Festa di San Valentino, dai Lupercalia a ... Charlie Brown - QdS

Festa di San Valentino, dai Lupercalia a … Charlie Brown

redazione web

Festa di San Valentino, dai Lupercalia a … Charlie Brown

domenica 14 Febbraio 2021

Le radici del giorno degli innamorati nei riti dell'antica Roma in cui uomini nudi frustavano le donne per renderle fertili. Poi vennero le lotterie con i madrigali e le "Valentine" dei Penauts

Oggi, San Valentino, nella Sicilia del covid non si potrà cenare, come da recente tradizione, con l’innamorato o l’innamorata. Ma la portata della ricorrenza, in un momento in cui l’affettività è così colpita dalla pandemia, resta forte.

E’ interessante scoprire dunque come l’odierna festa degli innamorati abbia origini antichissime e sia legata a una celebrazione dalle origini oscene, ma anche a una tradizione romantica medioevale nella quale si è innestata, in tempi relativamente recenti, un’invenzione commerciale.

Sacerdote martire romano

Cominciamo con il dire che la festa deve il nome al sacerdote romano Valentino, morto decapitato il 14 febbraio, nel III secolo, per aver celebrato matrimoni cristiani.
La leggenda vuole che Valentino abbia curato dalla cecità la figlia del suo carceriere e che il giorno prima del suo martirio le abbia fatto scivolare un biglietto firmato “il tuo San Valentino”.

Ma la leggenda, come spesso avvenuto nella storia del cattolicesimo, “è stata inventata a posteriori – scrive il sociologo francese Jean-Claude Kaufmann nel suo libro “Saint Valentin, mon amour!” -perché le autorità religiose e politiche avevano bisogno di questa narrazione”.

Origini pagane e oscene

In realtà all’origine della festa c’era la tradizione dei Lupercalia, celebrazioni di purificazione celebrate a metà febbraio nell’antica Roma: giovani uomini nudi frustavano le fanciulle per renderle fertili.
E sui Lupercalia si modellarono i carnevali medievali che, con le loro lotterie innamorate, portarono gradualmente, come sottolinea Kaufmann, al giorno di San Valentino come lo conosciamo oggi.

Lotterie per gli innamorati

Praticate alla fine del Medioevo in Inghilterra e in Francia, le lotterie per gli innamorati associavano la scrittura di dolci biglietti alle celebrazioni di San Valentino, riferisce l’archivista paleografa Nathalie Koble.
Sotto Luigi XIV, lo scrittore francese Gabriel de Guilleragues descrive questo gioco così: “Devi mettere i nomi di trenta uomini e trenta donne in sessanta pezzi di carta e copiare separatamente sessanta madrigali. Dopo aver disegnato separatamente il nome di un uomo e quello di una donna, paragoniamo i due madrigali, per vedere cosa si dicono”.

Valentines

In Gran Bretagna i biglietti si trasformano in “Valentines”, dolci parole rivolte ai giovani innamorati per il 14 febbraio.
Lo sviluppo dell’ufficio postale britannicpo nel XIX secolo diede impulso a questi scambi.

La festa commerciale

Fu poi a metà del XIX secolo e negli Stati Uniti che a San Valentino fu data una caratteristica commerciale, grazie all’invenzione di cartoline confezionate da spedire per posta all’amato.

Il successo di questa celebrazione fu “folgorante”, riferisce Kaufmann.

I promotori ebbero l’intuizione di estendere il target di riferimento dagli innamorati a una popolazione più ampia di genitori, figli, amici o vicini di casa.

Le “Valentine” furono rese famose dai “Penauts” di Charles Schultz, fumetti che attraversarono più generazioni, nel secolo scorso.

Oggi, la versione americana di San Valentino è simile a una grande celebrazione dell’amore, dell’amicizia e dell’affetto, in cui vengono spesi venti miliardi di dollari ogni anno, secondo i dati della Federation of American Trade, NRF.

Cioccolatini per uomini in Giappone

In Giappone, il fenomeno San Valentino scoppiò all’indomani della seconda guerra mondiale, quando i produttori di dolciumi ebbero l’idea di rendere il 14 febbraio un giorno in cui le donne regalavano cioccolatini agli uomini.

Oggi la tradizione è ben consolidata: milioni di donne giapponesi offrono praline o ganache a San Valentino in segno di affetto, amicizia o rispetto professionale, con codici ben precisi.

I “giri-choko”, cioccolatini obbligatori, sono riservati a colleghi e capi mentre gli “honmei-choko”, cioccolatini di qualità superiore, sono l’unico segno di “vero amore”, spiega l’insegnante e traduttrice giapponese Namiko Abe.

Vietato il cuore rosso

La celebrazione del giorno di San Valentino però è vietata o osteggiata in una trentina di Paesi del mondo.
Spiega Kaufmann che si tratta principalmente di nazioni musulmane che considerano il giorno di San Valentino una “festa cristiana pagana”.

Questo è stato a lungo il caso dell’Arabia Saudita.

In Iran la festa è molto apprezzata ma le associazioni di commercianti vietano espressamente la vendita di palloncini rossi a forma di cuore a febbraio.

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