Formazione disoccupati nelle imprese, dotazione insufficiente - QdS

Formazione disoccupati nelle imprese, dotazione insufficiente

Formazione disoccupati nelle imprese, dotazione insufficiente

mercoledì 23 Dicembre 2020

Troppe le richieste a fronte dei sei milioni disponibili per garantire competenze a chi non può spendersi nel mercato del lavoro. Servono quasi dieci milioni per finanziarle tutte

PALERMO – Quasi dieci milioni l’importo che sarebbe necessario per finanziare le 71 domande presentate per l’Avviso 33/2019, inserito nella programmazione 2014-2020 del Fondo sociale europeo (Fse) Sicilia e promosso dall’assessorato all’Istruzione e Formazione professionale della Regione siciliana.

Ma il bando, scaduto il 30 novembre scorso, ha a disposizione solo sei milioni di euro per la qualificazione e la riqualificazione delle competenze di disoccupati e inoccupati. I percorsi di formazione previsti dall’Avviso sono interconnessi alle concrete esigenze delle imprese, così da poter innalzare i livelli di competenza professionale in alcuni settori strategici come: agroalimentare, manifatturiero, artigianato, edilizia, tecnologie dell’informazione e comunicazione, turismo, beni culturali e servizi sociali.

“Siamo molto soddisfatti della grande partecipazione manifestata dalle aziende siciliane – ha dichiarato l’assessore regionale all’Istruzione e alla Formazione professionale, Roberto Lagalla – particolarmente significativa se pensiamo al difficile momento storico che stanno vivendo a causa dell’emergenza sanitaria in corso”. Prossimo passaggio, la nomina da parte del dirigente generale del Dipartimento regionale alla Formazione professionale della commissione di istruttoria e valutazione per l’esame delle 71 domande di finanziamento. Le istanze che avranno superato la pre-istruttoria passeranno alla fase di istruttoria e valutazione delle domande, e solo dopo saranno attribuiti i punteggi ai progetti sulla base dei criteri previsti dal bando, e la conseguente compilazione della graduatoria.

I progetti sono così articolati: in primis un percorso formativo in aula e una seconda parte in azienda attraverso un tirocinio formativo in impresa. Entro i sei mesi dalla fine del percorso, è garantito un risultato occupazionale attraverso un inserimento per un numero di partecipanti non inferiore del 25% del totale, attraverso un contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato o determinato.

Grazie a questa iniziativa, sperimentale per la Sicilia, riusciremo a portare la formazione dentro le imprese, favorendo l’occupazione e puntando sulla competitività. Sostenere la creazione di nuove abilità e l’aggiornamento delle competenze dei lavoratori è infatti necessario per allineare le aziende siciliane ai rapidi mutamenti dei mercati, spinti dall’innovazione digitale e dall’evoluzione tecnologica”, ha concluso Lagalla.

Nello specifico, ogni proposta progettuale rappresenta un’operazione che può essere composta da uno o più corsi formativi finalizzati al riconoscimento di “competenze indipendenti”, con una durata variabile compresa tra un minimo di 40 ore ed un massimo di 300 ore di formazione d’aula. Potranno accedervi giovani o adulti disoccupati o inoccupati in possesso di un titolo di studio coerente con la tipologia di corso proposto.

Ancora, potranno partecipare laureati di vecchio e nuovo ordinamento universitario o titolo equivalente legalmente riconosciuto. Il progetto formativo si dovrà articolare in due fasi: un percorso formativo in aula e un successivo tirocinio in impresa, che abbia una durata compresa tra un minimo del 30% e un massimo dell’80% del totale delle ore di formazione in aula.

Durante il tirocinio dovrà essere prevista la presenza di almeno un tutor aziendale ogni cinque allievi. È ammessa la frequenza di allievi uditori senza oneri aggiuntivi a carico del progetto finanziato, in una quota pari ad un massimo del 20% del numero degli allievi previsti in ogni corso attivato.

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