprezzata, a far scegliere l’agriturismo, evidenzia l’organizzazione agricola, è la spinta verso un turismo più sostenibile.
Italia leader mondiale del turismo enogastronomico
Uno scenario che dimostra la centralità per la vacanza made in Italy del patrimonio enogastronomico nazionale che è diffuso su tutto il territorio e dalla cui valorizzazione, precisa la Coldiretti, dipendono molte delle opportunità di sviluppo economico ed occupazionale. La tavola si conferma come il vero valore aggiunto della vacanza in Italia, leader mondiale del turismo enogastronomico potendo contare sull’agricoltura più green d’Europa di 5450 specialità ottenute secondo regole tradizionali protratte nel tempo per almeno 25 anni censite dalle Regioni, 316 specialità Dop/Igp riconosciute a livello comunitario e 415 vini Doc/Docg.