Fiumefreddo, botte e minacce ai genitori per estorcergli soldi: arrestato 39enne - QdS

Fiumefreddo, botte e minacce ai genitori per estorcergli soldi: arrestato 39enne

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Fiumefreddo, botte e minacce ai genitori per estorcergli soldi: arrestato 39enne

Redazione  |
sabato 03 Giugno 2023

L’uomo è stato condotto presso la casa circondariale di Catania “Piazza Lanza”

I carabinieri della Stazione di Mascali hanno arrestato per estorsione un 39enne di Fiumefreddo, pregiudicato, autore di una vera e propria persecuzione in danno dei genitori, finalizzata a raccogliere denaro da utilizzare per l’acquisto di dosi di stupefacente.

L’uomo, che viveva in un’abitazione situata a qualche decina di metri da quella dei genitori, da più di un anno chiedeva incessantemente denaro ai congiunti – anche 100 euro al giorno – per comprare droga, e, in caso di rifiuto, li minacciava, arrivando persino a picchiarli.

I due genitori, entrambi settantenni, avevano cercato in tutti i modi di aiutare il figlio a disintossicarsi, pagando dei percorsi terapeutici in strutture specializzate, ma il giovane era sempre scappato, non portando a termine le cure.

Seppure stanchi delle pressanti richieste e della sregolata vita del figlio, che era disoccupato e non aveva intenzione di trovare alcun impiego stabile, non lo avevano mai denunciato, fino a quando, una notte, il figlio si è recato a casa loro e ha cominciato a urlare e a prendere a calci il portone per farsi aprire. I genitori, esausti dal protrarsi di quella situazione angosciante, hanno prima chiamato il numero unico di emergenza 112, chiedendo aiuto ai Carabinieri, per poi aprirgli.

Una volta all’interno, il 39enne ha aggredito il padre, spintonandolo fino alla cucina, e ha minacciato di ucciderlo qualora non gli avesse consegnato del denaro. Tempestivo l’intervento di una pattuglia dei Carabinieri di Mascali: il figlio degenere è stato tratto in arresto in flagranza di reato.

Su disposizione dell’Autorità Giudiziaria, l’uomo è stato condotto presso la casa circondariale di Catania “Piazza Lanza”, ove tuttora permane dopo la convalida dell’arresto.

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