Formazione nelle imprese, è questa la nuova frontiera occupazionale - QdS

Formazione nelle imprese, è questa la nuova frontiera occupazionale

Formazione nelle imprese, è questa la nuova frontiera occupazionale

martedì 03 Dicembre 2019

Dalla Regione sei milioni di euro per una misura che viene attuata per la prima volta. Si investe sui disoccupati o su chi cerca un reinserimento nel mondo del lavoro

PALERMO – Per la prima volta la Regione Siciliana realizza un bando per finanziare la formazione in impresa, allo scopo di favorire l’inserimento occupazionale dei lavoratori. “Formazione per la creazione di nuova occupazione”: con questo avviso, promosso dal competente assessorato regionale, si intende creare opportunità di inserimento o reinserimento lavorativo sia di coloro che si affacciano per la prima volta nel mercato del lavoro, sia di chi invece è fuoriuscito dal contesto lavorativo, puntando sulle leve della qualificazione e riqualificazione delle competenze.

A disposizione ci sono 6 milioni di euro che fanno parte di un pacchetto complessivo di circa 25 milioni di euro per tutte le 5 misure di innovazione per l’impresa. Alcune sono già state attivate con avviso, altre lo saranno fra dicembre-gennaio.

Si investe quindi sulla formazione di soggetti non in stato di occupazione professionale, ma in possesso di titoli e creando le condizioni per il loro inserimento lavorativo direttamente in azienda. Si tratta di un’iniziativa che può dirsi sperimentale per la Sicilia, già annunciata lo scorso mese di luglio.

Obiettivo quello di puntare sulla formazione e sull’aggiornamento delle competenze, dentro e fuori le aziende, affinché queste ultime possano accrescere il loro know-how e rispondere prontamente ai mutamenti del mercato internazionale. L’avviso è finalizzato a favorire l’inserimento lavorativo attraverso l’attuazione di percorsi formativi, realizzati dagli enti di formazione, strettamente legati alle concrete esigenze delle imprese aventi sede in Sicilia, dando priorità a quelle che operano nei settori dell’agroalimentare, del manifatturiero, incluse le attività artigiane e poi ancora nel campo dell’edilizia, delle tecnologie dell’informazione e delle comunicazioni, del turismo, dei beni culturali e dei servizi sociali.

Le imprese interessate a partecipare, inoltre, si impegneranno ad accogliere i soggetti destinatari dell’intervento per un periodo di stage finalizzato all’inserimento in organico, dando quindi occupazione almeno al 25% degli allievi che concludono positivamente il percorso formativo, nel caso delle piccole imprese, al 40% se si tratta di grandi aziende.

A tal fine, l’impresa dovrà presentare un dettagliato “Piano di sviluppo aziendale” da cui si evinca il fabbisogno di ampliamento dell’organico supportato anche dall’eventuale sostenibilità finanziaria. L’Avviso si rivolge a soggetti disoccupati o in stato di non occupazione, ma possesso di un titolo di studio coerente con la tipologia di corso proposto: qualifica professionale, diploma professionale di tecnico, diploma di scuola secondaria superiore, diploma di tecnico superiore, laurea, vecchio e nuovo ordinamento universitario (laurea triennale/laurea magistrale) o titolo equivalente.

L’avviso, come sottolineato dal governo regionale, intende superare un lungo periodo di stagnazione della formazione durato 40 anni realizzando un nuovo percorso formativo con un collegamento virtuoso con le imprese. “In questo modo si intende creare opportunità di inserimento, o reinserimento lavorativo, – spiega l’Ugl – basandosi sui principi della qualificazione e riqualificazione delle competenze, il governo si sta impegnando e ne vogliamo dare atto con una buona progettualità programmatica, ma il percorso risulta lungo e tortuoso, bisogna recuperare un gap di 40 anni di mala gestione nel settore della formazione”.

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