Sant’Agata 2022 raccontata da Mariella Gennarino, “Così sarà la Festa”

Sant’Agata 2022 raccontata da Mariella Gennarino, “Così sarà la Festa”
Mariella Gennarino – sant’Agata

Mariella Gennarino è stata scelta per occuparsi della terza festa religiosa più importante al mondo, al QdS spiega come si vivranno questi giorni di Festa pensando già al futuro

Le attività correlate alla Festa

La festa è penalizzata dalla pandemia. Non vi saranno i tradizionali festeggiamenti esterni, ma ci saranno delle attività correlate?

“Ci sono moltissime iniziative con un calendario pieno di eventi e impegni. In via Crociferi vi è la mostra Sant’Agata festa di popolo dal 30 Gennaio al 12 febbraio. Al Museo Diocesano ci sono i cimeli agatini e dell’arte popolare, Amo Agata con le vetrine ispirate alla Santa dal 2 al 9 febbraio che verranno premiate.

Il regista Salvatore Greco realizzerà un documentario sulla nascita delle candelore con le interviste ai presidenti. C’è una bellissima mostra promossa dalla Fipe che porterà in giro nei vari ristoranti del centro storico un quadro per ogni ristorante con le foto di Antonio Parrinello che ricordano la festa. Il 2 febbraio ci sarà il Concerto per Agata al Testro Massimo Bellini e la Candelora d’oro. Il 4 febbraio al GAM c’è la mostra Sant’Agata on the road. Infine, per adesso la mostra negli spazi della metropolitana con gli allievi dell’Accademia di Belle Arti di Catania”.

Le polemiche non sono tardate ad arrivare però…

“Ho l’abitudine di interagire sui social e rispondere alle domande e ai commenti. Nelle scorse ore sono sparite sette mie pagine su Facebook. Non ho più una pagina Facebook. Ci sarà stato qualche odiatore che avrà segnalato il mio profilo dove rispondevo a certe accuse. Al momento non posso neanche pubblicare”.

La petizione dei presidenti delle candelore

Senta, cosa mi dice della petizione portata avanti dai presidenti di alcune calendore?

“La petizione ha ad oggetto cose che sono già state richieste alle istituzioni e che ci sono state negate per ragioni legate alla pandemia e al rispetto delle leggi anticovid. Mi sono confrontata con loro in prima persona e li ho invitati a tenere conto del periodo storico che stiamo vivendo”.

Sente il peso dell’aspettative dei devoti su di lei?

“Quando mi sono insediata, ero convinta di fare grandi e belle cose. Sono stata scelta perchè sono una persona a cui piace organizzare e lo sa fare. È stato riscontrato oramai da decenni. Ciò che mi dispiace è aver trovato una situazione molto complessa; adesso comincia ad esserci un dialogo”.

Sant’Agata è fonte di ispirazione per il suo lavoro di stilista…

“La mia prima collezione è stata ispirata ai cerei. Ricordo ancora che, tornando dalla cattedrale il 5 febbraio, mi sono messa subito a lavoro. Ho aperto l’atelier che era chiuso perchè era giorno di festa. Ho preso i merletti più belli e ho iniziato ad assemblarli insieme. Le mie mani camminavano da sole. Io non sapevo neanche cosa stessi facendo. In seguito, sono usciti fuori degli abiti favolosi.

Da allora, ogni anno faccio un omaggio a Sant’Agata. È stata la volta del velo, poi della scuzzetta, il tradizionale cappellino ricamato con perle e coralli, dei medaglioni e delle magliette. In Via Monfalcone faccio fare ogni anno le vetrine e nel mio atelier vi sono molti oggetti in onore della Santuzza, a partire dal murales presente oramai da due anni”.

Come spiegare a chi non conosce l’amore che Catania ha per Sant’Agata?

“Penso che ci sia una grande energia in Sant’Agata. Noi percepiamo, quando Sant’Agata esce, i suoi umori, quando sorride o gli occhi che cambiano colore. È come se la Santuzza fosse viva, le emozioni che comunica hanno mille sfaccettature diverse. E poi c’è la necessità di vederla perchè lei dà una carica di serenità e tranquillizza il popolo catanese. Sant’Agata è una panacea per tutti e noi la amiamo. La preghiera è una forza pazzesca e ci ritroviamo uniti nella messa dell’Aurora. Sono momenti indimenticabili. E poi davvero lei è viva, quando esce, abbraccia Catania con una bellezza sconvolgente ed una purezza che va al di sopra di tutto. L’incontro con la folla è davvero meraviglioso. Non si può spiegare”.

Si pensa già alle feste di agosto e del 2023

Quali sono le promesse che si sente di fare ai catanesi e a Sant’Agata?

“Sento dire che in primavera finirà tutto. È una voce che si è sparsa in questi giorni a Catania. Tutti dicono che ad Aprile finisce e io sono tra questi sostenitori. Mi piace pensare che accadrà così da poter trascorrere una bellissima Sant’Agata d’agosto. E una ancora più bella a febbraio 2023 dove davvero non ci sia più niente e possiamo ricominciare a vivere una vita normale con le nostre feste agatine che sono il nostro biglietto da visita per la città di Catania e per la Sicilia, nel mondo”.

Quindi cittadini, W Sant’Agata!

Sandy Sciuto

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