Sono giorni importanti all’Ars per l’attesa approvazione della legge Finanziaria, dove i partiti di maggioranza e opposizione presenteranno emendamenti e correttivi per migliorare il testo prima dell’ok definitivo. Su questo tema, sull’immediato futuro “politico” e sul Ponte sullo Stretto, ai microfoni del Quotidiano di Sicilia, è intervenuta la deputata all’Assemblea Regionale Sicilia del Movimento 5 Stelle Roberta Schillaci.
Schillaci: “Bocciati tutti i nostri emendamenti, presenteremo emendamenti e soppressivi”
Tema caldissimo di questi giorni è la legge finanziaria, principale disegno economico che il governo Schifani deve approvare entro fine anno. I deputati dell’opposizione (Pd, M5S e Controcorrente) hanno abbandonato i lavori in Commissione bilancio, perché “non abbiamo gradito il percorso che si è tenuto” – spiega la deputata Ars pentastellata Roberta Schillaci – Noi volevamo una manovra che contenesse delle misure preziose per i siciliani e i problemi che attanagliano la Sicilia. Questa finanziaria contiene più di 130 articoli dove si vanno a inserire una serie di “desideri” dei vari deputati, mentre tutti i nostri emendamenti sono stati bocciati. Così abbiamo abbandonato i lavori.”
Tante le proposte da parte del Movimento 5 Stelle in arrivo all’Ars: “Presenteremo in Aula degli emendamenti che vanno a modificare il testo migliorandolo, con dei soppressivi su queste misure che non riteniamo essere attinenti. – spiega ancora Schillaci – Previsti degli emendamenti presentati come opposizione che vanno nella direzione verso la risoluzione per alcuni problemi e urgenze, come il reddito di libertà per le donne. Spesso siamo tutti bravi il 25 novembre ma poi le donne poi non sono rese mai libere. Proveremo ad aumentare la quota per gli enti locali, facendo un fondo rotativo per i Comuni ma che non li vada a discriminare in base alla provenienza di un singolo deputato all’interno dell’Ars. E’ un fondo per tutti gli enti locali in base al numero degli abitanti. Presenteremo proposte anche sull’emergenza idrica. Il resto lo valuteremo nei prossimi giorni”.
Il nodo dei Caregiver e dell’articolo 20
Altro nodo delicato è lo stallo che riguarda l’Avviso 20 dedicato alla formazione dei caregiver familiari: “La questione dell’Avviso 20 è gravissima. – tuona Roberta Schillaci – Questo governo regionale ha ravvisato l’emergenza, vista la rimozione del reddito di cittadinanza, di trovare una misura alternativa come il reddito di povertà. Ma le risorse messe in campo sono assolutamente insufficienti e che non coprivano nemmeno il 10% delle domande che sono pervenute. Noi riteniamo che mancando il reddito di cittadinanza e con l’inserimento a livello nazionale dell’AdI, che funziona grazie a un programma che parte con una serie di corsi di formazione che ancora non partono come l’avviso 20 che dipende dal dipartimento Famiglia e Politiche Sociali, che è bloccato. Noi ancora siamo in attesa di capirne i motivi. A distanza di un anno, le persone che hanno presentato domanda non vedono partire questo corso di formazione che è utile perché forma i caregiver che assistono persone con disabilità e dall’altra è per un contributo giornaliero per queste persone che operano.”
Verso le regionali, Schillaci: “Non è importante il candidato ma il programma”
I partiti di opposizione, dopo la bocciatura della mozione di sfiducia, sono già al lavoro in vista delle elezioni regionali del 2027 per prepararsi a contendersi Palazzo d’Orleans al centrodestra, alla guida della Regione da 10 anni. “Fondamentale è capire il metodo e non il candidato, – spiega l’on. Schillaci – è importante costruire una coalizione basata su un programma da realizzare che abbia l’obiettivo di far uscire dall’immobilismo questa Sicilia che è gestita da dinosauri senza visione. Noi abbiamo 56mila giovani laureati che nell’arco di 10 anni sono andati via dall’Isola per mancanza di opportunità”.
“Questo tipo di gestioni basati sul clientelismo hanno tolto la speranza ai nostri giovani perché sono metodi non basati sulla meritocrazia. – prosegue la deputata – Noi dobbiamo costruire un programma con visione e che faccia tornare i ragazzi qui in Sicilia. Ma, soprattutto, si parla tanto di attrarre gli investimenti, ma non arriveranno mai in una terra basata sul clientelismo e sulle raccomandazioni e non basata sul merito. Occorre sburocratizzare la Sicilia perché è ferma al palo da pastoie burocratiche. Solo un pazzo potrebbe investire qui in Sicilia”
L’ingrediente segreto per battere il centrodestra in Sicilia
Ma qual è l’ingrediente segreto per battere il centrodestra in Sicilia? Ma soprattutto quali sono gli errori da non commettere in caso di vittoria? Questi sono i tanti interrogativi che elettori e politici di centrosinistra si domandano in ottica del 2027. Secondo Roberta Schillaci “bisogna parlare ai siciliani e dei problemi concreti che attanagliano questo territorio. Bisogna dare soluzioni concrete verso queste problematiche, come rifiuti e lavoro precario, ovvero i nodi più importanti da risolvere. Abbiamo mezzi di trasporto da terzo mondo, abbiamo un trasporto pubblico locale per cittadini di Serie A e di Serie B. Non c’è una omogeneizzazione sul territorio. Questi governi che si sono susseguiti non occupano delle persone più fragili e che restano più indietro, come anche gli studenti disabili.
“Ogni anno dobbiamo risolvere e inseguire le emergenze e i problemi. Bisogna rendere la vita ai siciliani più semplice e dignitosa. Dobbiamo creare un programma prima in maniera tale da presentarsi alle urne con un progetto credibile e coerente. I siciliani sono stanchi di avere un sistema che pensa ai comitati d’affari e non ai problemi dei siciliani. Abbiamo il problema delle liste d’attesa che non vengono risolte. In finanziaria c’è un problema sul monitoraggio delle liste di attesa, non su come si risolvere le liste d’attesa, per esempio.“
Il Ponte sullo Stretto, Schillaci: “L’opera non renderà innovativa la Sicilia, ecco perché”
Infine, tema sempre caldo è il Ponte sullo Stretto. “Noi non siamo potenzialmente contro le opere innovative e tecnologiche” – precisa Roberta Schillaci. “Il Movimento 5 Stelle è contrario a questo progetto, perché è vecchio e obsoleto che la stessa Corte dei Conti ha evidenziato con dei rilievi di questo ponte che non sono stati superati come la sostenibilità economica. Noi abbiamo dei dubbi sull’opera in sé, a cosa serve collegare Sicilia e Calabria con problemi enormi strutturali.”
“Siciliani e calabresi se devono raggiungere il Nord Italia non interessa attraversare il Ponte sullo Stretto ma quanto avere delle misure che gli consentono a prendere degli aerei a basso costo con una continuità territoriale. Poi il Ponte non renderà innovativa la Sicilia e la Calabria, perché le risorse sono state stanziate solo e soltanto sul Ponte sullo Stretto. Non per le opere secondarie. Quindi, – conclude la deputata – potenzialmente ci mettiamo pochi minuti per attraversare lo Stretto e poi sei ore per raggiungere i poli opposti dell’Isola. La Sicilia è stata privata di 1,6 miliardi di risorse, tolti per la realizzazione del Ponte.”
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