Dalla mozione di sfiducia alla prossima legge di stabilità fino all’immediato futuro delle elezioni Regionali dove il centrosinistra si prepara a contendere Palazzo d’Orleans a Renato Schifani e al centrodestra. Questi i temi affrontati nell’intervista ai microfoni del Quotidiano di Sicilia al capogruppo del Partito Democratico Michele Catanzaro, che ha parlato a 360° degli argomenti più scottanti del momento nella politica siciliana e all’Ars.
Catanzaro: “Mozione di sfiducia? Sapevamo perfettamente dei numeri, ma…”
Sulla “sconfitta” all’Ars per il centrosinistra per la bocciatura della mozione di sfiducia nei confronti di Renato Schifani, Michele Catanzaro ha ribadito che tutti erano a conoscenza di ciò che poteva accadere: “Quando il gruppo del Partito Democratico, insieme con il Movimento 5 Stelle e Controcorrente ha presentato la mozione di sfiducia nei confronti del presidente della Regione Renato Schifani, sapevamo perfettamente che i numeri non sarebbero stati dalla nostra parte. Ma al di là dell’esito della votazione, la mozione di sfiducia è servita a tracciare una linea netta tra chi continua a sostenere questo governo, incapace di amministrare e travolto da indagini che mortificano i siciliani, e chi come noi sta dall’altra parte, dalla parte di chi vuole restituire alla Sicilia un governo che sia finalmente all’altezza delle sfide che devono essere affrontate”.
Le proposte del Pd per migliorare la Legge Finanziaria 2026
Archiviata la “battaglia di Sala d’Ercole” di martedì scorso, adesso è tempo di affrontare la Legge Finanziaria 2026. Tanti i temi proposti dalle opposizioni, che hanno deciso qualche giorno fa di abbandonare la Commissione per presentarli direttamente in Aula: “Durante l’esame in commissione Bilancio – dice Michele Catanzaro – il governo e la maggioranza hanno stravolto la manovra, riuscendo perfino a peggiorare un testo che già in gran parte giudicavamo in maniera negativa. Abbiamo dunque deciso di abbandonare i lavori della commissione, presenteremo in aula le nostre proposte che riguardano diversi ambiti, dai fondi per gli enti locali al sostegno alle imprese e incentivi per le assunzioni, da interventi per le fasce sociali più deboli a misure per il comparto agricolo, per la pesca e per il settore del turismo e della cultura. Stiamo mettendo a punto un pacchetto di emendamenti che presenteremo insieme con le altre forze di opposizione”.
Catanzaro: “Primarie? Il Pd è nato su ciò. Valuteremo tutti insieme”
Altro tema molto spinoso è quella della scelta sull’antagonista da proporre al centrodestra, magari tramite primarie o scelta di Conte, Schlein, Bonelli e Fratoianni. Catanzaro ribadisce che: “Il Partito Democratico si fonda sulle primarie, è un dato innegabile. In questo caso però bisogna considerare che non si tratta di una scelta legata ad un singolo partito, ma a quella che vogliamo far diventare una coalizione in grado di proporre, alle prossime regionali, un’alternativa a questo disastroso governo di centrodestra. È normale che ci siano posizioni differenti, ma la scelta sul metodo la valuteremo insieme”.
“In questo momento – prosegue il capogruppo del Pd all’Ars – credo sia necessario continuare a lavorare per rafforzare l’intesa con le altre forze che, come noi, sono all’opposizione tra i banchi di Sala d’Ercole. Così come per la decisione del metodo con il quale scegliere il candidato, ritengo che anche rispetto al perimetro della coalizione sarà necessario e utile ragionare insieme”.
L’ingrediente segreto per battere il centrodestra
Ma qual è l’ingrediente segreto per vincere le elezioni e battere il centrodestra? Per Michele Catanzaro non ci sono dubbi: “è sotto gli occhi di tutti: dovremo continuare a lavorare all’Ars e nei territori per dire la nostra, per avanzare proposte in grado di far capire ai siciliani che questo governo di centrodestra sta facendo affondare la Sicilia ogni giorno di più. E soprattutto dovremo essere in grado di offrire un’alternativa chiara, fondata su competenza, progettualità e una solida prospettiva“.
Catanzaro: “Governo Schifani in guerra profonda, litigano piuttosto che governare”
Infine, Michele Catanzaro chiosa commentando il desiderio di Matteo Salvini di avere un candidato governatore per il 2027, scelta che ha generato dei malumori dentro Forza Italia: “Più che un commento, la mia è una constatazione: è sempre più evidente che nella coalizione che sostiene il governo Schifani ormai è in corso una guerra profonda, sia tra i singoli partiti che all’interno degli stessi partiti. E le conseguenze sono evidenti, invece di governare, litigano. Purtroppo il prezzo di tutto questo lo pagano i siciliani“.

