Continua l'incubo dei 300 tirocinanti dell'Avviso 22, in attesa di pagamento da 3 anni dalla Regione Siciliana: se ne parlerà venerdì anche su "Striscia La Notizia"
Quello che stanno vivendo i tirocinanti dell’Avviso 22 da circa 3 anni sembra assomigliare sempre più a un incubo.
Circa 300 sui 1741 totali, impiegati nel 2019 nel settore della formazione dalla Regione Siciliana, attendono infatti di ricevere la retribuzione loro dovuta, non avendo incassato neanche un centesimo dall’attività regolarmente svolta.
Una situazione chiaramente insostenibile, considerando che a diversi, malcapitati, tirocinanti, nel frattempo, non sia stata fatta recapitare alcuna proposta lavorativa: i più “fortunati”, tra l’altro, non sono andati oltre semplici contratti “part-time” o a “tempo determinato”.
Adesso i tirocinanti dell’Avviso 22 chiedono la costituzione di una commissione d’inchiesta al Parlamento regionale, sperando anche in un’apertura al dialogo da parte della giunta Schifani.
“Diverse pratiche del 2019 sono ferme in Assessorato”
“Molte pratiche del 2019 sono ancora ferme all’assessorato del Lavoro – spiega al QdS Oreste Lauria, portavoce dei tirocinanti in protesta – perché ancora occorre avviare l’istruttoria. Quelle già istruite, invece, sono bloccate perché presenterebbero delle criticità, riguardanti ad esempio la quietanza dell’assicurazione o un’integrazione documentale, e gli enti delegati non riuscirebbero a quanto pare a sanarle. Altre ancora, addirittura, non spunterebbero neanche nel sistema informatico dell’Assessorato dopo ben 3 anni”. Sui social, a proposito, è stato creato un gruppo Facebook riservato ai tirocinanti dell’Avviso 22, in cui le lamentele sulla lentezza della burocrazia sono all’ordine del giorno.
“In 300 non hanno ricevuto neanche un centesimo”
“I tirocinanti in totale sono 1741 – prosegue Oreste Lauria – In 3 anni sono stati pagati circa 800 tirocini, mentre altri si sono dovuti ‘accontentare’ soltanto di acconti bimestrali e 300 non hanno ricevuto alcun pagamento. E non è finita qui: ad alcuni sono stati decurtati degli importi perchè mancava qualche documento e invece di ricevere ad esempio 3 mila euro, ne hanno ricevuti 2800. Come hanno fatto a sopravvivere i 300 non pagati? Molti hanno potuto tirare avanti grazie al reddito di cittadinanza: li ha letteralmente salvati dalla povertà. A chi ci critica dicendo che non vogliamo lavorare e prendere solo il reddito, rispondo che non è vero: quello per noi è stato come un vero lavoro. Su 1741, in circa 1600 siamo stati mandati a casa senza nessuna proposta di lavoro: siamo stati sfruttati, a mio parere, per fornire manodopera a costo zero. Non è possibile che non ci siano state assunzioni. Solo in 170 hanno ricevuto offerte lavorative, alcuni come part-time e altri a tempo determinato: in pochissimi o quasi nessuno a tempo indeterminato”.
“Speriamo in un’apertura della Regione”
I tirocinanti dell’Avviso 22 sperano adesso di poter aprire un dialogo con la nuova giunta regionale presieduta da Renato Schifani, anche se fino ad oggi sembra non essersi mossa foglia.
“Nessuno dalle Istituzioni si è fatto sentire finora – afferma Lauria – Gli unici ad essersi adoperati sono stati alcuni componenti del Movimento 5 Stelle come Nuccio Di Paola e Roberta Schillaci, che questa settimana hanno chiesto un’audizione in Commissione Lavoro all’Ars. Vorremmo avere delle rassicurazioni dalla Giunta, capire che è possibile trovare una soluzione”.
Venerdì in onda un servizio di “Striscia La Notizia” sulla questione Avviso 22
Andrà in onda venerdì 6 gennaio, alle ore 20.40, un servizio di “Striscia La Notizia” firmato da Stefania Petyx proprio sulla questione Avviso 22, segno di come il problema abbia valicato i confini della Sicilia.
“Sì, confermo: venerdì andrà in onda il servizio su “Striscia La Notizia” – conclude il portavoce dei tirocinanti – Adesso non ci resta che attendere eventuali sviluppi dal Parlamento regionale: aspettiamo anche che il presidente della Regione Schifani intervenga sulla nostra vicenda. E’ una questione davvero importante: i tirocini erano strutturati in 6 o 12 mesi e chi ha prestato servizio per un intero anno attende ancora circa 6000 euro considerando i 500 euro mensili previsti. La gente è disperata e piange a casa“.