Il nostro report sul triste stato di totale abbandono e degrado in cui versa lo storico Parco Gioeni a Catania
Situato in uno dei punti più alti della città, dal quale si possono vedere tutta via Etnea, il porto e il mare, ma spesso sinonimo di abbandono, degrado e si può dire anche tristezza. Stiamo parlando del parco Gioeni, la più grande area verde di Catania inaugurata nel 1998 dopo anni di lotte, ma subito diventato luogo emblema di mancata cura e manutenzione, se si eccettuano soltanto alcuni casi sporadici, come la Festa dell’Unità, che un tempo vi veniva organizzata, o qualche concerto.
Le attuali condizioni del parco
In questi giorni il Qds è andato a fare un giro per i viottoli del parco e per le piazzette, in particolare quella panoramica che si affaccia sul Tondo Gioeni, a sentire nel frattempo le opinioni delle persone che lo frequentano. Come è possibile notare guardando le foto, le ringhiere di legno che delimitano i viottoli dagli strapiombi sono assenti in alcuni punti.
Nell’ingresso di via del Bosco inoltre l’antica segnaletica di benvenuto al parco è divelta e le scale vicine ai resti dell’antico acquedotto sono completamente prive di ringhiere con grave rischio per i bambini. Ma a completare il quadro ci pensa la mancanza di acqua, a causa della chiusura, che porta alla chiusura dei bagni pubblici e al mancato funzionamento delle fontane.
I fruitori del parco: da chi lamenta la mancanza di acqua a chi deve raccogliere la spazzatura
Abbiamo ovviamente sentito anche le opinioni delle persone che frequentano il parco e tra tutte queste spicca quella di Cinzia che, nella piazzetta panoramica su via Etnea, svolge attività fisica assieme ad alcuni amici e che ha detto: “Questo parco è un luogo bellissimo, in mezzo alla natura e noi veniamo ad allenarci qui volentieri. La cosa assurda è che però non viene affatto curato, o perlomeno curano solo la pavimentazione, che per me è buona”.
“Aggiungo che non so per quale motivo hanno chiuso l’acqua, il che porta anche a chiudere i bagni, che comunque sono in condizioni pietose, e la aprono solo quando ci sono concerti, come quello di Elisa qualche anno fa. La cosa fa più rabbia perché comunque il parco è ben frequentato e sotto la piazza in cui ci alleniamo c’è una bambinopoli, dove c’è un asilo all’aperto. Qui si deve pensare alle cose necessarie e non alla pavimentazione o all’irrigazione e aggiungo anche che tempo un albero è stato tagliato e una parte del legno è stata fatta a forma di cuore (visibile in una delle foto), speriamo che nessuno lo tocchi”.
Le altre persone che abbiamo incontrato hanno definito il parco come rustico, in quanto non viene effettuata la manutenzione al verde. Alessandra, che gestisce l’asilo all’aperto, nel video ha posto la sua attenzione sulla chiusura dei bagni e sul fatto che ogni giorno deve essere raccolta la spazzatura. Un quadro brutto data anche la presenza dei bambini e inoltre l’appello rivolto all’amministrazione comunale non manca.
“I bagni sono chiusi – ha detto Alessandra -, quindi non sono usufruibili, non li ho mai visti aperti da quando lo frequento. O se li ho visti aperti non sono in condizioni idonee. Noi amiamo molto questo parco, però ogni giorno veniamo con le pinze a raccogliere un sacco di spazzatura, togliamo rami secchi e rami rotti e vorremo avere un parco più curato e più a misura di bambini. Visto che ci sono delle aree per loro sarebbe bello. Cerchiamo di adattarci perché ci piace stare in natura, all’aperto e nei luoghi pubblici, però ci vuole molta fantasia per riuscire a gestire tutte le dinamiche di un parco in cui c’è tanta spazzatura e poca cura del verde pubblico”.
“Mi auguro che davvero partano i lavori perché mi hanno detto che a breve ci saranno dei lavori qui al parco Gioeni e mi auguro davvero che a breve questo parco possa tornare a essere usufruito insomma da tutte le persone sia piccole che grandi e che possa offrire uno spazio verde per la città curato e di cui anche la cittadinanza si prenda cura”.
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