Nel corso dell'audizione svolta dalla IV commissione legislativa dell'Ars, il deputato M5S Luigi Sunseri ha sollevato alcune perplessità
Emergono dubbi in queste ore sull’effettiva proprietà dell’isolotto dell‘Isola delle Femmine, luogo in cui è andato in scena nei giorni scorsi il tanto discusso party organizzato dai fratelli Antonio e Vito Triolo.
Inizialmente infatti, sembrava scontato che il luogo fosse di proprietà privata e appartenente alla marchesa Paola Pilo Bacci, l’erede del patriota Rosolino Pilo. Come era stato detto dalle persone coinvolte in questa situazione, era stata proprio Bacci ad autorizzare il famoso festino sull’isolotto. Lei, infatti, aveva concesso ai due fratelli di organizzare il tutto allo scopo di poter registrare un video. Adesso però, il quadro potrebbe ribaltarsi.
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Isola delle Femmine, dubbi sull’isolotto del festino
Nel corso dell’audizione svolta dalla IV commissione legislativa dell’Ars, il deputato M5S Luigi Sunseri ha spiegato: “Sul party di fine giugno sull’isolotto di Isola delle Femmine abbiamo chiesto alla Regione di costituirsi parte civile per i danni subiti. Deciderà dopo le indagini. La Regione ha intanto sollecitato gli organi competenti a portare avanti le procedure relative alle sanzioni previste dalla riserva”.
Festino Isola delle Femmine, Sunseri: “Nessuna richiesta”
Poi, spiega ancora il deputato del Movimento Cinque Stelle Luigi Sunseri: “Sia il sindaco Orazio Nevoloso che l’ente gestore della riserva hanno confermato di non avere ricevuto richiesta di autorizzazione di alcun tipo e il fatto è gravissimo. Né può essere considerato esimente da colpe per gli organizzatori la presunta autorizzazione avuta dalla proprietaria dell’isolotto, sia perché l’isolotto è riserva naturale e, quindi, competente al rilascio di qualsiasi eventuale autorizzazione in tal senso è l’ente gestore, sia perché anche sulla stessa proprietà ci sono forti dubbi espressi sia dalla Regione, rappresenta in audizione da un dirigente dell’assessorato all’Ambiente, che dal sindaco di Isola. L’assessorato ha infatti affermato che sulla proprietà ci sono dubbi a seguito di una importante ricostruzione storica” – ha spiegato.
“Degli episodi del genere non possono passare sotto silenzio, perché non accadano mai più. Anche per questo, come gruppo, abbiamo acceso i riflettori su questa triste vicenda” – spiega Sunseri.