"Garanzia occupabilità lavoratori" avrebbe dovuto avviare o riavviare siciliani percettori del Rdc o senza impiego. Ma finora è fermo al palo. Ecco perché
Tra gli addetti ai lavori in Sicilia la definizione più usata è “telenovela”. Parliamo del programma Gol, Garanzia occupabilità lavoratori. Il piano nazionale previsto da Anpal e finanziato dal Pnrr per orientare, formare e reimmettere nel mondo del lavoro chi è rimasto indietro.
L’obiettivo è ambizioso: entro il 2025 vanno coinvolte tre milioni di persone a livello nazionale. I beneficiari sono i percettori di reddito di cittadinanza, di Naspi, i Neet (gli under 30 che non studiano e non lavorano). Per quanto riguarda la Sicilia l’obiettivo da raggiungere per il 2022 era il coinvolgimento di 65mila beneficiari (il 10 per cento del target totale). E per farlo c’erano a disposizione ben 94 milioni di euro. Secondo il dipartimento regionale del Lavoro il target è stato ampiamente raggiunto, visto che si è arrivate a 72mila persone coinvolte. Il problema è che non solo non è partito nessun corso di formazione, ma neanche la fase dell’orientamento specialistico, propedeutica ai corsi, ha visto uno start concreto.
Gol, i corsi nelle altre Regioni
Un bel problema se si pensa che in altre Regioni italiane (come Piemonte, Emilia Romagna, Lombardia, Veneto e Puglia) i corsi sono iniziati negli ultimi mesi del 2022 e in alcuni casi stanno pure finendo e ci si prepara ai nuovi obiettivi del 2023. Eppure in Sicilia, siamo ancora al polo, nonostante tra quattro mesi centinaia di migliaia di percettori di reddito di cittadinanza vedranno sospeso il contributo, e nonostante il fatto che di loro si dica: vanno formati. Il problema è che gli strumenti, sulla carta, ci sono già ma al momento non funzionano.
Gli attori del programma Gol
Il programma Gol prevede tre tipi di attori: i centri per l’impiego, le Agenzie per il lavoro e gli enti di formazione. Finora in Sicilia gli unici a essere concretamente coinvolti sono stati i centri per l’impiego che durante il 2022 hanno profilato 72mila beneficiari. Profilare un utente significa fornirgli un orientamento generale, detto di primo livello. Un’operazione che sembrerebbe non troppo differente da quella a cui, a partire dal 2019, sarebbero dovuti sottostare i percettori di reddito di cittadinanza. I centri per l’impiego hanno svolto questo lavoro senza nuovo personale, visto che il concorso regionale ha vissuto mille inghippi fino a che, pochi giorni fa, il Tar, accogliendo uno dei ricorsi presenti contro la Regione, ha stabilito che la graduatoria dei 487 idonei è da rifare. Insomma, un pasticcio.
Gli avvisi della Regione
Ultimata la fase di orientamento generale, la Regione tra fine 2022 e inizio 2023 pubblica tre avvisi. I primi due – pubblicati dall’assessorato al Lavoro – dovrebbero far partire l’orientamento specialistico, affidato alle Agenzie per il lavoro. Queste ultime sollevano una serie di criticità, a partire dal numero di sedi richieste dal bando per l’accreditamento (tante quanti sono i centri per l’impiego in una provincia, dice la Regione; un paletto troppo stringente secondo le agenzie). Mesi di incontri e tavoli tecnici per superare questo ostacolo, che alla fine viene rimosso. Ma la situazione non si sblocca ancora. Gli elenchi delle agenzie accreditate ci sono, ma manca la piattaforma informatica dove il beneficiario dovrà scegliere l’agenzia per l’orientamento. In una circolare del 13 marzo, il direttore generale Gaetano Sciacca comunica che ora che è stato approvato il bilancio regionale, è stato dato l’incarico al Ciapi di implementarla.
E veniamo al terzo avviso, pubblicato dall’assessorato all’Istruzione. L’Avviso 3 mira a far partire corsi di formazione di upskilling (cioè l’aggiornamento di breve durata di persone non completamente estranee al mercato del lavoro) e di reskilling (una riqualificazione di lunga durata). Gli enti di formazione accreditati avevano tempo fino al 24 marzo per presentare i loro cataloghi. Si può dunque finalmente partire? Non ancora. Perché, anche in questo caso, è necessaria la piattaforma informatica del Ciapi. Non solo. Sempre nella circolare del 13 marzo, Sciacca sottolinea che fino a quando non sarà definito il catalogo dei corsi di formazione autorizzati (e quindi figli dell’Avviso 3) non si potrà procedere all’orientamento specialistico (e cioè alla messa in atto degli Avvisi 1 e 2). Perché, è questa l’ovvia logica, per poter orientare verso un percorso di formazione bisogna sapere quali sono questi corsi.
In Sicilia esclusi i Neet
C’è infine un ultimo problema sollevato dal mondo della formazione. Il programma Gol a livello nazionale prevede tra i beneficiari anche i Neet. Ma in Sicilia i Neet sono stati esclusi. Così gli enti vedrebbero ridotto il bacino a cui attingere di decine di migliaia di giovani. Da qui il rischio di nuovi ricorsi che rischiano di far saltare tutto.
Errori, inghippi, interpretazioni diverse. Anche perché, come detto, il programma Gol in Sicilia è spalmato su tre dipartimenti (quello alla Famiglia e quello al Lavoro dipendono dall’assessorato al Lavoro, quello alla Formazione dipende dall’assessorato all’Istruzione). “Serve una regia unica – spiega Emilio Romano, presidente dell’ente di formazione catanese Archè, tra quelli accreditati – confrontarci con tre dipartimenti diversi fa perdere tempo ed energie. Il programma Gol in Sicilia è in profondo ritardo”.